L'oratorio "Don Eustachio Montemurro" c'è
Ottimi bilanci dopo pochi mesi di attività.
domenica 26 aprile 2015
10.57
La paura di crescere si supera con l'ormone dell'amore.
Sotto l'ala protettrice della parrocchia Gesù Buon pastore e dell' Anspi (Associazione Nazionale San Paolo Italia per gli Oratori e i Circoli Giovanili) è nato l'oratorio "Don Eustachio Montemurro". 15 volontari, 120 ragazzi dai sei ai vent'anni, un organigramma che comprende qualunque tipologia di sport (calcio, pallavolo, tiro con l'arco e molti altri) danza, teatro, musica, animazione e persino corsi di cucito. A gonfiare il paniere dei progetti, music room e web radio di prossima apertura. "Vogliamo che diventi un punto di riferimento", ha spiegato padre Marcio Oliveira Duarte, direttore dell'oratorio e parroco della Gesù Buon Pastore. "Nei pressi della chiesa, vivono tante famiglie giovani e noi offriamo diversi punti di riferimento, cercando inoltre, di incanalare le energie al meglio con attività di formazione. Vogliamo che questa sia la casa di tutti". Per questo, una rete intessuta sapientemente con altre associazioni locali, permette di offrire supporto psicologico e attività dedicate a ragazzi portatori di handicap.
Antidoto alla discriminazione, "alla casa di tutti" nessuno sbarra l'ingresso a razze o religioni diverse ma il parroco precisa: "Alla base c'è l'evangelizzazione e sono frequenti i momenti di preghiera ma siamo vicini a tutti. Anche perché portiamo il nome di un grande religioso, don Eustachio Montemurro, una figura di riferimento che è stato accanto ai giovani ed ai bisognosi, ci ha trasmesso una testimonianza d'amore da dare al mondo".
Crisalide sbocciata in farfalla dopo pochi mesi di gestazione, il centro ricreativo apre ufficialmente nel novembre 2014: "Quando la chiesa ha messo a disposizione i suoi spazi, abbiamo visto che i bambini rispondevano bene e ci è venuta l'idea", racconta con orgoglio il vice direttore, Vannisio De Palo, smentendo di fatto il luogo comune che scolorisce le immagini di ragazzini alienati dalla tecnologia. L'input a staccare le dita da consolle e tablet è semplicemente l'offerta di un'alternativa: "Ognuno di noi fa quello che può, dedicando qualche ora del proprio tempo a titolo completamente gratuito. Alla base di tutto c'è un nuovo modo di evangelizzare, la parola di Dio è in tutto quello che facciamo".
Sotto l'ala protettrice della parrocchia Gesù Buon pastore e dell' Anspi (Associazione Nazionale San Paolo Italia per gli Oratori e i Circoli Giovanili) è nato l'oratorio "Don Eustachio Montemurro". 15 volontari, 120 ragazzi dai sei ai vent'anni, un organigramma che comprende qualunque tipologia di sport (calcio, pallavolo, tiro con l'arco e molti altri) danza, teatro, musica, animazione e persino corsi di cucito. A gonfiare il paniere dei progetti, music room e web radio di prossima apertura. "Vogliamo che diventi un punto di riferimento", ha spiegato padre Marcio Oliveira Duarte, direttore dell'oratorio e parroco della Gesù Buon Pastore. "Nei pressi della chiesa, vivono tante famiglie giovani e noi offriamo diversi punti di riferimento, cercando inoltre, di incanalare le energie al meglio con attività di formazione. Vogliamo che questa sia la casa di tutti". Per questo, una rete intessuta sapientemente con altre associazioni locali, permette di offrire supporto psicologico e attività dedicate a ragazzi portatori di handicap.
Antidoto alla discriminazione, "alla casa di tutti" nessuno sbarra l'ingresso a razze o religioni diverse ma il parroco precisa: "Alla base c'è l'evangelizzazione e sono frequenti i momenti di preghiera ma siamo vicini a tutti. Anche perché portiamo il nome di un grande religioso, don Eustachio Montemurro, una figura di riferimento che è stato accanto ai giovani ed ai bisognosi, ci ha trasmesso una testimonianza d'amore da dare al mondo".
Crisalide sbocciata in farfalla dopo pochi mesi di gestazione, il centro ricreativo apre ufficialmente nel novembre 2014: "Quando la chiesa ha messo a disposizione i suoi spazi, abbiamo visto che i bambini rispondevano bene e ci è venuta l'idea", racconta con orgoglio il vice direttore, Vannisio De Palo, smentendo di fatto il luogo comune che scolorisce le immagini di ragazzini alienati dalla tecnologia. L'input a staccare le dita da consolle e tablet è semplicemente l'offerta di un'alternativa: "Ognuno di noi fa quello che può, dedicando qualche ora del proprio tempo a titolo completamente gratuito. Alla base di tutto c'è un nuovo modo di evangelizzare, la parola di Dio è in tutto quello che facciamo".