La trasferta romana contro l'Imu agricola scatena le opposizioni
Dure critiche contro il sindaco: chi pagherà la trasferta romana?
giovedì 21 maggio 2015
10.39
La trasferta romana del consiglio comunale per deliberare contro l'Imu agricola non è piaciuta ai tre esponenti, o meglio ai tre superstiti dell'opposizione consiliare. In una nota congiunta Angelo Petrara, Vincenzo Varrese e Lorenzo Carbone stigmatizzano la scelta del sindaco e prima di chiedere conto sull'iniziativa.
Con una interrogazione protocollata a palazzo di città i tre chiedono innanzitutto di conoscere quali siano le finalità del consiglio comunale convocato a Roma atteso che "i consiglieri hanno già espresso la propria contrarietà alla volontà del governo di tassare i terreni agricoli" scrivono i tre ricordando che il 31 marzo scorso il consiglio comunale gravinese ha deliberato un preciso ordine del giorno contro la nuova tassa.
"Invero – proseguono i tre – quel consiglio ha deciso di non decidere sul punto specifico adducendo anche la motivazione circa l'entrata in vigore della legge in questione".
Ora i tre consiglieri chiedono di conoscere le finalità del viaggio romano e soprattutto di capire se le spese di viaggio e soggiorno a Roma siano a carico della comunità atteso che "risulta un impegno di spesa di 5000 euro da parte del Municipio". Da ultimo si chiede di conoscere l'elenco dei partecipanti al viaggio.
E sulla vicenda è intervenuto anche Leo Vicino l'esponente del centro destra locale che definisce l'iniziativa "un'allegra gita" ribadendo prima di ribadire che "in questo periodo di crisi economica, dove la spending review dovrebbe essere un obbligo morale per chi riveste il ruolo di amministratore pubblico, mi chiedo: era proprio necessario fare questa scampagnata romana e sostenere spese di viaggio; spese di vitto e pernottamento per tutta la delegazione (visto che la partenza è stata anticipata a questo pomeriggio); spese di missione per i dipendenti comunali impegnati nella trasferta".
"Hanno fatto tutte le cose perbene, pur di spendere e spandere denaro della collettività e magari cercare di avere un briciolo di visibilità davanti a qualche telecamera, in barba ai problemi degli agricoltori" attacca Vicino convinto che sarebbe stato più utile e propizio celebrare un consiglio comunale in città alla presenza di imprenditori agricoli e associaizoni.
Da palazzo di città nessuna replica. A difendere le inizative del governo cittadino ci ha pensato il neo segretario del partito democratico, Giuseppe lapolla, che si era scagliato contro coloro che aveno accusato il Municipio di sprecare soldi per un viaggio inutile.
"Si legge – scrive lapolla sui social - che due giorni a Roma sono uno sperpero per le casse Comunali e che consiglieri tutti (di maggioranza e di opposizione) vanno a Roma per divertimento. Ma a quale sperpero e a quale divertimento si riferiscono? Ai gettoni di presenza del Consiglio Comunale? Se può essere utile alla ridefinizione di questa tassa odiosa e alla discussione di un tema sociale con risvolti ambientali così delicati convochiamo altri 1000 consiglio comunali a Roma. Oggi – attacca Lapolla - si professano politologi sopraffini, grandi esperti del populismo, capaci di contraddire tutto e il contrario di tutto (anche alleandosi col diavolo) e ieri impegnati, come non mai, nella conferma dei loro diritti in veste di Amministratori".
Polemiche a parte la delegazione gravinese nella serata di mercoledì è regolarmente partita per essere nella capitale a mezzogiorno deve in piazza si celebrerà il consiglio comunale insieme a tanti altri comuni d'Italia.
Con una interrogazione protocollata a palazzo di città i tre chiedono innanzitutto di conoscere quali siano le finalità del consiglio comunale convocato a Roma atteso che "i consiglieri hanno già espresso la propria contrarietà alla volontà del governo di tassare i terreni agricoli" scrivono i tre ricordando che il 31 marzo scorso il consiglio comunale gravinese ha deliberato un preciso ordine del giorno contro la nuova tassa.
"Invero – proseguono i tre – quel consiglio ha deciso di non decidere sul punto specifico adducendo anche la motivazione circa l'entrata in vigore della legge in questione".
Ora i tre consiglieri chiedono di conoscere le finalità del viaggio romano e soprattutto di capire se le spese di viaggio e soggiorno a Roma siano a carico della comunità atteso che "risulta un impegno di spesa di 5000 euro da parte del Municipio". Da ultimo si chiede di conoscere l'elenco dei partecipanti al viaggio.
E sulla vicenda è intervenuto anche Leo Vicino l'esponente del centro destra locale che definisce l'iniziativa "un'allegra gita" ribadendo prima di ribadire che "in questo periodo di crisi economica, dove la spending review dovrebbe essere un obbligo morale per chi riveste il ruolo di amministratore pubblico, mi chiedo: era proprio necessario fare questa scampagnata romana e sostenere spese di viaggio; spese di vitto e pernottamento per tutta la delegazione (visto che la partenza è stata anticipata a questo pomeriggio); spese di missione per i dipendenti comunali impegnati nella trasferta".
"Hanno fatto tutte le cose perbene, pur di spendere e spandere denaro della collettività e magari cercare di avere un briciolo di visibilità davanti a qualche telecamera, in barba ai problemi degli agricoltori" attacca Vicino convinto che sarebbe stato più utile e propizio celebrare un consiglio comunale in città alla presenza di imprenditori agricoli e associaizoni.
Da palazzo di città nessuna replica. A difendere le inizative del governo cittadino ci ha pensato il neo segretario del partito democratico, Giuseppe lapolla, che si era scagliato contro coloro che aveno accusato il Municipio di sprecare soldi per un viaggio inutile.
"Si legge – scrive lapolla sui social - che due giorni a Roma sono uno sperpero per le casse Comunali e che consiglieri tutti (di maggioranza e di opposizione) vanno a Roma per divertimento. Ma a quale sperpero e a quale divertimento si riferiscono? Ai gettoni di presenza del Consiglio Comunale? Se può essere utile alla ridefinizione di questa tassa odiosa e alla discussione di un tema sociale con risvolti ambientali così delicati convochiamo altri 1000 consiglio comunali a Roma. Oggi – attacca Lapolla - si professano politologi sopraffini, grandi esperti del populismo, capaci di contraddire tutto e il contrario di tutto (anche alleandosi col diavolo) e ieri impegnati, come non mai, nella conferma dei loro diritti in veste di Amministratori".
Polemiche a parte la delegazione gravinese nella serata di mercoledì è regolarmente partita per essere nella capitale a mezzogiorno deve in piazza si celebrerà il consiglio comunale insieme a tanti altri comuni d'Italia.