Il viceministro Olivero richiamato a garantire la tutela dei consumatori dopo lo scandalo biologico di Report
In Commissione Agricoltura alla Camera il M5S reputa tardiva l'analisi interna al ministero
sabato 22 ottobre 2016
Dopo l'inchiesta del 10 ottobre scorso condotta da Bernardo Iovene e andata in onda su Report di Milena Gabanelli con il titolo "Bio Illogico", che ha riguardato anche la Puglia e dove è emerso un episodio in cui il viceministro Andrea Olivero, con delega al biologico, e il suo capo segreteria Enrico Maria Pollo avrebbero fatto pressioni su un ente certificatore per tutelare un'impresa privata, giunge stamane a Montecitorio il chiarimento del vice del ministro Martina.
In Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, infatti, Olivero ha illustrato quel che rappresenta un comparto in notevole e sostanziale crescita del settore primario italiano, che può vantare oggi oltre 60.000 imprese e consumi in aumento del 21% di anno in anno nonché il lavoro condotto dal dicastero agricolo in questa legislatura. Il viceministro, inoltre, ha allontanato le accuse, ribadendo di aver agito nella totale legalità e avendo sempre un atteggiamento trasparente nell'interesse del Paese. Non mancherà, infine, una inchiesta interna al ministero dell'Agricoltura per chiarire eventuali conflitti d'interesse.
"Un'analisi che andava, forse, condotta anche prima e non solo successivamente all'inchiesta di Report - commenta il deputato pugliese Giuseppe L'Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera - Nell'interesse dell'intero sistema, dunque, non possiamo che richiedere l'allontanamento del caposegreteria Pollo.
Ma quel che più ci addolora è che, sia da Report sia dalle parole del viceministro Olivero, quel che si percepisce è la mancata tutela del consumatore a cui, a nostro parere, andrebbe rivolta maggiore attenzione. Fermo restando che le analisi escludono totalmente, per fortuna, rischi per la salute, i consumatori hanno comprato prodotti provenienti da agricoltura convenzionale credendoli bio e pagandoli ovviamente un prezzo maggiore: se non si garantisce questo - continua L'Abbate (M5S) - a rischio è l'intero sistema del biologico italiano. Un settore fondamentale per il futuro dell'agricoltura nazionale e che, nonostante l'Italia possa vantare i più efficienti controlli in Europa, necessita quanto prima di risolvere i suoi evidenti problemi. Ad iniziare proprio dagli enti certificatori dove pare palese il pericolo di conflitti d'interesse: il Governo ha la delega per intervenire mentre, nel frattempo, alla Camera è in discussione da più di un anno e mezzo una legge sul biologico su cui è forse giunto il momento di portarla a conclusione, approvandola. In definitiva - conclude il deputato pugliese 5 Stelle - a tutela delle imprese sane del settore, certamente la gran parte, e dei consumatori italiani è auspicabile un intervento concreto nel più breve tempo possibile".
In Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, infatti, Olivero ha illustrato quel che rappresenta un comparto in notevole e sostanziale crescita del settore primario italiano, che può vantare oggi oltre 60.000 imprese e consumi in aumento del 21% di anno in anno nonché il lavoro condotto dal dicastero agricolo in questa legislatura. Il viceministro, inoltre, ha allontanato le accuse, ribadendo di aver agito nella totale legalità e avendo sempre un atteggiamento trasparente nell'interesse del Paese. Non mancherà, infine, una inchiesta interna al ministero dell'Agricoltura per chiarire eventuali conflitti d'interesse.
"Un'analisi che andava, forse, condotta anche prima e non solo successivamente all'inchiesta di Report - commenta il deputato pugliese Giuseppe L'Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera - Nell'interesse dell'intero sistema, dunque, non possiamo che richiedere l'allontanamento del caposegreteria Pollo.
Ma quel che più ci addolora è che, sia da Report sia dalle parole del viceministro Olivero, quel che si percepisce è la mancata tutela del consumatore a cui, a nostro parere, andrebbe rivolta maggiore attenzione. Fermo restando che le analisi escludono totalmente, per fortuna, rischi per la salute, i consumatori hanno comprato prodotti provenienti da agricoltura convenzionale credendoli bio e pagandoli ovviamente un prezzo maggiore: se non si garantisce questo - continua L'Abbate (M5S) - a rischio è l'intero sistema del biologico italiano. Un settore fondamentale per il futuro dell'agricoltura nazionale e che, nonostante l'Italia possa vantare i più efficienti controlli in Europa, necessita quanto prima di risolvere i suoi evidenti problemi. Ad iniziare proprio dagli enti certificatori dove pare palese il pericolo di conflitti d'interesse: il Governo ha la delega per intervenire mentre, nel frattempo, alla Camera è in discussione da più di un anno e mezzo una legge sul biologico su cui è forse giunto il momento di portarla a conclusione, approvandola. In definitiva - conclude il deputato pugliese 5 Stelle - a tutela delle imprese sane del settore, certamente la gran parte, e dei consumatori italiani è auspicabile un intervento concreto nel più breve tempo possibile".