La Confesercenti denuncia

La Giunta Comunale non adempie…. Nessuna approvazione per le deroghe sulle altezze dei locali commerciali

domenica 1 agosto 2010
A cura di Marina Dimattia
"Il 21 aprile 2010 con Delibera di Consiglio Comunale n. 6 venivano modificate alcune norme del regolamento edilizio comunale e in particolare si derogavano le norme sulle altezze dei locali destinati all'uso commerciale e pubblici esercizi. Dopo tre mesi di attesa e di procedure amministrative la Giunta Comunale non porta in approvazione definitiva nel consiglio comunale le modifiche. ". Queste le parole con cui la Confesercenti di Gravina intraprende una reprimenda non indifferente contro le istituzioni locali. Quale il problema? Andiamo con ordine.

Un regolamento edilizio è un insieme di norme tecniche, procedurali e sanitarie connesse alle attività di costruzione o di trasformazione delle opere edilizie e infrastrutturali, mediante le quali il Comune indirizza e controlla il processo di intervento degli operatori pubblici e privati. Il fatto che all'ordine del giorno dello scorso consiglio comunale non vi fosse l'approvazione definitiva delle modifiche alle altezze dei locali commerciali, ha lasciato in una prolungata situazione di stallo molti commercianti che da quasi un anno non possono avviare le rispettive attività proprio a causa dell'irrisolto problema delle altezze.

"Forse il Sindaco non si accorge che alcuni piccoli imprenditori hanno già investito e non possono aprire l'attività e in questi momenti di crisi sta procurando un danno agli stessi sia in termini di mancato guadagno che in termini di pagamento di tasse varie", così continua la bacchettata formalizzata in un comunicato stampa a firma del Delegato Cittadino Confesercenti, Oronzo Rifino, questa volta direttamente indirizzata al sindaco di Gravina. Un intervento da parte delle istituzioni è stato chiesto, nello stesso documento, anche in merito agli ambulanti abusivi i quali eludono una serie di normative, minacciando la disponibilità dei commercianti ortofrutticoli a denunciare le irregolarità al Prefetto di Bari, ai Carabinieri NAS, Guardia di Finanza, ed infine alla Procura della Repubblica.