Il parco da il via libera alle attività sportive

Revocate le restrizioni imposte lo scorso anno dall'Ente

lunedì 19 febbraio 2018
Via libera alle attività sportive ed escursionistiche nel Parco dell'Alta Murgia.
Sono state abolite con apposito provvedimento del neo direttore Domenico Nicoletti le restrizioni alle attività sportive ed escursionistiche all'interno dell'area del Parco adottate dall'Ente un anno fa.

Con la determinazione n. 34 del 14 febbraio 2018, il nuovo Direttore ha revocato il provvedimento dirigenziale dello scorso aprile (n. 70 del 3 aprile 2017) con cui l'Ente aveva imposto limitazioni allo svolgimento delle attività sportive e ludico-ricreative nell'area protetta rispetto a quelle già previste dal Regolamento del Parco, che era in attesa dell'approvazione definitiva da parte del Ministero dell'Ambiente.
Era previsto, in particolare, che nelle zone 'A' del parco fossero vietate tutte le "manifestazioni sportive e ludico-ricreative", nonché tutte le "attività sportive, folcloristiche, propagandistiche, culturali, promozionali e simili". Era solo consentito praticare le attività di escursionismo, mountain bike e a cavallo "fino ad un numero di partecipanti di 25, se a piedi, 15, se in bicicletta, 10, se a cavallo, distanziati di almeno mezz'ora, previa comunicazione all'Ente e al Coordinamento Territoriale per l'Ambiente del Corpo Forestale, e fino ad un massimo di quattro gruppi al giorno per le attività in bici ed a cavallo".

Nelle altre zone, le manifestazioni sportive in mountain bike erano possibili solo con "un numero di partecipanti non superiore a 100 unità" in zona B e non superiore "alle 300 unità in zona C e D"; era sancito inoltre l'obbligo di conseguire preventivamente l'autorizzazione dell'Ente Parco qualora le manifestazioni o gare avessero avuto un numero di partecipanti superiore a 25, se a piedi, a 15, se in bicicletta, a 10, se a cavallo.
Un provvedimento dettato dall'esigenza di tutelare le specie vegetali e animali del Parco ma che non aveva mancato di suscitare pesanti malumori tra i fruitori dell'area protetta.
Nei mesi scorsi la questione era tornata all'attenzione della Regione Puglia attraverso una interrogazione sottoscritta dal consigliere regionale Enzo Colonna chiedendo la rimodulazione della disciplina e sottolineando in più occasioni come le limitazioni imposte alla fruizione del territorio del Parco (che si estende per circa 68 mila ettari) apparivano persino paradossali, se solo si considera che quasi un terzo della sua superficie è interessato da strutture e servitù militari (5 poligoni e un deposito) e quindi interessato da esercitazioni a fuoco e dal passaggio di automezzi pesanti.

Tali misure, sottolineava Colonna, potevano dissuadere gruppi organizzati di turisti ed escursionisti dal frequentare il territorio del Parco, con effetti negativi sul turismo e sull'economia della zona.
Il nuovo provvedimento adottato dal Direttore Nicoletti elimina le restrizioni imposte lo scorso anno e rinvia la disciplina delle attività sportive e ludico-ricreative nell'area protetta al Regolamento del Parco, che è oggetto di ulteriori aggiornamenti e integrazioni prima della approvazione in via definitiva da parte del Ministero dell'Ambiente.
L'ultima iniziativa del neo direttore è letta come la volontà di aprire le porte del Parco alla collaborazione tra Enti e cittadini. Ed è proprio in questa direzione che va letto anche il bando finalizzato al coinvolgimento di soggetti pubblici e privati nella definizione delle attività divulgative, educative, formative, informative, ricreative, di comunicazione culturale e sociale, da sviluppare con l'Ente Parco, in particolare in occasione dell'Anno Europeo del Patrimonio Culturale e dell'Anno del Cibo Italiano.