In pericolo gli affreschi di san Vito Vecchio

Gravina chiede aiuto al Giappone. Marchetti: "Il restauro non può essere più rinviato".

martedì 18 giugno 2013 09.00
A cura di Antonella Testini
"Secondo i giapponesi, in Italia ci sono 10 gioielli dal punto di vista artistico e culturale. Uno di questi è conservato a Gravina".

Dalle parole di Laura Marchetti trapela un po' di entusiasmo e soprattutto di speranza per il futuro degli affreschi di san Vito Vecchio, oggetto pochi mesi fa di un intervento diagnostico-conoscitivo ad opera dell'Istituto centrale del restauro sullo stato di conservazione delle opere d'arte. Ricerca che, si apprende ora, ha confermato e se possibile aggravato le preoccupazioni sullo stato di conservazione degli affreschi, evidenziando lesioni, perdita di colore e rigonfiamenti della struttura, a testimoniare come il tempo e l'umidità abbino avuto la meglio in questi anni.

Di ritorno dalla Capitale, dove una delegazione gravinese ha incontrato l'ambasciatore giapponese in Italia, Masaharu Kohno, per discutere della possibilità di avviare i lavori di restauro degli affreschi della cripta, l'assessore comunale alla cultura spiega che i lavori di recupero potrebbero partire già nei prossimi mesi grazie ad un finanziamento dell'Otsuka Art Museum, con sede a Naruto, nella Prefettura di Tokushima. Un museo, quello di Naruto, che conserva al suo interno le riproduzioni in scala naturale dei più grandi monumenti di tutto il mondo, tra cui anche la cappella Sistina realizzata ad opera del professor Miyashita, offrendo così ai giapponesi la possibilità di viaggiare senza mai prendere nemmeno un biglietto di treno. "In pratica – racconta Laura Marchetti - abbiamo proposto, con l'aiuto del professor Miyashita, di rivedere i patti iniziali: i giapponesi erano interessati solo alla riproduzione del sito, attraverso una tecnica molto particolare fatta con le mattonelle di ceramica, da ricostruire presso il grande museo di Naruto. Noi invece abbiamo proposto loro di aiutarci finanziando il restauro degli affreschi, che lasceremmo in fondazione dove si trovano ora, provvedendo contestualmente a ricreare due copie dell'intera cripta: una andrebbe al Museo giapponese e un'altra invece nel sito originario di san Vito".

Proposte su cui l'ambasciatore nipponico scioglierà le riserve entro un mese, "visto che stiamo parlando di una grande opera che costerà molte migliaia di euro", aggiunge l'assessore. E se l'esito dovesse essere negativo e i giapponesi dovessero rifiutare l'offerta? "Allora - dice la Marchetti, scoprendo il piano B - chiederemo all'istituito centrale del restauro di provvedere al recupero dell'opera. Recupero che non può essere più rinviato".