L’Italia che cambia: dibattito organizzato da Adesso Gravina
Al dibattito, presente il senatore del Pd Roberto Cociancich
venerdì 22 gennaio 2016
11.26
Il tema delle riforme costituzionali, che tanto accende gli animi e trova spazio sulla stampa in questo periodo, è stato al centro di un incontro organizzato da Adesso Gravina, il gruppo politico costola del Partito democratico, presso l'auditorium del chiostro San Sebastiano.
Ai lavori ha preso parte il senatore Roberto Cociancich (Pd), giunto a Gravina in ritardo, a causa di un tour de force a Palazzo Madama tra votazioni in aula e rinnovo delle presidenze delle commissioni parlamentari, ridisegnando la scaletta dell'incontro.
Un dibattito che si è aperto con l'intervento del giovane moderatore Mino Matera a cui è seguito il saluto dei vertici locali e provinciali del Pd. Tra video clip dal sapore vintage come "Nostalgia canaglia" di Albano e Romina e il fenomeno del momento Checco Zalone, i lavori sono entrati nel vivo.
Momento chiave della serata è stato senza dubbio l'intervento del senatore Cociancich, membro della commissione permanente Affari Costituzionali, che dopo una breve introduzione, ha lasciato al pubblico la possibilità di intervenire con domande sull'agenda del Governo, rispondendo ai quesiti su Italicum, riforma del Senato e abolizione delle Province.
Sull'Italicum il senatore dem ha tagliato corto circa le critiche piovute sui numeri del cd "premio si maggioranza", semplificando il tutto ad un semplice calcolo matematico dai quali emerge che, a conti fatti, la maggioranza ridisegnata dalla nuova legge elettorale conterebbe appena 24 eletti in più rispetto alla metà più uno del totale dei deputati.
Circa la riformulazione del Senato, Cociancich ha tenuto a precisare che la riforma, così come concepita, pone rimedio a quella che ha definito "la stortura del bicameralismo perfetto" che ancora tutt'oggi comporta oltre un anno di tempo per l'approvazione di una legge, lassi di tempo non più accettabili con l'evolversi delle dinamiche attuali.
A seguire il dibattito si è spostato sulla abolizione delle province, oltre al risparmio per l'abolizione degli organi elettivi, le competenze saranno suddivise tra regioni e comuni, spetterà poi, alle regioni, stabilire quali funzioni resteranno in capo ad esse e quali passeranno ai comuni prevedendo, ovviamente, l'impiego di risorse adeguate per il loro svolgimento.
Il dibattito è volto alla fine con l'esortazione del senatore ad un impegno costante per l'avvio della campagna referendaria sulle riforme, perché la semplificazione è utile e necessaria purché non comporti una perdita di servizi ed efficienza per i cittadini.
Via libera, dunque, al comitato per il si al referendum che andrà a disegnare la Costituzione, quella stessa Costituzione che negli anni scorsi coloro che oggi la stanno riformando l'hanno definita "la più bella del mondo".
Nota di colore, al dibattito registrata l'assente del sindaco e del gruppo consiliare del Pd ad eccezione del consigliere Giuseppe Cataldi.
Ai lavori ha preso parte il senatore Roberto Cociancich (Pd), giunto a Gravina in ritardo, a causa di un tour de force a Palazzo Madama tra votazioni in aula e rinnovo delle presidenze delle commissioni parlamentari, ridisegnando la scaletta dell'incontro.
Un dibattito che si è aperto con l'intervento del giovane moderatore Mino Matera a cui è seguito il saluto dei vertici locali e provinciali del Pd. Tra video clip dal sapore vintage come "Nostalgia canaglia" di Albano e Romina e il fenomeno del momento Checco Zalone, i lavori sono entrati nel vivo.
Momento chiave della serata è stato senza dubbio l'intervento del senatore Cociancich, membro della commissione permanente Affari Costituzionali, che dopo una breve introduzione, ha lasciato al pubblico la possibilità di intervenire con domande sull'agenda del Governo, rispondendo ai quesiti su Italicum, riforma del Senato e abolizione delle Province.
Sull'Italicum il senatore dem ha tagliato corto circa le critiche piovute sui numeri del cd "premio si maggioranza", semplificando il tutto ad un semplice calcolo matematico dai quali emerge che, a conti fatti, la maggioranza ridisegnata dalla nuova legge elettorale conterebbe appena 24 eletti in più rispetto alla metà più uno del totale dei deputati.
Circa la riformulazione del Senato, Cociancich ha tenuto a precisare che la riforma, così come concepita, pone rimedio a quella che ha definito "la stortura del bicameralismo perfetto" che ancora tutt'oggi comporta oltre un anno di tempo per l'approvazione di una legge, lassi di tempo non più accettabili con l'evolversi delle dinamiche attuali.
A seguire il dibattito si è spostato sulla abolizione delle province, oltre al risparmio per l'abolizione degli organi elettivi, le competenze saranno suddivise tra regioni e comuni, spetterà poi, alle regioni, stabilire quali funzioni resteranno in capo ad esse e quali passeranno ai comuni prevedendo, ovviamente, l'impiego di risorse adeguate per il loro svolgimento.
Il dibattito è volto alla fine con l'esortazione del senatore ad un impegno costante per l'avvio della campagna referendaria sulle riforme, perché la semplificazione è utile e necessaria purché non comporti una perdita di servizi ed efficienza per i cittadini.
Via libera, dunque, al comitato per il si al referendum che andrà a disegnare la Costituzione, quella stessa Costituzione che negli anni scorsi coloro che oggi la stanno riformando l'hanno definita "la più bella del mondo".
Nota di colore, al dibattito registrata l'assente del sindaco e del gruppo consiliare del Pd ad eccezione del consigliere Giuseppe Cataldi.