Incendio del bosco, Lovero: “Tanti errori di gestione”
Disamina del consigliere comunale di opposizione sulle responsabilità del disastro ambientale
giovedì 12 agosto 2021
10.30
Non si placano le polemiche all'indomani dell'incendio che ha distrutto centinaia e centinaia del bosco difesa grande. A prendere la parola questa volta è il consigliere di Primavera Popolare Ignazio Lovero che lancia accuse e mette sul tavolo della discussione alcune riflessioni. Partendo dall'assunto che "il bosco era parte della nostra comunità", Lovero ricorda che purtroppo la comunità che non sempre si è mossa per tutelarlo e proteggerlo da uomini senza scrupoli. "Una comunità che troppo spesso ha dato per scontato il Bosco dimenticando che un simile patrimonio va curato ogni giorno".
"Cominciamo da una certezza: la gestione promiscua del Difesa Grande è nella cenere che giace sui balconi dei gravinesi. Una gestione da parte della Regione Puglia affannata, disattenta, improvvisata" - afferma il consigliere di opposizione, che poi continua: "Non si è gestito bene e sono stati fatti tanti errori. Il bosco non godeva di ottima salute. Non era ben strutturato, come ha affermato chi ha speso una intera vita nello studio delle scienze forestali".
E adesso cosa resta da fare? Una domanda che Lovero pone a sé stesso e all'amministrazione Valente, il quale- ricorda esponente di Primavera Popolare- si affanna a precisare che rispetto agli altri anni passati i danni sul patrimonio boschivo pubblico sono inferiori. "Peccato che il caro primo concittadino faccia finta di non sapere che anche in questo caso è la somma che fa il totale" - sottolinea Lovero, che tenta di individuare le responsabilità e le colpe che vanno divise tra tutti: a partire dalla Regione Puglia, "incapace nell'individuare soluzioni concrete e immediate. Inetto nel concedere la deroga"; a continuare dal Comune di Gravina "impegnato a recalcitrare sempre, invece di elaborare progetti di restauro forestale. Un'amministrazione che non ha mai dato via all'iter per la redazione del piano di gestione, che non ha accolto la proposta di istituzione dell'Ufficio Sic"; per arrivare al primo cittadino "che non ha avuto la capacità di ascoltare chi lo affiancava in giunta, di chi in consiglio comunale si è speso per la città, dei cari concittadini sempre pronti a dare il proprio contributo senza mai trovare collaborazione alcuna".
Adesso è giunto il tempo della riflessione a detta di Lovero, che però affonda il colpo. "Pesanti come macigni sono le affermazioni di un ex assessore che denuncia il sindaco per non essersi mai recato in Regione Puglia, seppur invitato per un piano di finanziamento per la realizzazione di torrette di avvistamento incendi" - dice il consigliere di minoranza, che ritiene inaccettabile il mancato confronto da parte dell'amministrazione con le associazioni che qualche giorno dopo il disastro ambientale hanno indetto una manifestazione proprio sotto le stanze del primo cittadino a Palazzo di Città. Un appello alla città "snobbato, ignorato, disertato dal primo cittadino".
"Si doveva della partecipazione e condivisione fare il denominatore comune di una comunità pronta sempre a ritrovarsi unita. E invece il protagonismo, l'ambizione, l'egocentrismo addirittura divide la città in tifosi che minacciano querele. Si doveva fare della nostra, la città del sorriso e invece ci si accusa a vicenda di fomentare la politica dell'odio" - afferma Lovero, ricordando che purtroppo in questi anni nulla è stato piantato, tanto è stato distrutto. "La collettività gravinese è lacerata. Ci si guarda con sospetto per un like su facebook- commenta Lovero, convinto che "restano macerie e ceneri di una comunità sempre più divisa e frammentata".
Il consigliere di opposizione non ci sta e lancia una provocazione ed un invito allo stesso tempo: "credo che dovremmo costituirci tutti parte civile perché siamo stati privati del più grande polmone del nostro territorio dall'azione di mani criminali. Ma allo stesso tempo dovremmo tutti sedere dalla parte degli imputati perché con il silenzio e l'indifferenza, se non addirittura con la collusione, abbiamo distrutto il futuro dei nostri figli: a loro dobbiamo chiedere scusa prima di pretendere scuse per noi"- conclude amaramente il consigliere comunale di Primavera Popolare.
"Cominciamo da una certezza: la gestione promiscua del Difesa Grande è nella cenere che giace sui balconi dei gravinesi. Una gestione da parte della Regione Puglia affannata, disattenta, improvvisata" - afferma il consigliere di opposizione, che poi continua: "Non si è gestito bene e sono stati fatti tanti errori. Il bosco non godeva di ottima salute. Non era ben strutturato, come ha affermato chi ha speso una intera vita nello studio delle scienze forestali".
E adesso cosa resta da fare? Una domanda che Lovero pone a sé stesso e all'amministrazione Valente, il quale- ricorda esponente di Primavera Popolare- si affanna a precisare che rispetto agli altri anni passati i danni sul patrimonio boschivo pubblico sono inferiori. "Peccato che il caro primo concittadino faccia finta di non sapere che anche in questo caso è la somma che fa il totale" - sottolinea Lovero, che tenta di individuare le responsabilità e le colpe che vanno divise tra tutti: a partire dalla Regione Puglia, "incapace nell'individuare soluzioni concrete e immediate. Inetto nel concedere la deroga"; a continuare dal Comune di Gravina "impegnato a recalcitrare sempre, invece di elaborare progetti di restauro forestale. Un'amministrazione che non ha mai dato via all'iter per la redazione del piano di gestione, che non ha accolto la proposta di istituzione dell'Ufficio Sic"; per arrivare al primo cittadino "che non ha avuto la capacità di ascoltare chi lo affiancava in giunta, di chi in consiglio comunale si è speso per la città, dei cari concittadini sempre pronti a dare il proprio contributo senza mai trovare collaborazione alcuna".
Adesso è giunto il tempo della riflessione a detta di Lovero, che però affonda il colpo. "Pesanti come macigni sono le affermazioni di un ex assessore che denuncia il sindaco per non essersi mai recato in Regione Puglia, seppur invitato per un piano di finanziamento per la realizzazione di torrette di avvistamento incendi" - dice il consigliere di minoranza, che ritiene inaccettabile il mancato confronto da parte dell'amministrazione con le associazioni che qualche giorno dopo il disastro ambientale hanno indetto una manifestazione proprio sotto le stanze del primo cittadino a Palazzo di Città. Un appello alla città "snobbato, ignorato, disertato dal primo cittadino".
"Si doveva della partecipazione e condivisione fare il denominatore comune di una comunità pronta sempre a ritrovarsi unita. E invece il protagonismo, l'ambizione, l'egocentrismo addirittura divide la città in tifosi che minacciano querele. Si doveva fare della nostra, la città del sorriso e invece ci si accusa a vicenda di fomentare la politica dell'odio" - afferma Lovero, ricordando che purtroppo in questi anni nulla è stato piantato, tanto è stato distrutto. "La collettività gravinese è lacerata. Ci si guarda con sospetto per un like su facebook- commenta Lovero, convinto che "restano macerie e ceneri di una comunità sempre più divisa e frammentata".
Il consigliere di opposizione non ci sta e lancia una provocazione ed un invito allo stesso tempo: "credo che dovremmo costituirci tutti parte civile perché siamo stati privati del più grande polmone del nostro territorio dall'azione di mani criminali. Ma allo stesso tempo dovremmo tutti sedere dalla parte degli imputati perché con il silenzio e l'indifferenza, se non addirittura con la collusione, abbiamo distrutto il futuro dei nostri figli: a loro dobbiamo chiedere scusa prima di pretendere scuse per noi"- conclude amaramente il consigliere comunale di Primavera Popolare.