L'Aqp deve rimanere pubblico

Ennesimo appello del Comitato Acqua Bene Comune

lunedì 23 gennaio 2017 16.13
Il Comitato Acqua Bene comune contro il presidente Emiliano.

Non sono piaciute al Comitato le ultime dichiarazioni del Governatore pugliese a proposito della crisi di Acquedotto pugliese e di un possibile affidamento ai Comuni perché "cedere le azioni di Aqp ai Comuni, non solo non cambierebbe nulla dal punto di vista della forma giuridica, che rimarrebbe privatistica ma, anzi, faciliterebbe una potenziale accelerazione di un processo di privatizzazione definitiva, dal momento che sarebbe più facile la compravendita di azioni di Aqp dai Comuni-azionisti, che magari, strozzati dal Patto di Stabilità e impossibilitati a fornire i servizi più basilari ai propri cittadini, sarebbero costretti a venderle per un po' di ossigeno sul piano economico"

"Come sa bene ogni studente di diritto oltre che ogni cittadino che abbia aperto il codice civile, AQP è una società per azioni che, in quanto tale (e a prescindere dal fatto che sia a capitale pubblico), ha come scopo il conseguimento dell'utile senza alcun meccanismo di partecipazione alla gestione da parte della cittadinanza. Pertanto – continuano dal Comitato - tali dichiarazioni potrebbero indurre a pensare che in Regione Puglia si abbiano le idee confuse o che, piuttosto, si voglia confonderle agli altri! "Confusione" che, probabilmente non per caso, agevola le manovre di "investitori" privati per impossessarsi del nostro Acquedotto e così rubarci la nostra acqua. L'AQP deve invece restare nostro, gestito da noi, bene comune al servizio di tutti gli abitanti della Puglia".

Un appello che il Comitato torna a rivolgere al Presidente Emiliano chiedendo contestualmente di dare vita ad un tavolo tecnico per la ripubblicizzazione di Aqp (così come approvato all'unanimità dal Consiglio Regionale del 3 agosto scorso) entro il mese di gennaio (così come assicurato nel Consiglio regionale di dicembre).