La Cola Cola resta al suo posto
Prorogato il contratto di locazione del terreno che ospita il simbolo di Gravina
sabato 7 gennaio 2012
9.24
Volevano farla fuori. Rinchiuderla nei recinti arrugginiti dell'ex mattatoio. Lei, invece, è volata sulle polemiche, sopravvivendo ai suoi cacciatori.
Vivrà almeno un altro anno ancora la Cola Cola, simbolo di Gravina: nel marzo del 2010 la giunta di centrodestra guidata dal sindaco Giovanni Divella aveva deciso di rimuoverla per sanare presunte violazioni di legge riconnesse alla collocazione della gigantesca effigie (voluta nel 2005 dalla precedente giunta a guida Vendola) alle porte della città, in terreni ricompresi nell'area del Parco dell'Alta Murgia e perciò tutelati da vincoli ambientali e paesaggistici.
Per il commissario prefettizio, invece, il gallo icona della forza fecondatrice e delle radici contadine, va tutelata. Così, almeno, sembra testimoniare il provvedimento con cui il Prefetto Ciro Trotta ha scelto di prorogare d'un anno ancora, fino al 31 ottobre 2012, il contratto di locazione dell'area che ospita la statua del gigantesco fischietto bitonale di terracotta a forma di uccello.
Dieci mesi ancora, dunque. Ma se dopo aver schivato i pallini del centrodestra la Cola Cola dovesse far fessi pure i Maya e le loro previsioni di morte e catastrofe universale, sarà difficile non rinnovarle, stavolta magari per sempre, il contratto ed il diritto ad esistere.
Vivrà almeno un altro anno ancora la Cola Cola, simbolo di Gravina: nel marzo del 2010 la giunta di centrodestra guidata dal sindaco Giovanni Divella aveva deciso di rimuoverla per sanare presunte violazioni di legge riconnesse alla collocazione della gigantesca effigie (voluta nel 2005 dalla precedente giunta a guida Vendola) alle porte della città, in terreni ricompresi nell'area del Parco dell'Alta Murgia e perciò tutelati da vincoli ambientali e paesaggistici.
Per il commissario prefettizio, invece, il gallo icona della forza fecondatrice e delle radici contadine, va tutelata. Così, almeno, sembra testimoniare il provvedimento con cui il Prefetto Ciro Trotta ha scelto di prorogare d'un anno ancora, fino al 31 ottobre 2012, il contratto di locazione dell'area che ospita la statua del gigantesco fischietto bitonale di terracotta a forma di uccello.
Dieci mesi ancora, dunque. Ma se dopo aver schivato i pallini del centrodestra la Cola Cola dovesse far fessi pure i Maya e le loro previsioni di morte e catastrofe universale, sarà difficile non rinnovarle, stavolta magari per sempre, il contratto ed il diritto ad esistere.