Inserimento Percorso Via Appia, mossa del Comune
Approvato protocollo intesa con l’’Università di Foggia
martedì 21 marzo 2023
Il Comune di Gravina non è spettatore disinteressato delle attività di ricerca storico-archeologica dell'Università di Foggia, che potrebbe in qualche maniera far cambiare rotta agli inquilini del Ministero della Cultura, ripensando all'estromissione della città di Gravina dai percorsi della via Appia, in procinto di essere riconosciuta patrimonio dell'Umanità.
Il ragionamento appare chiaro. Che il Dipartimento di Studi Umanistici, Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione dell'Università dauna abbia svolto numerose attività di studio e ricerca storica, artistica e archeologica, nei territori delle Regioni Puglia e Basilicata, in pieno accordo e in sintonia con la Soprintendenze competenti, è un dato di fatto. E che all'interno di tale dipartimento, sia attivo il Laboratorio di Cartografia Archeologica che opera sotto la direzione scientifica della prof.ssa Maria Luisa Marchi e che tale laboratorio stia conducendo un progetto "Alla Ricerca dell'Appia", basato su lavori di ricognizione archeologica, rappresenta un altro dato di fatto.
Studi che – sottolineano da Palazzo di Città- "hanno apportato significativi risultati scientifici (presentati anche in consessi internazionali) e grazie ai quali il Laboratorio stesso ha istituito rapporti di feconda collaborazione con Centri di Ricerca e Istituzioni Scientifiche".
E dunque, un territorio come quello di Gravina, ricco di storia, arte, archeologia e tradizioni culturali non può che essere interessato a collaborare con il Dipartimento di Studi Umanistici dell'ateneo foggiano, soprattutto per la parte che riguarda i progetti di ricostruzione del percorso della Via Appia nel territorio comunale. In pratica si intende promuovere "indagini archeologiche miranti alla valorizzazione dei beni culturali del proprio territorio attraverso un protocollo d'intesa che formalizzi e sviluppi una collaborazione scientifica tra le due istituzioni". Nella speranza che tali ricerche possano dimostrare il passaggio dell'antica strada consolare dalla città del Grano e del Vino.
Che sia la mossa giusta da parte dell'amministrazione comunale per riuscire, attraverso gli studi scientifici dell'università foggiana, a far riammettere Gravina nel percorso della Regina Viarum?
Il ragionamento appare chiaro. Che il Dipartimento di Studi Umanistici, Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione dell'Università dauna abbia svolto numerose attività di studio e ricerca storica, artistica e archeologica, nei territori delle Regioni Puglia e Basilicata, in pieno accordo e in sintonia con la Soprintendenze competenti, è un dato di fatto. E che all'interno di tale dipartimento, sia attivo il Laboratorio di Cartografia Archeologica che opera sotto la direzione scientifica della prof.ssa Maria Luisa Marchi e che tale laboratorio stia conducendo un progetto "Alla Ricerca dell'Appia", basato su lavori di ricognizione archeologica, rappresenta un altro dato di fatto.
Studi che – sottolineano da Palazzo di Città- "hanno apportato significativi risultati scientifici (presentati anche in consessi internazionali) e grazie ai quali il Laboratorio stesso ha istituito rapporti di feconda collaborazione con Centri di Ricerca e Istituzioni Scientifiche".
E dunque, un territorio come quello di Gravina, ricco di storia, arte, archeologia e tradizioni culturali non può che essere interessato a collaborare con il Dipartimento di Studi Umanistici dell'ateneo foggiano, soprattutto per la parte che riguarda i progetti di ricostruzione del percorso della Via Appia nel territorio comunale. In pratica si intende promuovere "indagini archeologiche miranti alla valorizzazione dei beni culturali del proprio territorio attraverso un protocollo d'intesa che formalizzi e sviluppi una collaborazione scientifica tra le due istituzioni". Nella speranza che tali ricerche possano dimostrare il passaggio dell'antica strada consolare dalla città del Grano e del Vino.
Che sia la mossa giusta da parte dell'amministrazione comunale per riuscire, attraverso gli studi scientifici dell'università foggiana, a far riammettere Gravina nel percorso della Regina Viarum?