Il Partito democratico si divide sulla giunta tecnica

I renziani contro Valente: "Tocca alla politica assumersi le responsabilità del governo cittadino"

giovedì 27 novembre 2014 10.11
A cura di Antonella Testini
"Una Giunta Tecnica rappresenterebbe una grave delegittimazione per l'intera classe politica gravinese e sarebbe l'autodenuncia della propria incapacità e della propria inettitudine".

Parole di fuoco che non hanno bisogno di altri commenti, messe nero su bianco e inviate direttamente al segretario regionale del Partito democratico, Michele Emiliano oltre che al responsabile provinciale Ubaldo Pagano e ovviamente al primo cittadino Alesio Valente costretto, ora, a difendersi anche dal fuoco amico.
Perché la missiva non arriva dai partiti di maggioranza o dai gruppi di opposizione bensì da casa Valente, la dimora politica ovviamente, e porta la firma di persone di primo piano del circolo cittadino. Un gruppo ben distinto e definito, i renziani, che già in passato hanno provato a sfondare la porta della leadership democratica.
"I sottoscritti dirigenti del PD locale, alla luce delle ultime vicende politiche che hanno interessato la vita amministrativa della Città di Gravina e nella fattispecie a seguito dell'ultimo comunicato delle forze di maggioranza in cui è stato dato mandato al sindaco di costituire una Giunta Tecnica per uscire dall'impasse della crisi amministrativa, ritengono di dover manifestare la propria contrarietà verso tale soluzione, che mette a nudo la difficoltà dei partiti nell'assumersi la responsabilità del governo della Città".

Una posizione condivisa tanto dal vice segretario cittadino Michele Loglisci, insieme a Francesco Putignano tesoriere del circolo, Tommaso De Natale e Michele Varrese, entrambi membri della segreteria cittadina a cui si sono aggiunti: l'ex assessore al bilancio Nicola Lagreca, Laura Barbi eletta recentemente nel Coordinamento nazionale del Pd insieme a Valente, Angela Laddaga, Izio Laico, Mimmo Lobaccaro, Mino Matera, Marta Mazzilli e Tonia Varrese.
Attivisti di primo piano della politica locale secondo cui "L'opinione pubblica non capirebbe, perché, dopo due mesi di stallo, la politica preferisca rimanere assente, latitante rispetto alle importanti scelte che attendono la nostra Città nei prossimi mesi" convinti che solo un giunta politica sia oggi capace di guidare la città e di avere "un sussulto d'orgoglio" rispetto alla difficile situazione amministrativa.

"Le forze politiche che compongono la maggioranza di governo – aggiungono - devono in prima persona partecipare al rilancio dell'azione amministrativa, mettendo a disposizione della Città le migliori energie disponibili al proprio interno".
Dunque se Valente è riuscito a raccogliere i cocci della coalizione che lo ha eletto sullo scanno più alto del consiglio comunale ora, al primo cittadino, tocca ricomporre il difficile puzzle del suo partito. Un gruppo che nonostante il grande consenso popolare ottenuto nelle ultime consultazioni elettorali e nonostante sia ancora oggi la prima forza politica della coalizione, continua a perdere pezzi.