La Regione contro la violenza di genere

Approvato il decreto legge. Aiuti per le donne ei minori vittime di violenze

venerdì 30 maggio 2014 9.43
Approvato a maggioranza con l'astensione di FI-Pdl in prima commissione consiliare il disegno di legge in materia di "Norme per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, il sostegno alle vittime, la promozione della libertà e della autodeterminazione delle donne".

La notizia arriva attraverso una nota stampa diffusa dalla Regione Puglia e nella quel si evidenziano gli obiettivi del dispositivo, a partire dalla precisa volontà di consolidare la rete dei servizi territoriali in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza di genere, riconoscendo come prioritarie le misure a sostegno delle donne e dei minori vittime di violenze. In particolare la Regione si impegna a sostenere le attività dei Centri Antiviolenza a favore delle donne sole o con minori e delle Case rifugio, favorendo la collaborazione con la rete dei servizi sociali sanitari territoriali, e detta indirizzi per garantire all'interno degli ospedali e delle Asl, percorsi privilegiati di accesso dedicati alle vittime di violenza.

Per quanto riguarda l'assistenza economica e alloggiativa, il decreto stabilisce che nella quota degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, nella disponibilità dei singoli Comuni, sia prevista una riserva per le donne e i minori che, per motivi di sicurezza, sono costretti ad abbandonare la propria abitazione.

Il testo interviene anche sotto il profilo della formazione e sensibilizzazione, fissando principi che mirano a rafforzare le competenze di tutte le professionalità che entrano in contatto con le situazioni di violenza e la cultura del rispetto, promuovendo il coinvolgimento degli operatori della comunicazione, delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e delle Università.

"Sul fronte della comunicazione – si legge nella nota stampa - si stabilisce l'impegno della Regione a sottoscrivere protocolli con gli operatori della comunicazione per l'adozione di modelli comunicativi che non utilizzino linguaggi offensivi, discriminatori, o che incitino ad atti di violenza, e soprattutto la facoltà, da parte dell'Ente, di costituirsi parte civile nei procedimenti penali per atti di violenza nei confronti delle donne e dei minori. I casi di violenze e molestie sui luoghi di lavoro rientrano, invece, nelle competenze della Consigliera regionale di Parità".

Infine è prevista l'istituzione di un tavolo interassessorile con funzioni di indirizzo politico e una task force permanente con il compito di predisporre strumenti operativi. Il monitoraggio è affidato invece ad una sezione dedicata dell'Osservatorio regionale delle Politiche sociali.

L'impegno finanziario previsto dal decreto è di 900.000 euro.