Inchiesta Gibbanza
Quintavalle fa nomi e cognomi di professionisti di Gravina e Altamura. Clamorosa evasione fiscale fatta da grandi gruppi imprenditoriali
mercoledì 24 novembre 2010
18.29
Come si traduce in dialetto barese, il vocabolo "tangente"? "Gibbanza". Per coloro che rifuggono dal dialetto questo il nome che dà senso all'inchiesta: attraverso l'operazione "Gibbanza", la Guardia di Finanza ha posto sotto sequestro beni mobili e immobili pari a 200 milioni di euro, nel quadro di una inchiesta di immense proporzioni, durata quasi due anni, riguardante una complessa rete tangentizia che ha avuto il fine preciso di corrompere esiti di sentenze prodotte dalla Commissione tributaria della Regione Puglia. E' una vicenda che incide su uno dei fattori più allarmanti attualmente per la società, l'evasione fiscale. Una clamorosa evasione fiscale fatta da grandi gruppi imprenditoriali.
Un vero e proprio terremoto stanno creando le parole del commercialista-giudice tributario Oronzo Quintavalle, che nei verbali d'interrogatorio sta facendo nomi e cognomi di avvocati tributaristi e commercialisti della provincia di Bari, con particolare riferimento a Gravina e Altamura, che avrebbero preso parte al 'comitato d'affari'.
Questo spiegano fonti investigative, circa il contenuto dei verbali d'interrogatorio del giudice tributario, in arresto per falso in atti giudiziari e corruzione. Con lui sono finiti agli arresti altri 16 professionisti fiscali, tra i quali 3 in manette (oltre a Quintavalle) e 13 ai domiciliari. Una fonte investigativa, spiega che Quintavalle, presunto ideatore del 'sistema Quintavalle', come lo definisce il pm Isabella Ginefra nella richiesta di applicazione di misura cautelare, starebbe fornendo nuovi elementi investigativi sfuggiti all'inchiesta, facendo nomi di importanti professionisti della provincia non citati nell'ordinanza. Si tratterebbe di commercialisti e avvocati tributaristi che avrebbero, in qualche misura usufruito del 'sistema Quintavalle' e fatto parte di altri meccanismi paralleli, finalizzati a pilotare le sentenze delle commissioni regionali e provinciali tributarie.
In sostanza, l'inchiesta sembra che presto prenderà nuove vie, che potrebbero portare provvedimenti giudiziari verso altri professionisti.
Un vero e proprio terremoto stanno creando le parole del commercialista-giudice tributario Oronzo Quintavalle, che nei verbali d'interrogatorio sta facendo nomi e cognomi di avvocati tributaristi e commercialisti della provincia di Bari, con particolare riferimento a Gravina e Altamura, che avrebbero preso parte al 'comitato d'affari'.
Questo spiegano fonti investigative, circa il contenuto dei verbali d'interrogatorio del giudice tributario, in arresto per falso in atti giudiziari e corruzione. Con lui sono finiti agli arresti altri 16 professionisti fiscali, tra i quali 3 in manette (oltre a Quintavalle) e 13 ai domiciliari. Una fonte investigativa, spiega che Quintavalle, presunto ideatore del 'sistema Quintavalle', come lo definisce il pm Isabella Ginefra nella richiesta di applicazione di misura cautelare, starebbe fornendo nuovi elementi investigativi sfuggiti all'inchiesta, facendo nomi di importanti professionisti della provincia non citati nell'ordinanza. Si tratterebbe di commercialisti e avvocati tributaristi che avrebbero, in qualche misura usufruito del 'sistema Quintavalle' e fatto parte di altri meccanismi paralleli, finalizzati a pilotare le sentenze delle commissioni regionali e provinciali tributarie.
In sostanza, l'inchiesta sembra che presto prenderà nuove vie, che potrebbero portare provvedimenti giudiziari verso altri professionisti.