La Parrocchia SS Pietro e Paolo accoglie una madre ed una bambina del Camerun
Sposa il progetto della Caritas Diocesana “Rifugiato a Casa Mia”
sabato 7 gennaio 2017
Per Dio non esistono stranieri, né confini territoriali, né diversità alcune. Tutti sono suoi figlia e la Chiesa, madre, presta soccorso ai più bisognosi, non volta loro le spalle. D'altronde, con quale coraggio negare un tetto e un pasto ad una madre ed un neonato?
"Rifugiato a Casa Mia" è il progetto promosso dalla Caritas Diocesana e consiste nell'accogliere una giovane mamma del Camerun con la sua piccola bambina di appena 7 mesi presso la casa parrocchiale per la durata di un semestre. Dopo aver trascorso un periodo presso la cooperativa "San Sebastiano" di Gravina, da domenica 8 gennaio saranno accolte presso la Parrocchia SS Pietro e Paolo e seguite da due famiglie tutor, la famiglia Olivieri e la famiglia Anselmi, le quali, con la collaborazione della comunità parrocchiale, cercheranno di aiutarle nell'affronto delle vicende quotidiane e nel tentativo di trovare un lavoro, che possa garantirle un adeguato sostentamento.
Ed è con le parole proferite dal Santo Padre, Papa Francesco, che il parroco Don Giuseppe Loviglio si rivolge alla cittadinanza invitandola "a spalancare le porte del cuore verso i nostri fratelli più bisognosi, donando qualsiasi cosa possa tornare utile ai nostri ospiti o offrendo una proposta di lavoro alla giovane mamma. Chiunque desiderasse collaborare a questo progetto può contattare me o le famiglie tutor. Certo di poter contare sulla generosità di ciascuno, ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno condividere con noi questa esperienza di accoglienza".
"Rifugiato a Casa Mia" è il progetto promosso dalla Caritas Diocesana e consiste nell'accogliere una giovane mamma del Camerun con la sua piccola bambina di appena 7 mesi presso la casa parrocchiale per la durata di un semestre. Dopo aver trascorso un periodo presso la cooperativa "San Sebastiano" di Gravina, da domenica 8 gennaio saranno accolte presso la Parrocchia SS Pietro e Paolo e seguite da due famiglie tutor, la famiglia Olivieri e la famiglia Anselmi, le quali, con la collaborazione della comunità parrocchiale, cercheranno di aiutarle nell'affronto delle vicende quotidiane e nel tentativo di trovare un lavoro, che possa garantirle un adeguato sostentamento.
Ed è con le parole proferite dal Santo Padre, Papa Francesco, che il parroco Don Giuseppe Loviglio si rivolge alla cittadinanza invitandola "a spalancare le porte del cuore verso i nostri fratelli più bisognosi, donando qualsiasi cosa possa tornare utile ai nostri ospiti o offrendo una proposta di lavoro alla giovane mamma. Chiunque desiderasse collaborare a questo progetto può contattare me o le famiglie tutor. Certo di poter contare sulla generosità di ciascuno, ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno condividere con noi questa esperienza di accoglienza".