"Il Sipario” si difende dalle accuse di Cgil

“Pagamenti in ritardo a causa delle amministrazioni pubbliche”.

sabato 22 novembre 2014 09.09
A cura di Ilaria Logruosso
Botta e risposta tra la Cgil e la cooperativa "Il Sipario".

Insolvenza nei pagamenti degli stipendi, mancati versamenti del Tfr (trattamento di fine rapporto), scarse condizioni igienico-sanitarie delle strutture di accoglienza e licenziamento "illegittimo di tre dipendenti". Questi i punti della diatriba tra il sindacato e la cooperativa gravinese che alle accuse risponde con una nota inviata alle Cgil di Bari e Roma, oltre che al Prefetto di Bari ed ai comuni di Gravina, Bari, Bitonto, Modugno e Altamura.

"La cooperativa non ha mai ricevuto le note di alcun progetto da voi ripetutamente richiamate", si legge nel documento, "e questo pone l'impossibilità materiale di provvedere a soddisfare richieste prive di fondamento". E continua spiegando, circa il mancato pagamento dei salari, che i Ministeri degli Interni e delle Politiche sociali, abbiano saldato gli ultimi compensi nel giugno del 2012. Dunque il ritardo sarebbe "legato esclusivamente alle pubbliche amministrazioni". Precisando inoltre, che gli stessi soci-lavoratori avessero già approvato nei mesi scorsi, "una soluzione atta a garantire la piena occupazione di tutti i soggetti impiegati, acconsentendo ad un ritardo nei pagamenti degli stipendi con l'impegno da parte di tutti a non intraprendere azioni legali per il recupero degli stessi". Querelati pure i Ministeri dell'Interno, dell'Economia, del Lavoro e delle Politiche Sociali "per abbandono di minori per il mancato pagamento delle rette dei minori extra comunitari dal 2011".

Per quanto riguarda il Tfr invece, secondo "Il Sipario", il problema non sussisterebbe affatto. Proprio un impiegato avrebbe difatti avuto occasione di visionare "i mandati di pagamento in arrivo dai comuni relativi a servizi resi negli anni 2012-2013 e tali risorse sono state destinate al pagamento di quattro stipendi in un'unica soluzione".

Nessun tasto dolente nemmeno a proposito delle condizioni igienico sanitarie degli ambienti, messi sotto accusa da alcuni dipendenti e dalla Cgil. "Le struttura sono soggette a precise autorizzazione e per tali motivi sottoposte a verifiche e ispezioni periodiche", controlli che verrebbero effettuati ogni sei mesi da Asl, Nas e dal personale dei Servizi sociali dei comuni di pertinenza. Una risposta anche per i licenziamenti, bollati come "giudicati senza cognizione di causa, immotivatamente e strumentalmente", aggiungendo che "i licenziamenti hanno riguardato gravi comportamenti disciplinari" quali, "aggressione fisica e verbale refertata ed un mancato adempimento di mansioni avvenuti spesso in presenza e danno dei minori".

Accuse infondate dunque secondo la controparte che in conclusione ipotizza un "strumentalizzato attacco politico, vista la delicata situazione politico amministrativa del momento", in quanto, "Salvatore Angellotti, legale rappresentante, ricopre la carica di consigliere comunale".