Italia viva: un incendio che “brucia”

Il partito si interroga sulle responsabilità di un disastro evitabile

lunedì 16 agosto 2021
"Il nostro bosco SIC (Sito di Importanza Comunitaria), fra i più grandi in Puglia e così particolare per la sua biodiversità, ancora una volta – a distanza di pochi anni dagli ultimi due devastanti roghi del 2017 e del 2012 - è stato oggetto negli scorsi giorni di un altro gravissimo incendio. Un dolore tremendo! Chiusi in un silenzio fatto di rabbia e tristezza, abbiamo atteso le operazioni di spegnimento del bosco da parte delle istituzioni preposte alle quali siamo grati per il loro massimo impegno profuso". Lo sostiene Italia Viva Gravina in un comunicato che prosegue così.

"Ora, però, è il momento di affermare con forza che non può e non deve più continuare così: il Bosco Difesa Grande merita il massimo delle attenzioni sia da parte del Comune che ne è il proprietario e anche da parte della Regione Puglia alla quale sono demandati specifici ruoli di tutela, gestione e sviluppo. Ma anche noi cittadini, tutti, dobbiamo continuare a impegnarci (anche dopo il clamore del momento) per preservare questo vasto polmone verde ricevuto dai nostri avi che abbiamo il dovere di consegnare alle future generazioni. È sotto gli occhi di tutti che i boschi sono sempre più vulnerabili per una serie di concause: il clima sempre più torrido, la mano di scellerati criminali e, soprattutto, la colpevole sciatteria e insipienza di chi è stato eletto dai cittadini per gestire la "cosa pubblica" occupando il posto di Sindaco piuttosto che di Presidente della Regione o di Assessore.

- In questi nove anni il bosco Difesa Grande è mai rientrato nei pensieri (ci accontenteremmo anche di semplici "pensierini") del primo cittadino di Gravina?
- Valente si è mai preoccupato di battere i pugni sul tavolo del suo "compare" Emiliano per ottenere finanziamenti e provvedimenti di tutela/manutenzione? O fa finta di alzare la voce solo quando deve chiedere i Canadair a frittata ormai fatta?
- Quanto del nostro denaro pubblico è stato correttamente investito per una seria manutenzione e prevenzione del bosco?
- Valente ha mai pensato ad un piano antincendio serio che non fosse solo l'inutile mega progetto di oltre 5 milioni di euro con utilizzo delle acque reflue del depuratore e ha animato la campagna elettorale del 2017?
- Quali e quanti dipendenti del Comune si occupano del nostro Bosco? - Perché sono passati più di 8 anni e il bar Rifugio non è stato mai riaperto? E il Centro Visite?
– Perché non si è insistito nel chiedere la deroga alla Regione per intervenire prima dei 5 anni nelle zone attraversate dal fuoco?
– E perché, invece, non si è mai intervenuti nelle zone incendiatesi oltre i 5 anni precedenti o che non erano state interessate dagli ultimi roghi?
– Si è mai pensato di reintrodurre il pascolo in determinati settori del bosco?
– Perché non pensare di riattivare il cd "uso civico" che permetterebbe di ripulire il bosco facendosi pagare la legna venduta?
– Con il Parco Nazionale dell'Alta Murgia si è mai avviato un confronto stabile per la tutela e valorizzazione del bosco?
– E con l'Università di Bari si è mai cercata una proficua e competente collaborazione?

Le risposte a tutte queste domande/proposte le conosciamo perfettamente perché i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Sappiamo per certo che chi non ama la propria città non potrà mai impegnarsi per proteggerla, curarla, abbellirla, rilanciarla. Siamo stufi di falsi proclami, di chiacchiere inconcludenti, di spartizioni di prebende e di false aperture su questo o su altri temi. Ora è il tempo dell'attesa e del sogno, manca poco oramai!", conclude Italia Viva.