“Il Parco Regionale delle Gravine ai cacciatori”
Le associazioni ambientaliste contro la Regione Puglia. Il via libera grazie ad un emendamento votato martedì scorso
giovedì 30 dicembre 2010
E' stata votata martedì 28 dicembre la Legge Regionale per il Bilancio, ma quel che ha creato agitazione nelle locali associazioni ambientaliste è stato l'ok ad un emendamento che ne modifica la Legge istitutiva. Dalle norme di salvaguardia, infatti, è stato cancellato il divieto di caccia e quello di accesso con mezzi motorizzati sulle strade non segnate. In pratica, un passo indietro che permette ai cacciatori di sparare o "scorazzare" tra le bellezze del Parco Regionale delle Gravine.
Ad insorgere è il Coordinamento provinciale del Parco delle Gravine rappresentato dalla Federazione Speleologica Pugliese, Italia Nostra Puglia, Legambiente Puglia, LIPU Puglia, Società Speleologica Italiana e WWF Puglia.
"L'obiettivo è ovviamente quello di regalare territorio libero ai cacciatori, in ossequio a una mercificazione elettorale, approfittando del ricatto dell'approvazione di una legge di notevole importanza – affermano polemicamente le associazioni ambientaliste –. La genesi dell'emendamento si riconduce evidentemente a qualche consigliere regionale che ha il proprio bacino elettorale tra i cacciatori. Ma non hanno fatto mancare il disinvolto appoggio consiglieri sia di maggioranza che di opposizione. A breve sarà nota la 'blacklist' di coloro che hanno votato l'emendamento".
Le associazioni in difesa del Parco Regionale, insomma, preannunciano battaglia e, intanto, mettono in luce gap burocratici alla base dell'iniziativa normativa e le conseguenze che potrebbero derivare proprio per gli stessi cacciatori. "La legge regionale sulle aree protette, infatti – dice ancora il Coordinamento provinciale del Parco delle Gravine –, prevede il divieto di caccia all'interno dei Parchi. Divieto confortato anche dalla Legge quadro nazionale n.394 sulle aree protette. La goffa iniziativa degli estensori dell'emendamento, quindi, porrà imbarazzo tra le Istituzioni regionali e le Autorità (Corpo Forestale dello Stato e altri organi di PG e Magistratura) che avranno comunque l'obbligo di perseguire penalmente quei cacciatori sorpresi a esercitare attività venatoria nell'area protetta. Questo produrrà situazioni di confusione che non gioveranno né ai cacciatori e tanto meno all'intera comunità del Parco".
Intanto è da registrare il voto contrario dei membri del Governo Regionale, a cominciare dall'Assessore Barbanente che ha immediatamente e pubblicamente preso le distanze dall'emendamento alla Legge regionale di Bilancio. "Tale posizione – concludono le associazioni ambientaliste – rispecchia etica politica e riscuote il pieno apprezzamento dell'associazionismo che, ora, però, chiede a Vendola e ai partiti di maggioranza e opposizione se intendono porre rimedio o pensano di mantenere agli occhi dell'opinione pubblica questo vero e proprio esempio di malapolitica".
Ad insorgere è il Coordinamento provinciale del Parco delle Gravine rappresentato dalla Federazione Speleologica Pugliese, Italia Nostra Puglia, Legambiente Puglia, LIPU Puglia, Società Speleologica Italiana e WWF Puglia.
"L'obiettivo è ovviamente quello di regalare territorio libero ai cacciatori, in ossequio a una mercificazione elettorale, approfittando del ricatto dell'approvazione di una legge di notevole importanza – affermano polemicamente le associazioni ambientaliste –. La genesi dell'emendamento si riconduce evidentemente a qualche consigliere regionale che ha il proprio bacino elettorale tra i cacciatori. Ma non hanno fatto mancare il disinvolto appoggio consiglieri sia di maggioranza che di opposizione. A breve sarà nota la 'blacklist' di coloro che hanno votato l'emendamento".
Le associazioni in difesa del Parco Regionale, insomma, preannunciano battaglia e, intanto, mettono in luce gap burocratici alla base dell'iniziativa normativa e le conseguenze che potrebbero derivare proprio per gli stessi cacciatori. "La legge regionale sulle aree protette, infatti – dice ancora il Coordinamento provinciale del Parco delle Gravine –, prevede il divieto di caccia all'interno dei Parchi. Divieto confortato anche dalla Legge quadro nazionale n.394 sulle aree protette. La goffa iniziativa degli estensori dell'emendamento, quindi, porrà imbarazzo tra le Istituzioni regionali e le Autorità (Corpo Forestale dello Stato e altri organi di PG e Magistratura) che avranno comunque l'obbligo di perseguire penalmente quei cacciatori sorpresi a esercitare attività venatoria nell'area protetta. Questo produrrà situazioni di confusione che non gioveranno né ai cacciatori e tanto meno all'intera comunità del Parco".
Intanto è da registrare il voto contrario dei membri del Governo Regionale, a cominciare dall'Assessore Barbanente che ha immediatamente e pubblicamente preso le distanze dall'emendamento alla Legge regionale di Bilancio. "Tale posizione – concludono le associazioni ambientaliste – rispecchia etica politica e riscuote il pieno apprezzamento dell'associazionismo che, ora, però, chiede a Vendola e ai partiti di maggioranza e opposizione se intendono porre rimedio o pensano di mantenere agli occhi dell'opinione pubblica questo vero e proprio esempio di malapolitica".