La Città Metropolitana parte da Poggiorsini
Decaro: "Sia l'area della comunità e non solo di Bari"
giovedì 30 ottobre 2014
16.34
"Quella di oggi è una cartolina che resterà nella storia".
Parole emozionate e semplici quelle con cui Antonio Decaro, sindaco di Bari e da oggi sindaco metropolitano, ha ufficialmente battezzato a Poggiorsini il nuovo ente amministrativo che dopo più di mezzo secolo ha consegnato ai libri di storia la Provincia di Bari, alla presenza, oltre che del sindaco della città ospite Michele Armienti, dei 18 consiglieri eletti, del presidente uscente Francesco Schittulli, del vescovo della diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti mons. Giovanni Ricchiuti, e delle autorità militari.
Una cerimonia, quella allestita dal piccolo centro murgiano, simbolicamente convocata nella realtà più piccola e periferica tra i 41 comuni del barese, volutamente sobria, come ha spiegato il sindaco Michele Armienti, "per non sottrarre risorse al a bilancio e dimostrare vicinanza al bisogno etico di risparmio". Il primo cittadino della cittadina con poco più di 1400 abitanti ha evidenziato soprattutto le ragioni di un territorio che chiede "aria e acqua pulite e valorizzazione dell'agroalimentare e del turismo".
"La scelta della periferia è un piccolo segno di considerazione per un territorio ricco di storia religiosa, la terra dei papi Benedettto XIII e Innocenzo XII", ha ricordato il vescovo Ricchiuti, che ha poi chiesto all'assise soprattutto "attenzione verso le fasce più deboli".
A seguire le procedure di approvazione della nomina degli eletti e la nomina di una commissione che di qui a fine anno avrà il compito di mettere nero su bianco lo statuto del nuovo ente; tra i nove componenti, anche due consiglieri murgiani, il gravinese Mimmo Cardascia e l'altamurano Luigi Lorusso.
"Ci vuole coraggio ad essere amministratori – ha esordito il sindaco metropolitano Decaro - è una quotidiana trincea nel rapporto costante con i cittadini e una burocrazia sempre più ingessata. Ci sono voluti 24 anni per realizzare la riforma, ora occorre recuperare il tempo perso, stabilendo criteri e competenze, ma soprattutto le prospettive di sviluppo del territorio".
Poi un appello ai consiglieri all'insegna del superamento delle divisioni ideologiche per fare fronte comune: "Abbiamo due strade – dichiara Decaro – o un lungo cammino fatto di tempi biblici o uno spirito nuovo in nome di un'ampia partecipazione condivisa. Seguitemi in questa ambiziosa strada, perché i cittadini si sentono distanti dal nuovo organo che non hanno eletto e che abbraccia una realtà ampia, c'è un doppio gap da colmare. Non deve essere l'area di Bari ma della comunità, rispettando le specificità ed un approccio policentrico". Infine, uno sguardo più ampio: "Dobbiamo salire sul treno dell'Europa per rappresentare un altro Sud".
Nel saluto del presidente Schittulli, l'apprezzamento umano e politico per Decaro, e un richiamo alla necessità di progettare infrastrutture per il territorio: "Sono necessarie per il rilancio, la crescita e lo sviluppo del Sud, a partire dal turismo. Do la mia massima disponibilità a collaborare con il nuovo ente", ha concluso Schittulli, fino al 31 dicembre ancora formalmente in carica.
Il consiglio si è poi spostato nelle sale del poliambulatorio di Poggiorsini, dove i neoeletti si sono confrontati con le scolaresche della città. Tra curiosità e dubbi sulle competenze del nuovo ente, emerge soprattutto la domanda di considerazione verso un territorio spesso dimenticato, dai problemi legati alla discarica di Grottelline a quelli di un'economia sempre più in crisi. Istanze e bisogni a cui è chiamata a rispondere la neonata Città Metropolitana.
Parole emozionate e semplici quelle con cui Antonio Decaro, sindaco di Bari e da oggi sindaco metropolitano, ha ufficialmente battezzato a Poggiorsini il nuovo ente amministrativo che dopo più di mezzo secolo ha consegnato ai libri di storia la Provincia di Bari, alla presenza, oltre che del sindaco della città ospite Michele Armienti, dei 18 consiglieri eletti, del presidente uscente Francesco Schittulli, del vescovo della diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti mons. Giovanni Ricchiuti, e delle autorità militari.
Una cerimonia, quella allestita dal piccolo centro murgiano, simbolicamente convocata nella realtà più piccola e periferica tra i 41 comuni del barese, volutamente sobria, come ha spiegato il sindaco Michele Armienti, "per non sottrarre risorse al a bilancio e dimostrare vicinanza al bisogno etico di risparmio". Il primo cittadino della cittadina con poco più di 1400 abitanti ha evidenziato soprattutto le ragioni di un territorio che chiede "aria e acqua pulite e valorizzazione dell'agroalimentare e del turismo".
"La scelta della periferia è un piccolo segno di considerazione per un territorio ricco di storia religiosa, la terra dei papi Benedettto XIII e Innocenzo XII", ha ricordato il vescovo Ricchiuti, che ha poi chiesto all'assise soprattutto "attenzione verso le fasce più deboli".
A seguire le procedure di approvazione della nomina degli eletti e la nomina di una commissione che di qui a fine anno avrà il compito di mettere nero su bianco lo statuto del nuovo ente; tra i nove componenti, anche due consiglieri murgiani, il gravinese Mimmo Cardascia e l'altamurano Luigi Lorusso.
"Ci vuole coraggio ad essere amministratori – ha esordito il sindaco metropolitano Decaro - è una quotidiana trincea nel rapporto costante con i cittadini e una burocrazia sempre più ingessata. Ci sono voluti 24 anni per realizzare la riforma, ora occorre recuperare il tempo perso, stabilendo criteri e competenze, ma soprattutto le prospettive di sviluppo del territorio".
Poi un appello ai consiglieri all'insegna del superamento delle divisioni ideologiche per fare fronte comune: "Abbiamo due strade – dichiara Decaro – o un lungo cammino fatto di tempi biblici o uno spirito nuovo in nome di un'ampia partecipazione condivisa. Seguitemi in questa ambiziosa strada, perché i cittadini si sentono distanti dal nuovo organo che non hanno eletto e che abbraccia una realtà ampia, c'è un doppio gap da colmare. Non deve essere l'area di Bari ma della comunità, rispettando le specificità ed un approccio policentrico". Infine, uno sguardo più ampio: "Dobbiamo salire sul treno dell'Europa per rappresentare un altro Sud".
Nel saluto del presidente Schittulli, l'apprezzamento umano e politico per Decaro, e un richiamo alla necessità di progettare infrastrutture per il territorio: "Sono necessarie per il rilancio, la crescita e lo sviluppo del Sud, a partire dal turismo. Do la mia massima disponibilità a collaborare con il nuovo ente", ha concluso Schittulli, fino al 31 dicembre ancora formalmente in carica.
Il consiglio si è poi spostato nelle sale del poliambulatorio di Poggiorsini, dove i neoeletti si sono confrontati con le scolaresche della città. Tra curiosità e dubbi sulle competenze del nuovo ente, emerge soprattutto la domanda di considerazione verso un territorio spesso dimenticato, dai problemi legati alla discarica di Grottelline a quelli di un'economia sempre più in crisi. Istanze e bisogni a cui è chiamata a rispondere la neonata Città Metropolitana.