La città è allo sbando

Duro attacca del Movimento civico gravinese. Accuse alla maggioranza "Sono incapaci di governare"

giovedì 10 febbraio 2011 11.37
I toni e le richieste sono cambiate, adesso si fa Politica. Dopo l'inaugurazione della nuova sede e dopo avere chiaramente dichiarato di non essere più un'associazione apolitica e apartitica, il Movimento civico gravinese si cimenta con la politica. In un documento diffuso oggi, Gianni Matera critica duramente l'amministrazione Divella accusandola di aver bloccato la città oramai da tre mesi, per risolvere i dissidi interni alla maggioranza, legati, secondo Matera alla: "Spartizione delle poltrone e del potere che ovviamente sarà propedeutico agli interessi personali e privatistici. Interessi, che sono legati al mattone, agli incarichi, ai concorsi, ai lavori pubblici, all'eolico". Matera si associa a coloro che credono, fermamente, che la maggioranza sia spaccata oramai su due fronti: "Da un lato c'è l'asse di ferro PDL, UDC e SOCIALISTI (qualcuno poi ci dovrà spiegare che c'entrano i socialisti e l'UDC con il PDL) e dall'altro D.C., MRE, ALLEANZA PER GRAVINA E GRAVINA NEL CUORE. E' ovvio che lo scenario descritto è soggetto a mutamenti in base al prezzo di mercato di qualche politico". Inoltre sempre nello stesso documento vengono individuati i responsabili di questa crisi e del presunto fallimento di questa maggioranza: " che corrispondono ai nomi del Sindaco, Divella, disposto solo ad ascoltare ma non ad agire, e del suo fido consigliere, ossia il vice sindaco l'avv. Masiello. Loro hanno la colpa di mantenere in vita una giunta fallimentare che non sta producendo il nulla per la città. Loro hanno la colpa se i cittadini gravinesi continuano a pagare gli stipendi al Sindaco, ai consiglieri, agli assessori, ai consulenti, ecc.. che costano alla collettività circa 50.000 euro al mese".
Ed in conclusione, quasi fosse un capo tribù invita la gente a scendere in piazza "come succede in Tunisia e in Egitto" e si dice disponibile a promuovere una raccolta firme per chiedere la dimissioni: "di un governo nulla facente e sprecone, nella speranza che la magistratura dia seguito alle numerose richieste di verifica di atti amministrativi illeciti che si sarebbero consumati nel palazzo del potere".