L’ex assessore Sallicati scrive alla città
Lettera-fiume sulla sua breve esperienza amministrativa. “Non in linea con chi intende la politica in senso clientelistico”
giovedì 29 luglio 2010
Riceviamo e pubblichiamo
"Carissimi concittadini,
scrivo questa lettera aperta alla città per spiegare con sincerità e trasparenza gli ultimi avvenimenti politici che mi hanno portata la scorsa settimana a protocollare le dimissioni da Assessore alle Politiche Giovanili, Sport, Pari Opportunità, Casa e Famiglia e Protezione Civile. Preciso subito che le ragioni di questo mio atto sono esclusivamente di natura politica, né personale, né tantomeno sentimentale. Mi piacerebbe, pertanto, che la questione restasse limitata ad un dibattito critico fondato su temi politici di interesse collettivo.
Lo scorso gennaio è iniziata per me questa esperienza, che ritengo sia stata di alto valore formativo. Quando ho firmato la mia nomina assessorile, sapevo a cosa andavo incontro: la mia vita da tranquilla studentessa universitaria prossima alla laurea sarebbe stata travolta da una serie di impegni istituzionali e non; sapevo che mi sarei caricata di una serie di responsabilità politiche e amministrative; sapevo tutto questo e molto altro ma, vi assicuro, la grinta e l'entusiasmo, che contraddistinguono sempre noi giovani alle prese con una nuova avventura, hanno preso il sopravvento su ogni paura o insicurezza, più che legittimi direi, data l'importanza dell'incarico.
Sin dall'inizio ho cercato dei punti di riferimento solidi in quell'ambiente per me nuovo e sconosciuto. Ho cercato maestri intorno a me, ma a parte qualche eccezione, non ho trovato che ipocriti e affaristi, primo fra tutti il consigliere della lista civica di cui io ero espressione in giunta,il quale di "consigli" me ne dava, ma avevano tutti un unico scopo: il suo interesse personale! Non erano gli ambienti amministrativi né tantomeno quelli politici che potevano darmi validi suggerimenti: dovevo cercare altrove. E' così che mi sono affidata a voi, cari concittadini, ho ascoltato le vostre richieste, dalle vostre parole ho conosciuto i problemi che vi affliggevano ed ho letto nei vostri animi la paura di essere, ancora una volta, esclusi dalla politica locale.
Ho trasformato le vostre richieste nel mio programma di governo, ed è stato così che hanno visto la luce una serie di iniziative come la Consulta dello Sport, per ridare vigore allo sport gravinese; il Gruppo Comunale di volontari di Protezione Civile, perché anche nella nostra città si sviluppi il senso civico della prevenzione dell'emergenza; è stato istituito, dopo anni, l'Albo comunale delle associazioni sportive e giovanili; con una semplice biciclettata in piazza si è riportato in auge un'associazione sportiva prossima alla chiusura e per finire la Giornata dello Sport , l'ultimo dei progetti realizzati in pochi mesi di Assessorato.
Sono stata tra voi, ho cercato di creare valide alternative, ho ottimizzato le scarse risorse di cui disponevo, ho valorizzato le strutture esistenti,e, piuttosto che rincorrere impossibili progetti ho cercato di realizzare concrete iniziative. In virtù di un forte senso kantiano del dovere ho speso senza risparmio tutte le mie energie, capacità e competenze: ho avvicinato le scuole, le parrocchie, Sua Eccellenza il Vescovo che, in un capannone della zona fiera, sorridente, faticava a richiamare i giovani felicemente impegnati in molteplici attività sportive.
Pochi, però, i progetti realizzati rispetto a quanti ne erano in cantiere. Con rammarico prendo atto che grinta ed entusiasmo non sono bastati a contrastare giochi politici e taciti accordi. Spesso le mie progettualità non erano in linea con i programmi di chi intende la politica in senso clientelistico e personalistico. Il rispetto verso la carica istituzionale che rappresentavo mi ha indotto, talvolta, a soprassedere ad alcune incresciose situazioni pur di veder realizzati i progetti in cui fortemente credevo.
È giunto però il momento in cui il limite è stato superato: la Giornata dello Sport, in cui io ho creduto fortemente, era l'ennesima proposta da bocciare secondo lo stesso consigliere che, nel Convegno di apertura della manifestazione, ha ipocritamente elogiato il valore dello sport in generale, e di quell'iniziativa in particolare. Mi sono assunta la responsabilità di quel progetto che, volutamente, ho aperto all'intero mondo sportivo gravinese. A conclusione della manifestazione, nonostante il successo della stessa, è giunta inesorabile la sfiducia del mio movimento politico con l'esplicita richiesta delle mie immediate dimissioni. Non avevo obbedito!!!
Esasperata, ho rassegnato subito le dimissioni al Sindaco, perché non più supportata dal partito che rappresentavo. La lettera non fu protocollata perché il Sindaco sperava in una riconciliazione. Una riconciliazione impossibile in quanto non potevo permettere che qualche furbo consigliere, facendosi scudo della mia persona, trasformasse l'Assessorato in una occasione di guadagno economico e di tornaconto elettorale. Una riconciliazione impossibile con un individuo che ha cercato di infamare il mio nome e la mia persona, ma senza riuscirci ,anzi ciò ha contribuito a buttare ulteriore fango sulla sua persona che, è risaputo , non gode di alcuna stima pubblica.
Protocollando le mie dimissioni ho concretizzato il mio rifiuto verso questa logica di governo che non mi appartiene minimamente. Qualcuno con la semplicità che è propria della gente onesta mi ha detto:"In fin dei conti, tu sei fuori e quelli son sempre lì incollati alla loro poltrona!". Io ho avuto l'opportunità di continuare il gioco delle parti, avrei potuto farmi furba anch'io, e rimanere sul "carrozzone"; dovevo semplicemente scendere a compromessi con qualcuno che non aspettava altro e sarei stata Assessore ancora per molto tempo.
Non ce l'ho fatta! Esco da questa esperienza sicuramente provata a livello emotivo, ma a testa alta. La mia dignità è salva!Non quella della politica gravinese. Lascio che sia qualcun altro a starsene "da furbo nel mondo dei più furbi". In quel mondo in cui tutti sanno chi e dove è il marcio, ma nessuno osa levare la sua voce e opporsi a questo sistema. Il ricatto domina, e per ben due volte si è ceduto alle pretese di qualche consigliere che ora per la terza volta propone un terzo assessore che, se non sarà disposta ad assecondare le sue richieste… sappiamo a cosa andrà incontro. Tutto questo con la complicità e l'assenso del Primo Cittadino e dell'intera maggioranza.
Questa non è la prima lettera che ho scritto; dopo le mie dimissioni ne ho scritte tante, anzi né ho iniziate a scrivere tante, ma altrettante volte ho strappato quei fogli ripetendo con rabbia e sfiducia: "E' tutto inutile, è tutto inutile!". Nessuna lettera o comunicato potrebbe mai cambiare la politica, anzi i politici gravinesi, ma ho ritenuto comunque giusto e opportuno rendere note le ragioni della mia scelta, quale forma di rispetto per chi ha riposto fiducia in me e nel mio mandato.
Ringrazio tutti e assicuro che non solo non ho tradito la vostra fiducia, la fiducia di voi giovani gravinesi, ma con voi io voglio continuare a sognare un futuro politico gravinese più prospero. Per trasformare questo sogno in realtà, oltre al mio impegno, che continuerò a mettere al servizio della mia città, ho bisogno di voi, del vostro sostegno, perché da parte mia c'è e ci sarà sempre la voglia di lottare per fare qualcosa di buono, di pulito, di onesto per la nostra Gravina; di fare POLITICA VERA, quella che Cocco Cornacchia e il suo movimento "Gravina nel Cuore" non mi hanno permesso di fare e dal quale prendo, oggi, pubblicamente le distanze".
Maria Antonietta Sallicati