Il Silos perde la "faccia", nel progetto non era previsto
Crollata una porzione della struttura originaria
domenica 16 maggio 2021
12.00
Silos, e adesso che si fa? Cronaca di una morte annunciata. Il crollo di parte della facciata posteriore e laterale, dopo che già le prime avvisaglie erano giunte con la rimozione della pensilina, pone adesso sotto la lente di ingrandimento il progetto che riguarda le unità abitative da realizzare nell'ex silos granaio di via Spinazzola.
Un film già visto. La struttura "non ha retto". Oppure, come sostengono alcuni, un crollo "indotto" dall'indebolimento determinato dai lavori? Fatto sta che si è creato uno squarcio nella parte laterale e posteriore dell'edificio che secondo quanto previsto dal progetto presentato dall'impresa all'ufficio tecnico del Comune, avrebbe dovuto rimanere integra, se non per qualche apertura in più.
I maligni e i malpensanti avevano già pronosticato l'eliminazione di parte della struttura, che -per tanti- con molta probabilità rappresenta il preludio all'abbattimento in toto dell'edificio. Un'ipotesi che stride con quanto previsto dal progetto nel quale si dice espressamente che non sarebbe stata demolita la struttura intelaiata in cemento armato che "definisce e scandisce ritmicamente i prospetti principali".
Sdegno e disappunto viene espresso dalla sezione di Gravina di Articolo Uno. In un post su Facebook si chiede (attribuendo responsabilità all'imprese per il crollo) se quanto avvenuto non sia stata tutta "una presa in giro".
Ma i più si chiedono cosa succederà adesso. I lavori proseguiranno come se nulla fosse, oppure ci sarà un intervento del Comune per difformità del progetto? La Sovrintendenza rimarrà "muta", oppure prenderà un'iniziativa per manifestare la propria disapprovazione per la parziale distruzione di un bene che molti considerano di interesse archeologico industriale? Sono domande che al momento non trovano risposta. L'unica certezza è che adesso le cose non stanno più come prima. Se fino a ieri si poteva ancora sperare che almeno il colpo d'occhio sul silos potesse essere lo stesso di prima, adesso non ci sarà più nemmeno questa effimera consolazione, per buona pace di chi in quell'edificio continuava a vederci solo ed esclusivamente un rudere ed una bruttura da eliminare.
Un film già visto. La struttura "non ha retto". Oppure, come sostengono alcuni, un crollo "indotto" dall'indebolimento determinato dai lavori? Fatto sta che si è creato uno squarcio nella parte laterale e posteriore dell'edificio che secondo quanto previsto dal progetto presentato dall'impresa all'ufficio tecnico del Comune, avrebbe dovuto rimanere integra, se non per qualche apertura in più.
I maligni e i malpensanti avevano già pronosticato l'eliminazione di parte della struttura, che -per tanti- con molta probabilità rappresenta il preludio all'abbattimento in toto dell'edificio. Un'ipotesi che stride con quanto previsto dal progetto nel quale si dice espressamente che non sarebbe stata demolita la struttura intelaiata in cemento armato che "definisce e scandisce ritmicamente i prospetti principali".
Sdegno e disappunto viene espresso dalla sezione di Gravina di Articolo Uno. In un post su Facebook si chiede (attribuendo responsabilità all'imprese per il crollo) se quanto avvenuto non sia stata tutta "una presa in giro".
Ma i più si chiedono cosa succederà adesso. I lavori proseguiranno come se nulla fosse, oppure ci sarà un intervento del Comune per difformità del progetto? La Sovrintendenza rimarrà "muta", oppure prenderà un'iniziativa per manifestare la propria disapprovazione per la parziale distruzione di un bene che molti considerano di interesse archeologico industriale? Sono domande che al momento non trovano risposta. L'unica certezza è che adesso le cose non stanno più come prima. Se fino a ieri si poteva ancora sperare che almeno il colpo d'occhio sul silos potesse essere lo stesso di prima, adesso non ci sarà più nemmeno questa effimera consolazione, per buona pace di chi in quell'edificio continuava a vederci solo ed esclusivamente un rudere ed una bruttura da eliminare.