All'istituto Padre Pio si va a scuola senza zaino
Prima scuola a sperimentare il metodo Montessori.
giovedì 22 settembre 2016
8.59
Il sogno che nutrono tutti i bambini sembra essersi finalmente concretizzato per gli alunni di tre classi della scuola primaria "Padre Pio" in via Guardialto: via dalle aule i banchi, gli zaini e le montagne di libri per far posto a tavoli di confronto e condivisione ai quali siedono anche i rispettivi insegnanti, abbattendo il secolare muro imposto dalla cattedra tra studente e docente.
L'iniziativa "Scuole senza zaino" trova il suo fondamento nel lontano 2002 in Toscana e propone un approccio nuovo ispirato alla "casa dei bambini" di Maria Montessori: un ambiente a misura di bambino nel quale l'alunno può sentirsi libero di sprigionare la propria creatività, avendo tutto il necessario – cancelleria, materiale interattivo video-audiovisivo, libri, strumenti didattici per le varie discipline scolastiche – in classe e a disposizione di tutti. Un metodo formativo che sta raccogliendo sempre maggiori consensi negli istituti italiani e che da questo anno scolastico arriva anche a Gravina grazie alla iniziativa della docente Carmela Cirillo, in collaborazione con l'assessore alla Pubblica Istruzione Lucrezia Gramegna e al Dirigente Scolastico del plesso Francesco Laddaga.
"Viviamo in una società individualista dove non si ha più cura del bello, rispetto verso l'altro e verso il bene comune, ed è facile che il bambino tenda ad essere incurante degli oggetti altrui. La scelta di porre in condivisione il materiale scolastico - ha spiegato Carmela Cirillo contattata dalla Redazione - è finalizzata proprio a sviluppare nelle nuove generazioni il senso di responsabilità: se una penna cade, la risposta non sarà di certo "non è mia e non la raccolgo" ma al contrario ogni bambino si sentirà responsabile del materiale scolastico e quindi sarà attento a custodirlo. Di conseguenza il bambino impara a stare insieme agli altri, consapevole di essere una comunità, e sarà più propenso a condividere con i compagni gli oggetti".
Collaborazione e comunione, ma anche ospitalità e inclusione: infatti l'aula, oltre ad essere differente nell'estetica, grazie alla diversa sistemazione dell'arredo e ai colori vivaci che la rendono molto più accogliente, diviene un vero e proprio open office, un'agorà dove insieme si elabora la procedura delle attività quotidiane, con l'obiettivo di ridurre le distanze tra il sapere dell'uno e le lacune dell'altro, e seguendo il motto della Montessori "aiutami a fare da solo".
La docente Cirillo ha inoltre annunciato che nei prossimi giorni si terrà l'inaugurazione ufficiale del progetto al quale prenderanno parte gli organizzatori insieme all'ideatore della metodologia "Scuola senza zaino", Marco Orsi.
L'iniziativa "Scuole senza zaino" trova il suo fondamento nel lontano 2002 in Toscana e propone un approccio nuovo ispirato alla "casa dei bambini" di Maria Montessori: un ambiente a misura di bambino nel quale l'alunno può sentirsi libero di sprigionare la propria creatività, avendo tutto il necessario – cancelleria, materiale interattivo video-audiovisivo, libri, strumenti didattici per le varie discipline scolastiche – in classe e a disposizione di tutti. Un metodo formativo che sta raccogliendo sempre maggiori consensi negli istituti italiani e che da questo anno scolastico arriva anche a Gravina grazie alla iniziativa della docente Carmela Cirillo, in collaborazione con l'assessore alla Pubblica Istruzione Lucrezia Gramegna e al Dirigente Scolastico del plesso Francesco Laddaga.
"Viviamo in una società individualista dove non si ha più cura del bello, rispetto verso l'altro e verso il bene comune, ed è facile che il bambino tenda ad essere incurante degli oggetti altrui. La scelta di porre in condivisione il materiale scolastico - ha spiegato Carmela Cirillo contattata dalla Redazione - è finalizzata proprio a sviluppare nelle nuove generazioni il senso di responsabilità: se una penna cade, la risposta non sarà di certo "non è mia e non la raccolgo" ma al contrario ogni bambino si sentirà responsabile del materiale scolastico e quindi sarà attento a custodirlo. Di conseguenza il bambino impara a stare insieme agli altri, consapevole di essere una comunità, e sarà più propenso a condividere con i compagni gli oggetti".
Collaborazione e comunione, ma anche ospitalità e inclusione: infatti l'aula, oltre ad essere differente nell'estetica, grazie alla diversa sistemazione dell'arredo e ai colori vivaci che la rendono molto più accogliente, diviene un vero e proprio open office, un'agorà dove insieme si elabora la procedura delle attività quotidiane, con l'obiettivo di ridurre le distanze tra il sapere dell'uno e le lacune dell'altro, e seguendo il motto della Montessori "aiutami a fare da solo".
La docente Cirillo ha inoltre annunciato che nei prossimi giorni si terrà l'inaugurazione ufficiale del progetto al quale prenderanno parte gli organizzatori insieme all'ideatore della metodologia "Scuola senza zaino", Marco Orsi.