Inammissibile il ricorso del Movimento Cinque stelle
Il Tar respinge e Valente lancia un appello alla collaborazione
giovedì 8 marzo 2018
10.54
Ricorso infondato e quindi respinto.
È arrivata nella serata di mercoledì la pronuncia definitiva del Tar Puglia in merito al ricorso presentato dal Movimento cinque stelle per chiedere la revisione del procedimento elettorale della scorsa primavera stante l'inammissibilità della lista Gravina on alla competizione elettorale.
Come già aveva denunciato il consigliere Mimmo Romita nel suo precedente ricorso la lista Gravina on non avrebbe dovuto essere ammessa alla competizione elettorale per un vizio di forma ovvero per aver omesso "l'indicazione - nei moduli recanti la sottoscrizione dei presentatori delle liste dei candidati alla carica di consigliere comunale- del nominativo del candidato sindaco ad esse collegato, che non consente di ritenere che i sottoscrittori della lista fossero a conoscenza del collegamento con il candidato sindaco, tanto da poter esprimere il loro, politicamente convinto, appoggio alla candidatura di entrambi".
Motivazioni riconosciute, come si ricorderà, dalla seconda sezione del Tar Puglia che lo scorso gennaio ha accolto il ricorso presentato da Romita annullando le elezioni e disponendo il commissariamento della città.
Sentenza, poi, ribaltata da una pronuncia del Consiglio di Stato che ha riconosciuto le ragioni sostenute dai legali del sindaco Alesio Valente secondo cui "Nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, il sistema elettorale prevede a mente dell'articolo 72 del TUEL che il sindaco è eletto a suffragio universale diretto, contestualmente alle elezione del consiglio comunale. Ciascun candidato alla carica di sindaco deve dichiarare all'atto della presentazione della candidatura il collegamento con una o più liste presentate per l'elezione del consiglio comunale. La dichiarazione ha efficacia solo se convergente con analoga dichiarazione resa dai delegati delle liste interessate.
Inoltre " Scompare il legame generico lasciando il posto al collegamento postume del sindaco (al momento della presentazione della propria candidatura) e dei delegati delle liste successivamente alla loro presentazione. Questo sistema ammette il voto disgiunto consentendo all'elettore di votare validamente per il sindaco e per una lista diversa da quelle che a esso sono collegate".
L'ultimo atto è andato in scena mercoledì dinanzi alla seconda sezione del Tar Puglia presieduta da Giuseppina Adamo che ha accolto l'intera sentenza del Consiglio di Stato dichiarando inammissibile il ricorso del Movimento Cinque Stelle.
Una sentenza, in realtà, abbondantemente annunciata poiché la stessa sezione del Tribunale amministrativo, dopo aver saputo nel corso della prima udienza del procedimento in corso presso il Consiglio di Stato, aveva rinviato eventuali decisioni.
La notizia è stata accolta con soddisfazione dal sindaco Alesio Valente che archiviato questo terremoto politico si augura che "adesso si possa mettere da parte il desiderio smodato di rivincita, quasi di vendetta, ed iniziare a fare politica, ciascuno nel ruolo assegnatogli dagli elettori e con spirito di collaborazione sui grandi temi: questo chiede la città, questo merita Gravina".
Dichiarazioni a cui il consigliere regionale Mario Conca risponde con un chiarissimo "Chiamami quando vuoi. Sono a disposizione".
Sarà la volta buona?
È arrivata nella serata di mercoledì la pronuncia definitiva del Tar Puglia in merito al ricorso presentato dal Movimento cinque stelle per chiedere la revisione del procedimento elettorale della scorsa primavera stante l'inammissibilità della lista Gravina on alla competizione elettorale.
Come già aveva denunciato il consigliere Mimmo Romita nel suo precedente ricorso la lista Gravina on non avrebbe dovuto essere ammessa alla competizione elettorale per un vizio di forma ovvero per aver omesso "l'indicazione - nei moduli recanti la sottoscrizione dei presentatori delle liste dei candidati alla carica di consigliere comunale- del nominativo del candidato sindaco ad esse collegato, che non consente di ritenere che i sottoscrittori della lista fossero a conoscenza del collegamento con il candidato sindaco, tanto da poter esprimere il loro, politicamente convinto, appoggio alla candidatura di entrambi".
Motivazioni riconosciute, come si ricorderà, dalla seconda sezione del Tar Puglia che lo scorso gennaio ha accolto il ricorso presentato da Romita annullando le elezioni e disponendo il commissariamento della città.
Sentenza, poi, ribaltata da una pronuncia del Consiglio di Stato che ha riconosciuto le ragioni sostenute dai legali del sindaco Alesio Valente secondo cui "Nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, il sistema elettorale prevede a mente dell'articolo 72 del TUEL che il sindaco è eletto a suffragio universale diretto, contestualmente alle elezione del consiglio comunale. Ciascun candidato alla carica di sindaco deve dichiarare all'atto della presentazione della candidatura il collegamento con una o più liste presentate per l'elezione del consiglio comunale. La dichiarazione ha efficacia solo se convergente con analoga dichiarazione resa dai delegati delle liste interessate.
Inoltre " Scompare il legame generico lasciando il posto al collegamento postume del sindaco (al momento della presentazione della propria candidatura) e dei delegati delle liste successivamente alla loro presentazione. Questo sistema ammette il voto disgiunto consentendo all'elettore di votare validamente per il sindaco e per una lista diversa da quelle che a esso sono collegate".
L'ultimo atto è andato in scena mercoledì dinanzi alla seconda sezione del Tar Puglia presieduta da Giuseppina Adamo che ha accolto l'intera sentenza del Consiglio di Stato dichiarando inammissibile il ricorso del Movimento Cinque Stelle.
Una sentenza, in realtà, abbondantemente annunciata poiché la stessa sezione del Tribunale amministrativo, dopo aver saputo nel corso della prima udienza del procedimento in corso presso il Consiglio di Stato, aveva rinviato eventuali decisioni.
La notizia è stata accolta con soddisfazione dal sindaco Alesio Valente che archiviato questo terremoto politico si augura che "adesso si possa mettere da parte il desiderio smodato di rivincita, quasi di vendetta, ed iniziare a fare politica, ciascuno nel ruolo assegnatogli dagli elettori e con spirito di collaborazione sui grandi temi: questo chiede la città, questo merita Gravina".
Dichiarazioni a cui il consigliere regionale Mario Conca risponde con un chiarissimo "Chiamami quando vuoi. Sono a disposizione".
Sarà la volta buona?