In consiglio l'ora della verità
L'Udc: "Impossibile fare previsioni". E dalle opposizioni: "Sì al regolamento se la maggioranza dimostrerà d'avere i numeri".
mercoledì 6 febbraio 2013
15.30
"Come andrà a finire? E chi può dirlo".
Se anche ai piani alti dell'Udc il tradizionale silenzio cede spazio alla manifesta prudenza, i campanelli d'allarme possono prendere a suonare. Domani in consiglio approda il regolamento sui controlli interni. Andava approvato entro il 10 gennaio, ma il Comune di Gravina non lo ha fatto. Ed al pari di tanti altri comuni d'Italia e di Puglia s'è visto notificare la diffida a provvedervi entro sessanta giorni. In caso contrario, scioglimento anticipato dell'assemblea e tutti a casa. Così, un atto dovuto, che in altri tempi sarebbe stato licenziato in un batter di ciglia per alzata di mano e tra gli sbadigli, rischia di diventare lo snodo di una crisi mai dichiarata ma sempre viva e palpitante dietro le quinte. Un banco di prova per testare i rapporti di forza senza aspettare giugno e la stagione del bilancio.
Occhi puntati, allora, sul "Centro Democratico" e sui suoi consiglieri, che negli ultimi giorni hanno ripreso a parlare con Fli per cercare una possibile convergenza sul nome dell'assessore che andrà a sostituire Lorenzo Carbone. In consiglio i tabacciani ci saranno. Per fare cosa? Nessuno lo dice, perchè nessuno vuole e forse neppure può: contatti, trattative ed incontri sono in corso e s'intrecciano con la campagna elettorale per le Politiche. Ed ogni dichiarazione rischia di essere superata dagli eventi. Meglio non dire, allora. Ma il silenzio non tranquillizza. Lo testimonia un cauto Alesio Valente: "Al termine dell'ultima riunione di maggioranza - fa sapere il sindaco - s'era concordato di votare tutti i punti all'ordine del giorno. Staremo a vedere".
In questo quadro di incertezza fanno rumore le opinioni di casa Udc. "Impossibile pronosticare come andranno le cose", si lasciano sfuggire dallo scudocrociato. "La nostra idea, per come risaputo, è di favorire il recupero delle ragioni dello stare insieme delle forze politiche che hanno vinto le elezioni del maggio 2012. Chiediamo a tutti di assumere su di sè il peso della responsabilità del mandato ricevuto dagli elettori". E se non tutto dovesse andare secondo le aspettative? "Se emergeranno problemi - è la chiosa - si apriranno, inevitabilmente, altri scenari".
Fiutate le difficoltà della maggioranza, l'opposizione scende in campo per giocare la propria partita. "Sul regolamento - commenta Angelo Petrara - i nostri voti non mancheranno". Ma c'è un però. Meglio: una condizione. "Ciò a patto che, naturalmente, la maggioranza dimostri di avere un'autosufficienza numerica e politica", precisa il vicecapogruppo di "Per Gravina". Unico spiraglio a soluzioni diverse quello legato "all'ufficializzazione della crisi: il sindaco si presenta in aula dimissionario, prende atto del venir meno della maggioranza e lascia il consiglio libero di determinarsi: in quel caso, ascolteremo, valuteremo, decideremo", si congeda Petrara.
Come finirà?
Se anche ai piani alti dell'Udc il tradizionale silenzio cede spazio alla manifesta prudenza, i campanelli d'allarme possono prendere a suonare. Domani in consiglio approda il regolamento sui controlli interni. Andava approvato entro il 10 gennaio, ma il Comune di Gravina non lo ha fatto. Ed al pari di tanti altri comuni d'Italia e di Puglia s'è visto notificare la diffida a provvedervi entro sessanta giorni. In caso contrario, scioglimento anticipato dell'assemblea e tutti a casa. Così, un atto dovuto, che in altri tempi sarebbe stato licenziato in un batter di ciglia per alzata di mano e tra gli sbadigli, rischia di diventare lo snodo di una crisi mai dichiarata ma sempre viva e palpitante dietro le quinte. Un banco di prova per testare i rapporti di forza senza aspettare giugno e la stagione del bilancio.
Occhi puntati, allora, sul "Centro Democratico" e sui suoi consiglieri, che negli ultimi giorni hanno ripreso a parlare con Fli per cercare una possibile convergenza sul nome dell'assessore che andrà a sostituire Lorenzo Carbone. In consiglio i tabacciani ci saranno. Per fare cosa? Nessuno lo dice, perchè nessuno vuole e forse neppure può: contatti, trattative ed incontri sono in corso e s'intrecciano con la campagna elettorale per le Politiche. Ed ogni dichiarazione rischia di essere superata dagli eventi. Meglio non dire, allora. Ma il silenzio non tranquillizza. Lo testimonia un cauto Alesio Valente: "Al termine dell'ultima riunione di maggioranza - fa sapere il sindaco - s'era concordato di votare tutti i punti all'ordine del giorno. Staremo a vedere".
In questo quadro di incertezza fanno rumore le opinioni di casa Udc. "Impossibile pronosticare come andranno le cose", si lasciano sfuggire dallo scudocrociato. "La nostra idea, per come risaputo, è di favorire il recupero delle ragioni dello stare insieme delle forze politiche che hanno vinto le elezioni del maggio 2012. Chiediamo a tutti di assumere su di sè il peso della responsabilità del mandato ricevuto dagli elettori". E se non tutto dovesse andare secondo le aspettative? "Se emergeranno problemi - è la chiosa - si apriranno, inevitabilmente, altri scenari".
Fiutate le difficoltà della maggioranza, l'opposizione scende in campo per giocare la propria partita. "Sul regolamento - commenta Angelo Petrara - i nostri voti non mancheranno". Ma c'è un però. Meglio: una condizione. "Ciò a patto che, naturalmente, la maggioranza dimostri di avere un'autosufficienza numerica e politica", precisa il vicecapogruppo di "Per Gravina". Unico spiraglio a soluzioni diverse quello legato "all'ufficializzazione della crisi: il sindaco si presenta in aula dimissionario, prende atto del venir meno della maggioranza e lascia il consiglio libero di determinarsi: in quel caso, ascolteremo, valuteremo, decideremo", si congeda Petrara.
Come finirà?