Italia viva: "Il problema nei collegamenti di Gravina è la statale 96"
Le proposte nel dibattito sul miglioramento stradale
martedì 28 gennaio 2020
Il movimento politico Italia Viva, sezione Gravina, ha accolto positivamente l'incontro organizzato dal consigliere della città metropolitana di Bari Mimmo Cardascia per discutere del destino della s.p. 27, meglio nota come "La Tarantina", ma accusa istituzioni e enti di porre l'attenzione su quello che considerano il "male minore". Le ipotesi di intervento, emerse anche nel corso del convegno, tendono a prediligere un allargamento e una sistemazione della Tarantina, invece di mettere sul tavolo progettuale degli enti coinvolti (Anas in primis) proposte di re-inclusione della città di Gravina nell'asse originaria Potenza-Bari.
Secondo Italia Viva, si sta preferendo, infatti, l'ipotesi meno dispendiosa in termini economici, che continua a isolare i paesi del Potentino limitrofi all'area murgiana. Si prosegue nella logica di interventi sulla s.s. 96 che a monte, già in ambito progettuale, hanno escluso la città di Gravina, prediligendo la viabilità sull'asse Matera-Bari. Il gruppo politico locale filo renziano accusa anche la pericolosità dello svincolo per Gravina sulla s.s. 96, oltretutto mal segnalato e fuorviante. "Un'odissea percorrere 12 km da Altamura a Gravina", aggiunge Italia Viva di Gravina, per la presenza di 4 semafori che di fatto fanno preferire la Tarantina a gran parte degli automobilisti, congestionando sempre di più una strada provinciale non pensata per un flusso di traffico così importante.
In un'ottica di promozione e rivalutazione del patrimonio ambientale e culturale, con l'aumento di iniziative di inclusione della città di Gravina al flusso turistico verso la città di Matera, c'è bisogno di far sentire la propria voce e presenza a livello istituzionale, senza accontentarsi di soluzioni riparatorie. Più che concentrarsi sulla Tarantina, la domanda più calzante sarebbe: quale futuro per la città di Gravina?
Secondo Italia Viva, si sta preferendo, infatti, l'ipotesi meno dispendiosa in termini economici, che continua a isolare i paesi del Potentino limitrofi all'area murgiana. Si prosegue nella logica di interventi sulla s.s. 96 che a monte, già in ambito progettuale, hanno escluso la città di Gravina, prediligendo la viabilità sull'asse Matera-Bari. Il gruppo politico locale filo renziano accusa anche la pericolosità dello svincolo per Gravina sulla s.s. 96, oltretutto mal segnalato e fuorviante. "Un'odissea percorrere 12 km da Altamura a Gravina", aggiunge Italia Viva di Gravina, per la presenza di 4 semafori che di fatto fanno preferire la Tarantina a gran parte degli automobilisti, congestionando sempre di più una strada provinciale non pensata per un flusso di traffico così importante.
In un'ottica di promozione e rivalutazione del patrimonio ambientale e culturale, con l'aumento di iniziative di inclusione della città di Gravina al flusso turistico verso la città di Matera, c'è bisogno di far sentire la propria voce e presenza a livello istituzionale, senza accontentarsi di soluzioni riparatorie. Più che concentrarsi sulla Tarantina, la domanda più calzante sarebbe: quale futuro per la città di Gravina?