La sede del Movimento Cinque stelle occupata abusivamente?
Interrogazione del consigliere Cardascia contro il Movimento
martedì 27 ottobre 2015
Per la serie chi la fa l'aspetti. Questa volta sono stati loro, gli attivisti cinque stelle, a finire sotto la lente del consigliere comunale Mimmo Cardascia secondo cui "la sede cittadina del M5S è occupata senza regolare contratto e, soprattutto, eludendo l'obbligo di pagare i tributi comunali".
La vicenda non è nuova al popolo dei social e solo ora è finita in cronaca dopo l'annuncio del consigliere democrat di una interrogazione consiliare sul punto.
"Gli attivisti del movimento – spiega Cardascia – ci hanno abituato a quotidiane lezioni di etica e moralità. Peccato, però, dimentichino di rispettare essi stessi la legge, ad iniziare dalla regolarizzazione della sede di piazza Notar Domenico, in cui da tre anni svolgono la loro attività politica".
Secondo Cardascia, "stando alle comunicazioni inoltrate agli uffici comunali competenti, il locale in questione risulterebbe essere ancora in fase di costruzione. Per questa ragione per esso non è previsto l'obbligo di procedere al pagamento dei tributi, come ad esempio la Tari. Ma se questo è vero, come è possibile che proprio in quel locale da anni si svolgano assemblee pubbliche ed attività politiche, peraltro in assenza di un regolare contratto che ne attesti la facoltà di utilizzo da parte dei suoi attuali possessori?".
Questioni sulle quali Cardascia invita "l'ufficio tributi, da qualche mese trasferito proprio in piazza Notar Domenico, ad avviare gli opportuni approfondimenti: è necessario fugare ogni perplessità, onde evitare che si possa ritenere che si usino due pesi e due misure: se un cittadino è moroso o comunque non in regola col pagamento dei tributi riceve avvisi di accertamento, diffide ed ingiunzioni. Non può aleggiare il sospetto che di fronte alla legge vi siano alcuni meno uguali di altri".
Aggiunge Cardascia: "Sono certo che sul tema risposte saranno fornite, ancor prima che dagli uffici comunali, dai diretti interessati e dal loro eletto, il consigliere regionale Mario Conca. Non dare risposta a questi quesiti, come a quelli sull'ammontare delle somme mensilmente dallo stesso incassate a titolo di indennità e rimborso spese, oltre che quale contributo per i propri collaboratori, significherebbe offuscare e macchiare la trasparenza tanto sbandierata".
La vicenda non è nuova al popolo dei social e solo ora è finita in cronaca dopo l'annuncio del consigliere democrat di una interrogazione consiliare sul punto.
"Gli attivisti del movimento – spiega Cardascia – ci hanno abituato a quotidiane lezioni di etica e moralità. Peccato, però, dimentichino di rispettare essi stessi la legge, ad iniziare dalla regolarizzazione della sede di piazza Notar Domenico, in cui da tre anni svolgono la loro attività politica".
Secondo Cardascia, "stando alle comunicazioni inoltrate agli uffici comunali competenti, il locale in questione risulterebbe essere ancora in fase di costruzione. Per questa ragione per esso non è previsto l'obbligo di procedere al pagamento dei tributi, come ad esempio la Tari. Ma se questo è vero, come è possibile che proprio in quel locale da anni si svolgano assemblee pubbliche ed attività politiche, peraltro in assenza di un regolare contratto che ne attesti la facoltà di utilizzo da parte dei suoi attuali possessori?".
Questioni sulle quali Cardascia invita "l'ufficio tributi, da qualche mese trasferito proprio in piazza Notar Domenico, ad avviare gli opportuni approfondimenti: è necessario fugare ogni perplessità, onde evitare che si possa ritenere che si usino due pesi e due misure: se un cittadino è moroso o comunque non in regola col pagamento dei tributi riceve avvisi di accertamento, diffide ed ingiunzioni. Non può aleggiare il sospetto che di fronte alla legge vi siano alcuni meno uguali di altri".
Aggiunge Cardascia: "Sono certo che sul tema risposte saranno fornite, ancor prima che dagli uffici comunali, dai diretti interessati e dal loro eletto, il consigliere regionale Mario Conca. Non dare risposta a questi quesiti, come a quelli sull'ammontare delle somme mensilmente dallo stesso incassate a titolo di indennità e rimborso spese, oltre che quale contributo per i propri collaboratori, significherebbe offuscare e macchiare la trasparenza tanto sbandierata".