"La politica del tirare a campare ha tradito gli elettori"
Articolo 1 punta il dito contro il primo cittadino
lunedì 15 luglio 2019
17.31
"Tirare a campare" tanto la città può aspettare. Questa la filosofia dell'amministrazione guidata da Alesio Valente che oramai da mesi sopravvive alle sue spaccature tra assessori travolti da questioni personali e consiglieri indisposti. L'unica preoccupazione è quella di trovare "il tredicesimo consigliere, che consenta di poter approvare quei punti all'ordine del giorno, che possano consentire di rimanere a galla".
Questo lo scenario poco rassicurante tracciato dal gruppo di Articolo 1 da dove puntano il dito contro "la Giunta smembrata, ridotta nel numero, mancante delle idee, dei contenuti e delle progettualità, che hanno caratterizzato e che caratterizzano questa presunta sinistra al governo di Gravina".
"I due assessorati più importanti, l'Urbanistica e la Cultura, da sempre nelle mani del Sindaco, gli unici capaci di reperire risorse - sia in termini di economia, sia in termini di emancipazione culturale ed educativa - sembrano e sono ibernati. Evidente è la difficoltà del Sindaco Valente, che si ritrova una coalizione svuotata e disunita, nonostante fosse stata disegnata a sua immagine e somiglianza".
Entrando nei contenuti da Articolo 1 tornano ad accendere i riflettori sul Parco Archeologico, "in ordine al quale mancano idee, progetti e strumenti urbanistici, che possano rilanciare la più grande area archeologica del Sud Italia. Le promesse di finanziamenti di qualche anno fa, da parte di alcuni referenti istituzionali (presso la Regione e presso la Sovrintendenza) hanno lasciato il passo a spettacoli da baraccone - probabilmente addirittura privi delle necessarie autorizzazioni -, quali l'attraversamento della gravina da parte del funambolo, l'esibizione di audaci ciclisti sul ponte viadotto e il lancio di palloni aerostatici. I beni storici ed architettonici della Città vanno rispettati: non possono e non devono essere calpestati, per mere manifestazioni, senza fini culturali".
A tanto, aggiungasi come nella nostra città non esista una prospettiva concreta per gestire in maniera uniforme il costruito, l'edificato e, comunque, l'intera materia Urbanistica.
"A fronte di un Piano Regolatore datato e qualitativamente non rilevante, si continua ad edificare grazie alla Legge Regionale del Piano Casa, che consente (purtroppo) un inevitabile sovraccarico urbanistico nelle zone fortemente urbanizzate (zone omogenee B), senza ritorno alcuno in termini di servizi per la città. Non solo: per costruire nuove case, nuovi edifici, si deve far riferimento solo a quei pochi suoli edificabili, che - per un effetto scontato sulla differenza fra la domanda e l'offerta - fanno lievitare il valore degli appartamenti: il tutto, con inevitabile nocumento per l'utente finale, vale a dire per il cittadino di Gravina. Alla faccia delle politiche per il popolo".
In coda l'ultima discutibile scelta in ordine alla fideiussione bancaria da oltre 2 milioni di euro a garanzia della costruzione di una piscina che, in caso di mancato pagamento da parte dell'azienda metterebbe in seria crisi la cassa comunale.
"L'obiettivo - rimarcano da Articolo 1 - che ci proponiamo è quello di dare voce e dare conto alla cittadinanza di tutti i problemi non ancora risolti, che attendono precise risposte, spesso disattese. La sinistra, quella vera, non può confondersi con l'operato - dubbio e criticabile - di questa attuale amministrazione. Va fatto un certosino lavoro di ricostruzione della sinistra vera e autentica, che abbia come unico, vero obiettivo il bene indiscusso per la Città, sicuri come siamo che una politica migliore sia possibile" concludono dal partito in una sorta di appello per elettorale".
Questo lo scenario poco rassicurante tracciato dal gruppo di Articolo 1 da dove puntano il dito contro "la Giunta smembrata, ridotta nel numero, mancante delle idee, dei contenuti e delle progettualità, che hanno caratterizzato e che caratterizzano questa presunta sinistra al governo di Gravina".
"I due assessorati più importanti, l'Urbanistica e la Cultura, da sempre nelle mani del Sindaco, gli unici capaci di reperire risorse - sia in termini di economia, sia in termini di emancipazione culturale ed educativa - sembrano e sono ibernati. Evidente è la difficoltà del Sindaco Valente, che si ritrova una coalizione svuotata e disunita, nonostante fosse stata disegnata a sua immagine e somiglianza".
Entrando nei contenuti da Articolo 1 tornano ad accendere i riflettori sul Parco Archeologico, "in ordine al quale mancano idee, progetti e strumenti urbanistici, che possano rilanciare la più grande area archeologica del Sud Italia. Le promesse di finanziamenti di qualche anno fa, da parte di alcuni referenti istituzionali (presso la Regione e presso la Sovrintendenza) hanno lasciato il passo a spettacoli da baraccone - probabilmente addirittura privi delle necessarie autorizzazioni -, quali l'attraversamento della gravina da parte del funambolo, l'esibizione di audaci ciclisti sul ponte viadotto e il lancio di palloni aerostatici. I beni storici ed architettonici della Città vanno rispettati: non possono e non devono essere calpestati, per mere manifestazioni, senza fini culturali".
A tanto, aggiungasi come nella nostra città non esista una prospettiva concreta per gestire in maniera uniforme il costruito, l'edificato e, comunque, l'intera materia Urbanistica.
"A fronte di un Piano Regolatore datato e qualitativamente non rilevante, si continua ad edificare grazie alla Legge Regionale del Piano Casa, che consente (purtroppo) un inevitabile sovraccarico urbanistico nelle zone fortemente urbanizzate (zone omogenee B), senza ritorno alcuno in termini di servizi per la città. Non solo: per costruire nuove case, nuovi edifici, si deve far riferimento solo a quei pochi suoli edificabili, che - per un effetto scontato sulla differenza fra la domanda e l'offerta - fanno lievitare il valore degli appartamenti: il tutto, con inevitabile nocumento per l'utente finale, vale a dire per il cittadino di Gravina. Alla faccia delle politiche per il popolo".
In coda l'ultima discutibile scelta in ordine alla fideiussione bancaria da oltre 2 milioni di euro a garanzia della costruzione di una piscina che, in caso di mancato pagamento da parte dell'azienda metterebbe in seria crisi la cassa comunale.
"L'obiettivo - rimarcano da Articolo 1 - che ci proponiamo è quello di dare voce e dare conto alla cittadinanza di tutti i problemi non ancora risolti, che attendono precise risposte, spesso disattese. La sinistra, quella vera, non può confondersi con l'operato - dubbio e criticabile - di questa attuale amministrazione. Va fatto un certosino lavoro di ricostruzione della sinistra vera e autentica, che abbia come unico, vero obiettivo il bene indiscusso per la Città, sicuri come siamo che una politica migliore sia possibile" concludono dal partito in una sorta di appello per elettorale".