In Italia, circa 5mln i casi d'influenza registrati
A fine stagione, si raggiungeranno gli 8 milioni di soggetti colpiti
domenica 28 gennaio 2018
Ammonta ad oltre 4.728.000 il numero di italiani che sono stati già inchiodati al letto dall'influenza, di cui 794.000 solamente nella terza settimana del 2018. Dati molto più alti rispetto agli ultimi anni, paragonabili solo a quelli degli anni 2004/2005 e 2009, che la caratterizzano come la più pesante dell'ultimo decennio. A renderlo noto è il bollettino Influnet pubblicato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS).
Sebbene il numero di casi sembri in calo, in Italia aumenterà sensibilmente il numero di individui colpiti dal virus influenzale e, stando alle previsioni, si raggiungerà nelle prossime settimane, un record complessivo pari a 7,5, o addirittura 8 milioni, fino a fine stagione.
L'elevato numero è dettato anche dalla inattesa circolazione di virus come il B Yamagata, "non compreso nel vaccino antinfluenzale trivalente, ma presente in quello quadrivalente" come ha dichiarato all'ANSA Fabrizio Pregliasco, virologo presso il Dipartimento Scienze biomediche per la salute dell'Università degli Studi di Milano. Gran parte dei vaccini somministrati erano del tipo trivalente - coprivano dunque tre ceppi virali (A-H1N1, A-H3N2 e un solo tipo di virus B) - mentre solo il vaccino quadrivalente fornisce una copertura anche contro il virus Yamagata di tipo B.
Al momento, il numero di nuove diagnosi influenzali resta alto, soprattutto tra i bambini, categoria maggiormente a rischio di contagio insieme ad anziani, donne in gravidanza, soggetti affetti da malattie croniche e cardiovascolari.
Sebbene il numero di casi sembri in calo, in Italia aumenterà sensibilmente il numero di individui colpiti dal virus influenzale e, stando alle previsioni, si raggiungerà nelle prossime settimane, un record complessivo pari a 7,5, o addirittura 8 milioni, fino a fine stagione.
L'elevato numero è dettato anche dalla inattesa circolazione di virus come il B Yamagata, "non compreso nel vaccino antinfluenzale trivalente, ma presente in quello quadrivalente" come ha dichiarato all'ANSA Fabrizio Pregliasco, virologo presso il Dipartimento Scienze biomediche per la salute dell'Università degli Studi di Milano. Gran parte dei vaccini somministrati erano del tipo trivalente - coprivano dunque tre ceppi virali (A-H1N1, A-H3N2 e un solo tipo di virus B) - mentre solo il vaccino quadrivalente fornisce una copertura anche contro il virus Yamagata di tipo B.
Al momento, il numero di nuove diagnosi influenzali resta alto, soprattutto tra i bambini, categoria maggiormente a rischio di contagio insieme ad anziani, donne in gravidanza, soggetti affetti da malattie croniche e cardiovascolari.