La rivolta silenziosa degli insegnanti
In piazza Scacchi flash mob contro “Buona scuola”.
venerdì 24 aprile 2015
06.49
Vestiti di nero e con i volti fiocamente illuminati dal cero da camposanto, restano immobili per qualche minuto fino al suono di un fischietto.
Occupano silenziosamente piazza Scacchi gli insegnanti gravinesi che tra curiosi e sostenitori - tra loro anche l'assessore alla pubblica istruzione, Vito Loglisci - hanno risposto all'appello del flash mob contro "Buona scuola". La contestazione silente degli statali, tenutasi in tempo reale in molte piazze italiane, preannuncia il chiasso degli scioperi previsti per oggi ed il prossimo 5 maggio, al quale parteciperà anche il personale Ata.
Quasi una parodia il nome del disegno di legge Renzi, così come fanno capire insegnanti ed alunni: "La buona scuola siamo noi", chiarisce la scritta fatta con i pastelli colorati sui cartelloni che alcuni ragazzi, dell'istituto secondario "Don Eustachio Montemurro", tengono bene in alto sopra le loro teste. "Diventerà una scuola dei baroni", commenta Mariella Casella, docente del circolo didattico "Savio-Fiore" di Gravina che ha rilanciato il girotondo di protesta diffuso in rete. "Abbiamo aderito ad una manifestazione che vuole essere anche una forma di arte", ha continuato Casella, aggiungendo che "in questo modo facciamo morire le idee, cosa vogliamo insegnare alle classi future? Ad essere privi di idee proprie, a conformarci a quello che ci viene imposto dalla globalizzazione".
Ma non si parla solo di etica. Il disegno di legge sarebbe un lasciapassare per un sistema basato sul precariato: "Sono state tanto ventilate le assunzioni dei precari", spiega Casella, "quando invece si parla solo di piani triennali. Nessuna graduatoria, solo elenchi regionali o provinciali dai quali i dirigenti potranno attingere a loro piacimento. Siamo in una scuola del terzo millennio che però idealmente si rifarà ad una scuola dei baroni. Che scuola lasceremo ai nostri figli?".
Le fiammelle si spengono e la folla lentamente si disperde.
Occupano silenziosamente piazza Scacchi gli insegnanti gravinesi che tra curiosi e sostenitori - tra loro anche l'assessore alla pubblica istruzione, Vito Loglisci - hanno risposto all'appello del flash mob contro "Buona scuola". La contestazione silente degli statali, tenutasi in tempo reale in molte piazze italiane, preannuncia il chiasso degli scioperi previsti per oggi ed il prossimo 5 maggio, al quale parteciperà anche il personale Ata.
Quasi una parodia il nome del disegno di legge Renzi, così come fanno capire insegnanti ed alunni: "La buona scuola siamo noi", chiarisce la scritta fatta con i pastelli colorati sui cartelloni che alcuni ragazzi, dell'istituto secondario "Don Eustachio Montemurro", tengono bene in alto sopra le loro teste. "Diventerà una scuola dei baroni", commenta Mariella Casella, docente del circolo didattico "Savio-Fiore" di Gravina che ha rilanciato il girotondo di protesta diffuso in rete. "Abbiamo aderito ad una manifestazione che vuole essere anche una forma di arte", ha continuato Casella, aggiungendo che "in questo modo facciamo morire le idee, cosa vogliamo insegnare alle classi future? Ad essere privi di idee proprie, a conformarci a quello che ci viene imposto dalla globalizzazione".
Ma non si parla solo di etica. Il disegno di legge sarebbe un lasciapassare per un sistema basato sul precariato: "Sono state tanto ventilate le assunzioni dei precari", spiega Casella, "quando invece si parla solo di piani triennali. Nessuna graduatoria, solo elenchi regionali o provinciali dai quali i dirigenti potranno attingere a loro piacimento. Siamo in una scuola del terzo millennio che però idealmente si rifarà ad una scuola dei baroni. Che scuola lasceremo ai nostri figli?".
Le fiammelle si spengono e la folla lentamente si disperde.