Il Pdl a Laddaga: "Pronti a sostenerti, se così vorrà la coalizione".
Ancora nessuna decisione in casa del Movimento Schittulli e delle liste civiche. Cosa farà il Professore?
giovedì 15 marzo 2012
15.55
Una saga. Una telenovela. Un giallo. Senza fine, senza soluzione.
Puntuale come ogni giorno, va in onda una nuova puntata dell'avvincente storia del matrimonio tra Michele Laddaga, il centrodestra e parte della galassia civica. L'ottimismo di chi annunciava come cosa già fatta l'ufficializzazione della scesa in campo del Professore è naufragato tra gli scogli dei distinguo tutti interni al centrodestra ed alle liste civiche sue potenziali alleate. La riunione interforze che mercoledì sera avrebbe dovuto segnare lo spartiacque tra la stagione delle incertezze e quella della scelte neppure si è tenuta. E a poco è servito che da Bari, a spargere lenimento sulle ferite aperte, arrivassero le parole del coordinatore regionale di "La Puglia prima di tutto", Salvatore Greco: "Sono convinto che la candidatura di Laddaga, in quanto espressione della società civile, riuscirà ad aggregare le forze migliori della città intorno a una coalizione moderata in grado di costituire una valida alternativa di governo rispetto alle esperienze passate. La capacità di aggregazione che Laddaga ha già dimostrato fin qui e la sua lunga esperienza politica passata rappresentano i punti di forza di una candidatura valida e vincente: mi auguro che anche gli altri partiti e movimenti di centrodestra convergano al più presto su questo progetto".
Non poteva immaginare, Greco, che il suo augurio, magari espresso con l'intenzione di indurre i sodali di coalizione a pigiare il piede sull'acceleratore, sarebbe caduto nel vuoto. Almeno per il momento. Proprio mercoledì, infatti, mentre il Napoli le buscava a Londra dal Chelsea, a Gravina si riuniva il gruppo dirigente del Pdl. Per dare il via libera all'unico candidato al momento in corsa nel centrodestra ed evitare di addentrarsi negli insidiosi tempi supplementari delle decisioni last minute? Non esattamente. "Il Pdl ha formalmente deliberato di aderire alla coalizione che si è di recente costituita", spiegava al termine dell'incontro il coordinatore dei pidiellini gravinesi, Leo Vicino. Nient'altro? Ed il Professore? "Giovedì sera ci vedremo con gli altri partiti e movimenti", aggiunge Vicino. "Il nome di Laddaga è stato proposto dalle liste civiche come momento di aggregazione: se non ci saranno prospettive diverse, in grado di rovesciare l'impostazione fin qui seguita, se la coalizione proporrà il nome di Laddaga, anche noi lo sosterremo".
Per chiudere la puntata del giorno basterebbe (e avanzerebbe). Se non fosse che al confronto del giovedì non parteciperà, con ogni probabilità, il Movimento Schittulli, i cui vertici avrebbero chiesto tempo fino a sabato prima di prendere una decisione. Ed a complicare ulteriormente le cose, l'atteggiamento delle liste civiche. Prima sponsors ufficiali del progetto Laddaga, poi ritornate sui propri passi in nome dell'unità interna, ora chissà. "Ieri sera i nostri alleati di Gravinainmovimento", spiega il leader del "Movimento civico gravinese", Gianni Matera, "hanno tenuto una riunione. Li incontreremo oggi per decidere insieme sul da farsi. Ma è chiaro che se per loro vi fosse qualche difficoltà a convergere sul nome di Laddaga, noi non verremmo meno al patto originario: presentarci agli elettori in piena autonomia, con un nostro candidato sostenuto dalle nostre liste".
Parole, posizioni e situazioni che, al netto della tara tattica, lasciano trasparire le titubanze che ancora animano la metà del cielo a destra del centro. Non a caso chi ben conosce il Professore lo descrive come "amareggiato, anche un tantino deluso: si sono perse due settimane preziose per la formazione delle liste e l'elaborazione dei programmi, e ancora non si intravvede il traguardo". E che il lieto fine non sia proprio dietro l'angolo lo si desume comunque da un altro dato: prima di accettare la candidatura che eventualmente, sia pur a rate, dovesse essergli proposta dai vari soggetti della coalizione che faticosamente sta venendo alla luce attorno alla sua figura, Laddaga potrebbe ritagliarsi spazio per pesare e valutare la consistenza dello schieramento e, solo in coda a questa ulteriore riflessione, sciogliere ogni riserva.
Come finirà? Probabilmente, con la candidatura di Laddaga. Ma più passano le ore e più tarda ad arrivare l'annuncio ufficiale, più si fa concreto il rischio che, alla fine, quella del Professore possa nascere come una candidatura zoppa. Con i franchi tiratori dietro l'angolo, forse già annidati in casa.
Puntuale come ogni giorno, va in onda una nuova puntata dell'avvincente storia del matrimonio tra Michele Laddaga, il centrodestra e parte della galassia civica. L'ottimismo di chi annunciava come cosa già fatta l'ufficializzazione della scesa in campo del Professore è naufragato tra gli scogli dei distinguo tutti interni al centrodestra ed alle liste civiche sue potenziali alleate. La riunione interforze che mercoledì sera avrebbe dovuto segnare lo spartiacque tra la stagione delle incertezze e quella della scelte neppure si è tenuta. E a poco è servito che da Bari, a spargere lenimento sulle ferite aperte, arrivassero le parole del coordinatore regionale di "La Puglia prima di tutto", Salvatore Greco: "Sono convinto che la candidatura di Laddaga, in quanto espressione della società civile, riuscirà ad aggregare le forze migliori della città intorno a una coalizione moderata in grado di costituire una valida alternativa di governo rispetto alle esperienze passate. La capacità di aggregazione che Laddaga ha già dimostrato fin qui e la sua lunga esperienza politica passata rappresentano i punti di forza di una candidatura valida e vincente: mi auguro che anche gli altri partiti e movimenti di centrodestra convergano al più presto su questo progetto".
Non poteva immaginare, Greco, che il suo augurio, magari espresso con l'intenzione di indurre i sodali di coalizione a pigiare il piede sull'acceleratore, sarebbe caduto nel vuoto. Almeno per il momento. Proprio mercoledì, infatti, mentre il Napoli le buscava a Londra dal Chelsea, a Gravina si riuniva il gruppo dirigente del Pdl. Per dare il via libera all'unico candidato al momento in corsa nel centrodestra ed evitare di addentrarsi negli insidiosi tempi supplementari delle decisioni last minute? Non esattamente. "Il Pdl ha formalmente deliberato di aderire alla coalizione che si è di recente costituita", spiegava al termine dell'incontro il coordinatore dei pidiellini gravinesi, Leo Vicino. Nient'altro? Ed il Professore? "Giovedì sera ci vedremo con gli altri partiti e movimenti", aggiunge Vicino. "Il nome di Laddaga è stato proposto dalle liste civiche come momento di aggregazione: se non ci saranno prospettive diverse, in grado di rovesciare l'impostazione fin qui seguita, se la coalizione proporrà il nome di Laddaga, anche noi lo sosterremo".
Per chiudere la puntata del giorno basterebbe (e avanzerebbe). Se non fosse che al confronto del giovedì non parteciperà, con ogni probabilità, il Movimento Schittulli, i cui vertici avrebbero chiesto tempo fino a sabato prima di prendere una decisione. Ed a complicare ulteriormente le cose, l'atteggiamento delle liste civiche. Prima sponsors ufficiali del progetto Laddaga, poi ritornate sui propri passi in nome dell'unità interna, ora chissà. "Ieri sera i nostri alleati di Gravinainmovimento", spiega il leader del "Movimento civico gravinese", Gianni Matera, "hanno tenuto una riunione. Li incontreremo oggi per decidere insieme sul da farsi. Ma è chiaro che se per loro vi fosse qualche difficoltà a convergere sul nome di Laddaga, noi non verremmo meno al patto originario: presentarci agli elettori in piena autonomia, con un nostro candidato sostenuto dalle nostre liste".
Parole, posizioni e situazioni che, al netto della tara tattica, lasciano trasparire le titubanze che ancora animano la metà del cielo a destra del centro. Non a caso chi ben conosce il Professore lo descrive come "amareggiato, anche un tantino deluso: si sono perse due settimane preziose per la formazione delle liste e l'elaborazione dei programmi, e ancora non si intravvede il traguardo". E che il lieto fine non sia proprio dietro l'angolo lo si desume comunque da un altro dato: prima di accettare la candidatura che eventualmente, sia pur a rate, dovesse essergli proposta dai vari soggetti della coalizione che faticosamente sta venendo alla luce attorno alla sua figura, Laddaga potrebbe ritagliarsi spazio per pesare e valutare la consistenza dello schieramento e, solo in coda a questa ulteriore riflessione, sciogliere ogni riserva.
Come finirà? Probabilmente, con la candidatura di Laddaga. Ma più passano le ore e più tarda ad arrivare l'annuncio ufficiale, più si fa concreto il rischio che, alla fine, quella del Professore possa nascere come una candidatura zoppa. Con i franchi tiratori dietro l'angolo, forse già annidati in casa.