L'Avv. Sergio Casareale fu diffamato
Pesante la condanna risarcitoria disposta dal Tribunale di Bari, con sentenza ormai inappellabile, nei confronti di Michele Mindicini, il Teatro VIDA e la Compagnia "Colpi di scena"
martedì 10 gennaio 2023
10.26
A distanza di diversi anni da quando la vicenda è stata portata alla ribalta delle cronache da Gravinalife, giunge la sentenza del tribunale di Bari di condanna per diffamazione avvenuta nei confronti dell'Avv. Sergio Casareale da parte di Michele Mindicini, del Teatro VIDA e della Compagnia "Colpi di scena". Adesso riceviamo e pubblichiamo la lettera con cui l'avvocato Casareale ricostruisce la vicenda, rendendo nota la sentenza del tribunale di Bari.
Come ricorderete, a gennaio del 2014, tenne banco a Gravina la vicenda relativa alla fuoriuscita dal Teatro Vida e dalla Compagnia "Colpi di scena" dell'avvocato Sergio Casareale (ispiratore e finanziatore del progetto che portò alla nascita del nuovo laboratorio teatrale nonché attore protagonista della stessa Compagnia). In particolare, l'avvocato sosteneva di essere stato costretto ad abbandonare il campo in quanto il teatro sarebbe stato indirettamente ricattato dall'amministrazione comunale dell'epoca con la minaccia che non sarebbero più arrivati contribuzioni pubbliche fino a quando il Casareale avrebbe fatto parte delle due compagini, mentre il Mindicini con le due associazioni al suo seguito, riteneva che alla base delle dimissioni ci fossero ragioni esclusivamente personali dell'interessato, attinto - a loro dire - da fatti talmente gravi che lo aveva reso indegno. Tutti gli interessati da questa vicenda avevano poi intesero esplicitare le loro ragioni in due distinte lettere pubbliche richiamate per esteso nella sentenza del Tribunale di Bari (qui allegata e consultabile dal lettore https://flipbookpdf.net/web/site/bb90b0f85a7815b5823d81abb66abba963c0aee4202301.pdf.html).
Ora, il Giudice ha sentenziato, in oltre 27 pagine di motivazione che, se la lettera dell'avvocato Casareale si apprezza indubbiamente per la sua correttezza espositiva, al contrario, quella del Mindicini e delle due associazioni, per il suo contenuto, é da considerare come gravemente diffamatoria per l'onore e il decoro della persona del Casareale tanto da meritare, sul piano giuridico, una condanna al pagamento di una somma pari a 20.000 mila euro, oltre le spese di giudizio.
Invitato a commentare la sentenza, così si è espresso l'Avv. Casareale: "A distanza di quasi 10 anni durante i quali la mia esistenza é stata letteralmente oscurata da questa vicenda dai contorni così infamanti che avrebbero potuto minare l'equilibrio di ogni persona che, come il sottoscritto, si è sempre dichiarato estraneo ai contenuti volgarmente esposti coram populo, raccolgo ovviamente con piacere il responso definitivo della giustizia ed affermo, però, da vittima riconosciuta, che chi come il Mindicini, il Teatro Vida e la Compagnia "Colpi di scena" hanno ritenuto di utilizzare la lingua, la stessa, per intenderci, utilizzata per organizzare corsi di recitazione e di dizione, per distruggere una persona riempiendola di nefandezze e falsità colossali e senza fare neppure alcun mea culpa, non sono oggi degni di continuare a fare cultura nel nostro paese o di avere la presunzione di organizzare eventi teatrali o di formare persino le giovani generazioni. E se lo fanno vuol dire che sono al servizio della "Kultura" che é cosa ben diversa dal concentrato di valori o di spinte idealistiche comunemente espresse dalla "Cultura".
Come ricorderete, a gennaio del 2014, tenne banco a Gravina la vicenda relativa alla fuoriuscita dal Teatro Vida e dalla Compagnia "Colpi di scena" dell'avvocato Sergio Casareale (ispiratore e finanziatore del progetto che portò alla nascita del nuovo laboratorio teatrale nonché attore protagonista della stessa Compagnia). In particolare, l'avvocato sosteneva di essere stato costretto ad abbandonare il campo in quanto il teatro sarebbe stato indirettamente ricattato dall'amministrazione comunale dell'epoca con la minaccia che non sarebbero più arrivati contribuzioni pubbliche fino a quando il Casareale avrebbe fatto parte delle due compagini, mentre il Mindicini con le due associazioni al suo seguito, riteneva che alla base delle dimissioni ci fossero ragioni esclusivamente personali dell'interessato, attinto - a loro dire - da fatti talmente gravi che lo aveva reso indegno. Tutti gli interessati da questa vicenda avevano poi intesero esplicitare le loro ragioni in due distinte lettere pubbliche richiamate per esteso nella sentenza del Tribunale di Bari (qui allegata e consultabile dal lettore https://flipbookpdf.net/web/site/bb90b0f85a7815b5823d81abb66abba963c0aee4202301.pdf.html).
Ora, il Giudice ha sentenziato, in oltre 27 pagine di motivazione che, se la lettera dell'avvocato Casareale si apprezza indubbiamente per la sua correttezza espositiva, al contrario, quella del Mindicini e delle due associazioni, per il suo contenuto, é da considerare come gravemente diffamatoria per l'onore e il decoro della persona del Casareale tanto da meritare, sul piano giuridico, una condanna al pagamento di una somma pari a 20.000 mila euro, oltre le spese di giudizio.
Invitato a commentare la sentenza, così si è espresso l'Avv. Casareale: "A distanza di quasi 10 anni durante i quali la mia esistenza é stata letteralmente oscurata da questa vicenda dai contorni così infamanti che avrebbero potuto minare l'equilibrio di ogni persona che, come il sottoscritto, si è sempre dichiarato estraneo ai contenuti volgarmente esposti coram populo, raccolgo ovviamente con piacere il responso definitivo della giustizia ed affermo, però, da vittima riconosciuta, che chi come il Mindicini, il Teatro Vida e la Compagnia "Colpi di scena" hanno ritenuto di utilizzare la lingua, la stessa, per intenderci, utilizzata per organizzare corsi di recitazione e di dizione, per distruggere una persona riempiendola di nefandezze e falsità colossali e senza fare neppure alcun mea culpa, non sono oggi degni di continuare a fare cultura nel nostro paese o di avere la presunzione di organizzare eventi teatrali o di formare persino le giovani generazioni. E se lo fanno vuol dire che sono al servizio della "Kultura" che é cosa ben diversa dal concentrato di valori o di spinte idealistiche comunemente espresse dalla "Cultura".