Inciuci e cambi di casacca in consiglio?

La maggioranza fa quadrato e minimizza. Mazzilli all'attacco: "Il sindaco rispetti il codice etico".

giovedì 3 gennaio 2013 11.15
A cura di Antonella Testini
Bocche cucite e cellulari che suonano invano.

L'anno nuovo della maggioranza Valente si è aperto così come si era concluso. Pochi hanno voglia di rispondere alla accuse mosse dall'opposizione nei confronti del sindaco e del suo entourage a proposito di un presunto coinvolgimento nelle fila della maggioranza dei due consiglieri di opposizione Salvatore Debenedictis e Michele Tedesco grazie a cui nell'ultimo consiglio comunale, per dirla con le parole del sindaco, sono stati approvati "punti importanti per la città".

Di rientro dalle vacanze natalizie i consiglieri appaiono più indaffarati del solito, a cominciare da Giovanni Carbone (Udc) e Leonardo Mandolino (Upc): entrambi contattati ripetutamente, promettono di richiamare appena possibile. Ventiquattr'ore di tempo non sono sufficienti: gli impegni sono tanti. E se i cellulari di Sante Giordano (Pd) e Pino Dipalma (Dr), così come quello di Francesco Santomasi (Mas) squillano invano per l'intera giornata, Giovanni Depascale (Dr) promette di affidare il proprio pensiero ad un documento ufficiale sottoscritto da tutto il partito.

Per fortuna c'è anche chi trova qualche minuto per rispondere alle domande. Il primo della lista è il consigliere Api Raffaele Lorusso secondo cui "non c'è nulla di scandaloso nelle scelte fatte dai due consiglieri di opposizione che hanno votato provvedimenti importanti per lo sviluppo del paese". Lorusso, convinto che "la maggioranza Valente ha i numeri per governare", al momento non sa dire se la scelta dai due consiglieri di opposizione segnerà un vero e proprio "cambio di casacca" o se sia semplicemente un fatto episodico e personale: "Non sappiamo cosa accadrà e cosa decideranno i due consiglieri. Quello che è giusto sottolineare è che, al di là delle differenze di opinioni, si abbia il coraggio di votare i provvedimenti che vanno nell'interesse della comunità gravinese". E se Lorusso preferisce concludere auspicando "buoni propositi da parte di tutti", il collega di coalizione Mimmo Cardascia (Pd) va all'attacco: "Non capisco perché la maggioranza può essere in crisi e divisa e le opposizioni no. Cosa c'è di strano se due consiglieri di opposizione dissentono dalla leadership delle opposizioni? A questo punto sono loro che devono spiegare cosa sta accadendo e perché due consiglieri decidono di non allinearsi alle loro decisioni".

Insomma la tensione tra i due bracci del consiglio comunale è ancora molto alta e coloro che potrebbero giocare la parte dell'ago della bilancia si trincerano dietro il solito "no comment". È il caso del consigliere ex Api Giuseppe Mazzilli, oggi tra le fila del patto Mas, che dice di non voler rilasciare nessuna dichiarazione perché "non conosco bene la vicenda". Vicenda che potrebbe cambiare le sorti della maggioranza ma anche dello stesso Mazzilli che, qualora il sodalizio tra maggioranza e i due consiglieri Tedesco e Debenedictis dovesse concretizzarsi, potrebbe essere definitivamente scaricato insieme ai colleghi ribelli Ariani e Santomasi. "E allora il sindaco dovrebbe anche bruciare il codice etico che abbiamo sottoscritto in campagna elettorale, dove abbiamo dichiarato che mai nessun consigliere di opposizione passerà tra le fila della maggioranza", ribatte il giovane consigliere.

In questo botta e risposta tra maggioranza e opposizione chi non ha bisogno di essere chiamato per dire la sua è il Pdl, che con Leo Vicino parla di "marmellata indigesta di intrighi e interessi col solo scopo di salvare la poltrona e sperare di vedere soddisfatto o edificato qualche desiderio irrealizzabile". L'ex consigliere, dopo aver denunciato l'aumento delle tasse da parte dell'amministrazione comunale in carica, invita "il Partito Democratico a raccogliere la nostra sfida e dimostrare di non essere interessato alla gestione del potere fine a se stesso, impedendo il riproporsi dei metodi peggiori della vecchia politica" . In coda, l'appello "ai partiti e agli uomini che non appartengono alla storia della sinistra locale" per sollecitarli a prendere le distanze "da questo modo di concepire la gestione della cosa pubblica ed a non rendersi complici dell'ennesima brutta pagina della politica locale".