Il sindaco Valente getta la spugna e si dimette
"Il consiglio non mi sostiene. Senza cambiamento saranno irrevocabili"
mercoledì 5 novembre 2014
21.42
"Non mi importa di stare attaccato alla sedia, ma non c'è un consiglio che mi sostenga, perciò rassegno le dimissioni".
Il gesto clamoroso del sindaco Alesio Valente giunge come il colpo di scena inatteso dopo un primo consiglio surreale conclusosi ieri ieri sera ancora prima di iniziare.
"Abbiamo celebrato molti consigli, abbiamo realizzato molti appalti, recuperato molti finanziamenti, 15 milioni per opere pubbliche" esordisce il primo cittadino che elenca progetti avviati e da avviare, Santa Sofia, via Genova, zona Pip, via Deledda, la rigenerazione urbana: "La storia –ammonisce - non ci perdonerà se non saremo all'altezza". "Non abbiamo dato un bello spettacolo – ammette - mai abbiamo avuto l'immagine di una maggioranza granitica. Ho dato tutto me stesso, non sarò il migliore politico del mondo, avrei senz'altro potuto dare di più, ma condizionamenti e veti mi hanno bloccato".
"Sono stato toccato da un dubbio amletico - continua - sopportare gli oltraggi o lottare? Avrei voluto andare avanti, ma il terreno inizia a franare. Annuncio perciò le mie dimissioni".
L'annuncio viene accolto da un applauso dai banchi del pubblico, ma Valente continua freddo: "Voglio riprendere in mano il destino, mi auguro che si ripristinino le condizioni ma se questo non si vedrà saranno irrevocabili".
Il primo cittadino conclude con una nota di cauto ottimismo citando Calvino: "Quando si vive in una città infernale, quella che viviamo tutti i giorni, bisogna cogliere quanto c'è di buono, senza assuefarsi".
Mentre il consiglio continua con gli esponenti della maggioranza esprimono solidarietà a Valente, restano ora tutte da chiarire le motivazioni del gesto, se Valente voglia guardare ancora all'ipotesi di un accordo con le opposizioni, cedendo alle loro richieste, oppure se si tratta del tentativo di compiere un atto di forza verso i "ribelli" della maggioranza.