L’amore è sempre possessivo, è sempre geloso

Un atto unico quello che ha tenuto gli spettatori del teatro Vida (la sera) ed i ragazzi del liceo scientifico di Gravina (al mattino) incollati alle poltrone fino all'ultima scena dell'Otello di Shakespeare, rivisitato in chiave moderna ed originale dal regista Roberto Petruzzelli.

A calcare le tavole del palcoscenico gravinese, gli attori della compagnia "Dautore" di Modugno, che hanno commosso il pubblico presente grazie alle loro coinvolgenti interpretazioni. Il cast di artisti formato da Ernesto Marletta (Otello), Armando Merenda (Iago), Rosanna Pastore (Desdemona), Fabrizio Bellino (Cassio) e Lucia Pascazio (Emilia) ha saputo magnificamente portare in scena l'amore, la passione, l'inganno, il sospetto e la gelosia. Non da meno il lavoro svolto dalla costumista e scenografa, Tiziana Rana, dal montatore dei video, Enzo Proscia, e da Anna Posa, che si è occupata dell'intera organizzazione.

Petruzzelli ha magistralmente rielaborato la celebre tragedia shakespeariana della gelosia, spogliandola della sua parte storica e politica, concentrando la storia sui pochi personaggi fondamentali della storia, rendendoli attori marionette di una trama disegnata dal fato. La sua può essere considerata una rivisitazione originale e temeraria: un cast molto preparato che ama recitare e lo fa con passione; l'utilizzo di significativi accorgimenti quali i giochi di luce che creano giochi di ombre; un eccellente scelta di video; una scenografia semplice e ricercata; la scelta di una colonna sonora costituita da brani tratti dalla colonna sonora de "Il fantastico mondo di Amélie" (Mahler e Tiersen), "Desert Rose" di Sting, "Take it with me" di Tom Waits, la musica di György Ligeti in "Eyes wide shut" e l'adagio di Samuel Baber. Tutta musica contemporanea che ha reso la rappresentazione fuori dallo spazio temporale.

Con il passaggio dalle luci bianche alle rosse, il regista ha voluto sottolineare il passaggio dallo stato di serenità iniziale dei due coniugi alla gelosia, generata dal sospetto di Otello di essere stato tradito dalla sua amata. Iago può essere visto come il manipolatore che pianta i semi della malvagità nella mente di Otello, giocando con le sue emozioni e causandone la caduta.

L'amore, da sempre, è possesso, è gelosia. E' un sentimento invasivo che non tollera compromessi e che spesso fa perdere la ragione e compiere atti impensabili proprio come accade ad Otello.

La capacità attoriale dei protagonisti è stata apprezzata a tal punto che l'auspicio dei cittadini, intervistati a fine spettacolo, è stato quello di rivedere questa valida compagnia a Gravina anche l'anno prossimo.