Inaugurato l’emporio della carità
Padre Mario Marino: “Dobbiamo ridare dignità ai poveri”.
domenica 8 febbraio 2015
08.17
La mensa "Perfetta Letizia" mette radici e diventa anche un emporio della carità.
Volti sorridenti, applausi e tanta soddisfazione per il supermercato della carità, inaugurato ieri sera in via Maurizio Lettieri a Gravina. Motore del progetto, padre Mario Marino con il sostegno di un benefattore, rimasto anonimo e delle suore del Sacro Costato, che hanno messo a disposizione alcuni dei locali del convento. Pasta, latte, pane fresco e tutto quello che si potrebbe trovare in un qualunque supermercato. Prodotti che potranno essere acquistati mediante una tessera ricaricabile, sulla quale verranno accreditati dei punti, validi come buono spesa.
Il senso è quello di "ridare dignità alla gente, rispondendo alle loro necessità", ha spiegato padre Mario. Il passaggio dal servizio di refezione, che pure resterà attivo con tanto di ampliamento degli ambienti dedicati, vuole "educare le persone ad adattarsi alla quotidianità, a ciò che offre la provvidenza. Intanto voglio ringraziare tutte le autorità qui presenti e tutti coloro che ci hanno permesso di realizzare questo progetto. Dio ha provveduto ancora".
Le porte dell'emporio si aprono alla benedizione del vescovo, monsignor Giovanni Ricchiuti che ha presieduto la cerimonia: "Le porte si devono aprire sulla carità", ha commentato, "credo che proprio questi gesti raccontino di una città che mette la persona come primo bene comune, da assistere e sostenere, questo credo sia il compito, insieme a te Alesio e a tutta la città". Ringraziando il direttore della Caritas diocesiana, don Mimmo Giannuzzi ha aggiunto: "Continua così il cammino della Caritas diocesana, nella quale questo progetto rientra a piene mani. Avete compreso il sogno e avete contribuito a realizzarlo. Questo è un itinerario di solidarietà, di aggregazione. Come cristiani e come cittadini". "Voglio ringraziare il padre provinciale, padre Michele. La sua presenza da significato anche a questa scelta dei francescani, anche delle suore missionarie qui presenti, in un progetto di vita fatto di castità, obbedienza e povertà, tutto quello che si ha è per i poveri".
Parole rinsaldate da Padre Michele, il quale chiarisce il senso di una scelta di vita, quella francescana, votata per il prossimo: "La nostra comunità di frati, attraverso la mensa della carità serve il fratello povero, un segno di speranza in questi tempi di crisi" e sottolinea, "mette a disposizione struttura, mani, piedi ed intelligenze, per dimostrare che il vangelo non è una parola morta. Esprimo gratitudine ai frati, alle suore ai fedeli, ai tecnici, ai benefattori l'apertura è una provocazione alla nostra indifferenza di ogni giorno".
Una stretta per la solidarietà tra autorità ecclesiastiche e civili, che insieme tessono la trama per tante storie di speranza ritrovata: "Grazie a padre Mario questo è davvero un giorno di festa", ha affermato il sindaco, Alesio Valente, "in un momento in cui la crisi è presente a ricade su molte famiglie, oggi grazie alla chiesa abbiamo un nuovo baluardo, un punto di riferimento nella nostra città per i poveri". Risorse limitate e tanta richiesta, sarebbe questa la situazione di molti gravinesi che bussano alle porte del Municipio "con molta dignità, a volte se ne vergognano anche", precisa Valente, "è difficile dare delle risposte perché anche noi come amministrazione spesso ci troviamo in difficoltà, perché il denaro ha un limite e le persone sono tante. Ora abbiamo un'alleanza più forte, una marcia in più contro questa crisi".
Ultimo intervento, quello del viceministro dell'interno, Filippo Bubbico: "Io penso che proprio nei momenti di difficoltà, sia importante ritrovarsi come comunità". "Dobbiamo costruire un clima di fiducia, bisogna creare lavoro, opportunità. Tutto questo è più facile da farsi se ci sono legami profondi, se ci sia aiuta reciprocamente e noi sappiamo quanto la chiesa ha fatto nella nostra comunità nazionale, che ruolo ha avuto per ciascuno di noi, quale riferimento importante costruisca per le nostre famiglie". A conclusione del suo lungo commento, Bubbico ha ribadito: "Un esempio da imitare lo troviamo nell'unione tra le autorità ecclesiastiche e civili. Io sono convinto che nel nostro paese potrà riprendersi e Gravina saprà ritrovare la propria strada per chi soffre innanzitutto e questo vetro gesto ne segnala la priorità. Auguri".
Volti sorridenti, applausi e tanta soddisfazione per il supermercato della carità, inaugurato ieri sera in via Maurizio Lettieri a Gravina. Motore del progetto, padre Mario Marino con il sostegno di un benefattore, rimasto anonimo e delle suore del Sacro Costato, che hanno messo a disposizione alcuni dei locali del convento. Pasta, latte, pane fresco e tutto quello che si potrebbe trovare in un qualunque supermercato. Prodotti che potranno essere acquistati mediante una tessera ricaricabile, sulla quale verranno accreditati dei punti, validi come buono spesa.
Il senso è quello di "ridare dignità alla gente, rispondendo alle loro necessità", ha spiegato padre Mario. Il passaggio dal servizio di refezione, che pure resterà attivo con tanto di ampliamento degli ambienti dedicati, vuole "educare le persone ad adattarsi alla quotidianità, a ciò che offre la provvidenza. Intanto voglio ringraziare tutte le autorità qui presenti e tutti coloro che ci hanno permesso di realizzare questo progetto. Dio ha provveduto ancora".
Le porte dell'emporio si aprono alla benedizione del vescovo, monsignor Giovanni Ricchiuti che ha presieduto la cerimonia: "Le porte si devono aprire sulla carità", ha commentato, "credo che proprio questi gesti raccontino di una città che mette la persona come primo bene comune, da assistere e sostenere, questo credo sia il compito, insieme a te Alesio e a tutta la città". Ringraziando il direttore della Caritas diocesiana, don Mimmo Giannuzzi ha aggiunto: "Continua così il cammino della Caritas diocesana, nella quale questo progetto rientra a piene mani. Avete compreso il sogno e avete contribuito a realizzarlo. Questo è un itinerario di solidarietà, di aggregazione. Come cristiani e come cittadini". "Voglio ringraziare il padre provinciale, padre Michele. La sua presenza da significato anche a questa scelta dei francescani, anche delle suore missionarie qui presenti, in un progetto di vita fatto di castità, obbedienza e povertà, tutto quello che si ha è per i poveri".
Parole rinsaldate da Padre Michele, il quale chiarisce il senso di una scelta di vita, quella francescana, votata per il prossimo: "La nostra comunità di frati, attraverso la mensa della carità serve il fratello povero, un segno di speranza in questi tempi di crisi" e sottolinea, "mette a disposizione struttura, mani, piedi ed intelligenze, per dimostrare che il vangelo non è una parola morta. Esprimo gratitudine ai frati, alle suore ai fedeli, ai tecnici, ai benefattori l'apertura è una provocazione alla nostra indifferenza di ogni giorno".
Una stretta per la solidarietà tra autorità ecclesiastiche e civili, che insieme tessono la trama per tante storie di speranza ritrovata: "Grazie a padre Mario questo è davvero un giorno di festa", ha affermato il sindaco, Alesio Valente, "in un momento in cui la crisi è presente a ricade su molte famiglie, oggi grazie alla chiesa abbiamo un nuovo baluardo, un punto di riferimento nella nostra città per i poveri". Risorse limitate e tanta richiesta, sarebbe questa la situazione di molti gravinesi che bussano alle porte del Municipio "con molta dignità, a volte se ne vergognano anche", precisa Valente, "è difficile dare delle risposte perché anche noi come amministrazione spesso ci troviamo in difficoltà, perché il denaro ha un limite e le persone sono tante. Ora abbiamo un'alleanza più forte, una marcia in più contro questa crisi".
Ultimo intervento, quello del viceministro dell'interno, Filippo Bubbico: "Io penso che proprio nei momenti di difficoltà, sia importante ritrovarsi come comunità". "Dobbiamo costruire un clima di fiducia, bisogna creare lavoro, opportunità. Tutto questo è più facile da farsi se ci sono legami profondi, se ci sia aiuta reciprocamente e noi sappiamo quanto la chiesa ha fatto nella nostra comunità nazionale, che ruolo ha avuto per ciascuno di noi, quale riferimento importante costruisca per le nostre famiglie". A conclusione del suo lungo commento, Bubbico ha ribadito: "Un esempio da imitare lo troviamo nell'unione tra le autorità ecclesiastiche e civili. Io sono convinto che nel nostro paese potrà riprendersi e Gravina saprà ritrovare la propria strada per chi soffre innanzitutto e questo vetro gesto ne segnala la priorità. Auguri".