La ragion politica prevale sul consiglio comunale

Approvati tutti i punti all’odg ma nessuna chiarezza sulla crisi di maggioranza

venerdì 30 marzo 2018 12.06
Quando serve, la maggioranza c'è e si vede. Il consiglio comunale approva tutti i punti all'ordine del giorno propedeutici all'approvazione del bilancio di previsione la cui convocazione è attesa dopo le festività pasquali e comunque dopo il richiamo che con ogni probabilità il Prefetto di Bari invierà al Comune, reo di aver sforato la perentoria scadenza del 31 marzo.
Dopo un discussione alimentata solo dagli interventi dell'opposizione, la maggioranza consiliare approva tutti i punti all'ordine del giorno senza fare troppe storie. In aula ci sono tutti i consiglieri di maggioranza compreso il gruppo del patto federativo che rinnova, attraverso le parole di Maria Ariani la piena fiducia nell'operato del sindaco.

Una fiducia rinnovata, si scoprirà solo nel pomeriggio di giovedì, grazie alla defenestrazione dell'assessore Giacinto Lagreca.
Approvati i regolamenti per l'Imposta Unica Comunale ( I.U.C.), le aliquote Imu e Tasi, il Piano Economico Finanziario e le tariffe TARI per l'annualità in corso. Via libera anche alle misure correttive annunciate dal governo cittadino e relative ai rilievi mossi dalla Corte dei Conti per il bilancio 2015 nel quale erano state evidenziate "la presenza di debiti fuori bilancio, difficoltà di cassa, criticità nella lotta all'evasione e nella riscossione delle entrate".
L'assise chiude la partita in poche ore, in pratica prima che sorgano altri mal di pancia. E a nulla sono valsi i rilievi del consigliere Michele Lorusso che in più battute si è speso per evidenziare alcuni errori o imprecisioni nelle suddivisioni delle aliquote Tari evidenziando che nei 7milioni di costo sostenuto dal Comune per la gestione dei rifiuti ci sarebbero voci che non dovrebbero gravare ne sui cittadini ne sulle casse comunali. Secondo il consigliere una gestione più accurata permetterebbe al Comune, e quindi ai cittadini, di risparmiare alcune migliaia di euro. Ma la proposta cade nel silenzio assordante della maggioranza.
E a nulla sono serviti anche i rilievi mossi dalle consigliere pentastellate Colavito e Cataldi che in più passaggi chiedono delucidazioni, maggiori dettagli, verbali e pareri dei revisori del conti per capire come sia stata tracciata la strada per la composizione del bilancio. Richieste che nel corso di cinque ore di consiglio non saranno mai soddisfatte.

Il giorno dopo Raffaella Colavito si limita a prendere atto di "non aver ricevuto nessuna spiegazione. Ora attendiamo la convocazione del secondo consiglio per capire meglio i fondamenti del bilancio di previsione".
Cariche di amarezza sono invece le parole del consigliere Michele Lorusso per cui : "non è più piacevole stare in aula consiliare. Ieri mi sono appellato all'onestà intellettuale del primo cittadino ma aimè prendo atto che Valente è uno che mente. Dinanzi a tante proposte abbiamo ricevuto solo il silenzio assordante di sindaco e assessore mentre dai banchi della maggioranza arrivava a più riprese l'invito a smettere di sollevare rilievi perché dovevamo accelerare l'approvazione dei punti. Una miseria e un menefreghismo mai visti sino ad oggi".

Valente intanto difende il lavoro degli uffici "perché il Comune di Gravina ad oggi resta uno dei più virtuosi nella gestione delle risorse finanziarie", difende lo staff "perché svolgono un lavoro importante e spesso sono anche di supporto agli uffici oltre che all'attività del sindaco" e poi nega spudoratamente la crisi di maggioranza risolta solo con la revoca delle deleghe affidate lo scorso settembre all'assessore Giacinto Lagreca che pure nelle scorse settimane si era rifiutato di sottostare alle imposizione del patto federativo.
"Si resta basiti dianzi a un simile atteggiamento. Negare l'evidenza dei fatti in un'assise pubblica e contemporaneamente revocare un assessore, dimostra la totale mancanza di rispetto che il sindaco ha per i consiglieri e per la sua città. Per l'ennesima volta Valente ha preferito cedere ai ricatti di alcuni pur di restare in sella – è il commento durissimo di Lorusso che aggiunge – In questi giorni ho sentito parlare di condivisone e partecipazione. Allora è bene specificare che la partecipazione è un presupposto importante già per un consigliere di opposizione. Se invece si tratta di un consigliere di maggioranza, la partecipazione è praticamente obbligatoria. Quindi quando sento parlare di partecipazione e condivisone da parte di alcuni della maggioranza e poi vedo tre assessori allontanati dalla giunta, mi chiedo se la partecipazione non sia diventata sinonimo di poltrone, deleghe ai servizi sociali e gestione della fiera".

Domande che con ogni probabilità non troveranno mai una risposta sensata.
La maggioranza per ora è salva. Valente mantiene il suo posto e si prepara a nominare la seconda giunta in meno di un anno di governo. Il Patto Federativo porta a casa il primo punto e Buona Pasqua a tutti.