“La città che vogliamo, dalle piste della storia: ipotesi di sviluppo”

Successo di pubblico per il convegno dell’UPC. Presenti sia politici che cittadini

venerdì 13 maggio 2011
A cura di Emanuela Grassi
Una platea varia costituita sia da politici che da cittadini, una platea attenta quella del convegno "La città che vogliamo, dalle piste della storia: ipotesi di sviluppo" tenutosi ieri sera presso il teatro Vida e organizzato dall'Unione Popolare Cristiana di Gravina in P.

Dopo un breve intervento da parte del segretario e del presidente dell'UPC, Leonardo Mandolino e Felice Lafabiana, i quali hanno indicato come focus dell'incontro il futuro di Gravina, la parola è passata al dirigente scolastico emerito Rosa Meliddo Carulli, la quale ha sottolineato la fase di arretramento che la città sta vivendo mentre negli anni 50 e 70 Gravina viveva un grande fervore culturale.

"La storia ci può dare tutto" – con questa esclamazione Pasquale Vitucci, esperto di storiografia locale ha cominciato un excursus storico di Gravina dai tempi in cui era chiamata Sidion a Silvium ed infine Gravina. Ha concluso il suo intervento dicendo che Gravina possiede tutti i requisiti per poter ripartire e, leggendo la poesia in dialetto gravinese Forza Gravina di Andrea Riviello, molto apprezzata dai cittadini presenti in sala.
Il delegato della Confesercenti Oronzo Rifino si è soffermato sull'importanza per la crescita della città di un sistema turistico locale in cui ogni operatore svolga il suo ruolo, della necessità di una struttura che sappia organizzare i grandi eventi come la fiera, il raduno internazionale dei cortei storici o il Murgia Film Festival, tanto per citarne alcuni.

Ha ricordato l'esperienza del progetto "Le magie del Natale… sul Corso" 2010, un esperimento in cui 33 commercianti si erano uniti per trasformare il corso più commerciale di Gravina, C.so Aldo Moro in un vero centro commerciale su un viale alberato. Ha ribadito la duplice valenza del commercio che se da un lato è vantaggioso per i negozianti, dall'altro lo è per il turismo stesso della città perché eventi tali raccolgono un bacino di utenza anche dalle zone limitrofe, creando un flusso turistico alla riscoperta dei beni culturali della città.

Interessanti anche gli interventi degli altri relatori che hanno chiesto all'amministrazione presente di dare risposta dei propri servizi e di fare in modo che il Comune sia un esempio da seguire e proponga ipotesi di sviluppo per la città.
Speriamo che l'amministrazione si dia da fare in tal senso.