Immigrazione, sulla terra si spostano oltre un milione di persone

I dati contenuti nello studio del Comitato sui Diritti Umani

mercoledì 2 dicembre 2015 10.04
Il Comitato sui Diritti Umani della Camera dei Deputati, su iniziativa del parlamentare pugliese Emanuele Scagliusi (M5S), ha avuto l'onore di incontrare la rappresentante speciale OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), l'ambasciatrice Madina Jarbussynova. Tema dell'incontro è stato il traffico di esseri umani, la forma di schiavitù più aberrante degli ultimi anni che, con un profitto di decine di miliardi di dollari, è al terzo posto tra i fenomeni criminali internazionali, subito dietro il traffico di stupefacenti e di armi.

Nel corso del suo intervento, la Jarbussynova, ha sottolineato che "l'ONU stima, ad oggi, circa 1 miliardo di persone in viaggio con spostamenti volontari o involontari. L'instabilità nel Medio Oriente e nel Corno d'Africa ha provocato flussi misti che comprendono migranti economici, richiedenti asilo e rifugiati anch'essi vulnerabili e a rischio di diventare vittime della tratta. Infatti, è di fondamentale importanza tener presente che i fenomeni migratori e la tratta di esseri umani sono fenomeni che s'intrecciano e le politiche per l'immigrazione più rigide degli Stati hanno aumentato la vulnerabilità dei migranti e dei rifugiati a forme di sfruttamento. Secondo l'ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) dei 20,9 milioni di persone che attualmente a livello mondiale si trovano in una situazione di lavoro forzato, 9 milioni erano emigrati a livello interno o internazionale. I fanciulli rappresentano il 26% del totale(5 milioni e mezzo). Gli utili illeciti generati dal lavoro forzato, ammontano a 65 miliardi di dollari solo nell'area OSCE. Quelli invece generati a livello globale sono circa 150 miliardi. Per il rapporto globale dell'UNODC (Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine), nella regione dell'OSCE - ha proseguito la Jarbussynova - la maggior parte dei casi individuati hanno a che fare con sfruttamento di tipo sessuale o di tipo lavorativo. Ci sono anche traffici in cui le vittime vengono utilizzate per commettere crimini o per schiavitù domestica. Negli ultimi anni, in reazione a dei provvedimenti molto incisivi contro i flussi irregolari, le rotte sono diventate più lunghe, più costose, più difficili e più pericolose. Quindi anche il fenomeno migratorio è andato frammentandosi con tutta una serie di pause durante il viaggio. In questo tipo di situazione è facile passare dalla migrazione alla tratta".

In questi ultimi giorni l'Unione Europea ha aperto la discussione con i Paesi africani nel tentativo di trovare delle soluzioni all'ondata migratoria che, nel Mediterraneo, è caratterizzata da una forte mortalità. Al 5 novembre, l'Alto Commissariato per i Rifugiati ha registrato 3.440 persone morte o disperse nell'attraversare il mediterraneo. I flussi migratori sono un fenomeno sempre più complesso. Le autorità hanno difficoltà nel tracciare una chiara linea di demarcazione tra contrabbando, traffici e movimenti di persone che cercano di sfuggire all'instabilità e alle persecuzioni.

"I Paesi di destinazione devono trovare un bilanciamento tra l'interesse legittimo di proteggere i confini e l'obbligo di difendere i diritti umani della persona, soprattutto di coloro che hanno diritto alla protezione internazionale - commenta Emanuele Scagliusi (M5S) a margine dell'indagine conoscitiva - L'Italia si trova al centro dei flussi migratori e quindi anche di quelli legati alla tratta degli esseri umani, sia per la sua posizione geografica ma anche per vuoti normativi. Ricordiamo che il nostro Paese avrebbe dovuto adottare un piano nazionale d'azione contro la tratta di esseri umani, in recepimento della direttiva 2011/36/UE ma ad oggi questo piano d'azione non è ancora partito. L'auspicio è che l'Italia provveda ad adottarlo quanto prima in recepimento della suddetta direttiva e come previsto dal D.Lgs. 24/14, contribuendo a colmare, almeno parzialmente, tali importanti lacune. Gli Stati devono utilizzare meglio le verifiche finanziarie per smantellare l'intera rete, piuttosto che arrestare gli sfruttatori finali. Anche i proventi criminali dovrebbero essere individuati e congelati - conclude Scagliusi (M5S) - per garantire la protezione dei diritti delle vittime, indennizzarle e finanziare altre indagini. Il nostro obiettivo deve essere quello di proteggere l'essere umano vulnerabile, da porre al centro del nostro dibattito sulla migrazione e sulla tratta".