Il Patto federativo lancia l'ultimatum
Il portavoce Galtieri: "Subito dopo le feste porre fine a questo teatrino". Mazzilli, Ariani e Santomasi chiedono risposte alla maggioranza.
domenica 30 dicembre 2012
09.40
"La fase di stallo deve essere superata. Non si può continuare con questo teatrino. E' facile dire che tutto nasce dalla richiesta di un assessorato: è un modo per sminuire e dissimulare la portata delle nostre proposte. In realtà c'è bisogno di un cambio di rotta, non di starsene chiusi a riccio".
Antonello Galtieri va di fretta. Il lavoro non si ferma mai, neppure nei giorni di festa, e i clienti meritano la giusta attenzione. Ma da quando sulle sue spalle grava il ruolo di portavoce del Patto federativo che unisce i tre consiglieri comunali Mazzilli, Ariani e Santomasi, trovare il tempo di rispondere ai cronisti è d'obbligo. Specie quando, per una volta ancora, i tre del Mas hanno scelto di non entrare in consiglio comunale, lasciando la maggioranza a reggersi sulle gambe di due consiglieri d'opposizione. "No, guardi, nessuna malizia: la nostra non era un'assenza tattica. I tre consiglieri non erano presenti l'uno per motivi di salute, gli altri due per questioni lavorative e familiari".
Il silenzio che cala sulla risposta lascia trasparire la scarsa convinzione. Di chi ascolta, e in fondo anche di chi parla. Allora Galtieri chiarisce: "L'assenza non era concordata, ma i problemi politici di fondo restano: non vogliamo mica nasconderli come polvere sotto il tappeto". E' la precisazione che dà la stura al ragionamento che segue: "In questi giorni in molti hanno pensato di nascondersi dietro il falso problema dell'assessorato, per distogliere l'attenzione dalle questioni reali: la città è preda di una crisi senza precedenti. Di fronte a ciò, abbiamo più volte sollecitato l'apertura al confronto e al dialogo con le intelligenze di Gravina: le categorie dei produttori, le organizzazioni dei professionisti, le associazioni". E invece? "Invece si è fatto muro, mentre servirebbero umiltà e competenze, non tuttologi improvvisati".
Dal generale al particolare: "Prendiamo due esempi", prosegue Galtieri: "L'ufficio legale e l'ufficio tecnico. Il primo, in passato, ha fatto buchi su buchi. Si perdevano cause in contumacia, cioè perchè il Comune neppure si costituiva in giudizio. Il secondo, invece, dicono sia paralizzato per la mancanza di personale. Ebbene, cosa si intende fare? Restiamo a guardare? Non sarebbe opportuno aprirsi all'esterno, cercare un confronto e magari anche un aiuto?" Sarà mica una foglia di fico per coprire la sete di poltrone che tutti vi attribuiscono, sibila il cronista. "Volessimo le poltrone", ribatte Galtieri, "ne avremmo avute, e potremmo averne. In realtà, noi chiediamo di ripartire, e siamo pronti a farlo, con lo spirito della campagna elettorale". Intendimento nobile, accolto però gelidamente dal resto della maggioranza, che neppure ha fin qui riconosciuto la legittimità politica del Patto federativo. "In maggioranza ci sono tante persone perbene, che hanno compreso il senso del nostro dire e delle nostre idee", scatta lo speaker del Mas. "Siamo pronti a fare la nostra parte, con lealtà. Dovessero dirci che si considerano autosufficienti, ne prenderemmo atto. Ma una decisione va presa: subito dopo le feste, occorrerà sciogliere dubbi e perplessità e decidere".
Sarà davvero l'Epifania che tutte le feste si porta via a portar via e chiudere anche la crisi ufficialmente mai aperta del Valente I?
Antonello Galtieri va di fretta. Il lavoro non si ferma mai, neppure nei giorni di festa, e i clienti meritano la giusta attenzione. Ma da quando sulle sue spalle grava il ruolo di portavoce del Patto federativo che unisce i tre consiglieri comunali Mazzilli, Ariani e Santomasi, trovare il tempo di rispondere ai cronisti è d'obbligo. Specie quando, per una volta ancora, i tre del Mas hanno scelto di non entrare in consiglio comunale, lasciando la maggioranza a reggersi sulle gambe di due consiglieri d'opposizione. "No, guardi, nessuna malizia: la nostra non era un'assenza tattica. I tre consiglieri non erano presenti l'uno per motivi di salute, gli altri due per questioni lavorative e familiari".
Il silenzio che cala sulla risposta lascia trasparire la scarsa convinzione. Di chi ascolta, e in fondo anche di chi parla. Allora Galtieri chiarisce: "L'assenza non era concordata, ma i problemi politici di fondo restano: non vogliamo mica nasconderli come polvere sotto il tappeto". E' la precisazione che dà la stura al ragionamento che segue: "In questi giorni in molti hanno pensato di nascondersi dietro il falso problema dell'assessorato, per distogliere l'attenzione dalle questioni reali: la città è preda di una crisi senza precedenti. Di fronte a ciò, abbiamo più volte sollecitato l'apertura al confronto e al dialogo con le intelligenze di Gravina: le categorie dei produttori, le organizzazioni dei professionisti, le associazioni". E invece? "Invece si è fatto muro, mentre servirebbero umiltà e competenze, non tuttologi improvvisati".
Dal generale al particolare: "Prendiamo due esempi", prosegue Galtieri: "L'ufficio legale e l'ufficio tecnico. Il primo, in passato, ha fatto buchi su buchi. Si perdevano cause in contumacia, cioè perchè il Comune neppure si costituiva in giudizio. Il secondo, invece, dicono sia paralizzato per la mancanza di personale. Ebbene, cosa si intende fare? Restiamo a guardare? Non sarebbe opportuno aprirsi all'esterno, cercare un confronto e magari anche un aiuto?" Sarà mica una foglia di fico per coprire la sete di poltrone che tutti vi attribuiscono, sibila il cronista. "Volessimo le poltrone", ribatte Galtieri, "ne avremmo avute, e potremmo averne. In realtà, noi chiediamo di ripartire, e siamo pronti a farlo, con lo spirito della campagna elettorale". Intendimento nobile, accolto però gelidamente dal resto della maggioranza, che neppure ha fin qui riconosciuto la legittimità politica del Patto federativo. "In maggioranza ci sono tante persone perbene, che hanno compreso il senso del nostro dire e delle nostre idee", scatta lo speaker del Mas. "Siamo pronti a fare la nostra parte, con lealtà. Dovessero dirci che si considerano autosufficienti, ne prenderemmo atto. Ma una decisione va presa: subito dopo le feste, occorrerà sciogliere dubbi e perplessità e decidere".
Sarà davvero l'Epifania che tutte le feste si porta via a portar via e chiudere anche la crisi ufficialmente mai aperta del Valente I?