Lagreca: ecco le ragioni delle dimissioni

Trasparenza e condivisione i pilastri da cui ripartire

martedì 11 febbraio 2014 14.09
A cura di Antonella Testini
Scarsa condivisione delle iniziative, poca collegialità nella definizione dei provvedimenti e pochissima informazione alla città sulle iniziative del governo cittadino.

Sono queste le motivazioni, messe nero su bianco in un comunicato fiume scritto dall'assessore Nicola Lagreca e poi ribadite ai cronisti, con cui l'assessore spiega cosa è successo nelle 24 ore di fuoco che hanno portato il responsabile del bilancio comunale prima a presentare le proprie dimissioni e poi a ritirarle.
Chiarito che le motivazioni non sono da ricercare nella sfera puramente personale o nelle presunte differenze caratteriali tra assessore e sindaco e sottolineato che a monte dello strappo non ci sono nemmeno le divergenze politiche tra renziani e cuperliani, che animano da tempo la discussione all'interno del partito democratico, Lagreca chiarisce che le regioni sono "puramente politiche".
" Premesso che le mie dimissioni non sono una reazione ad un singolo episodio ma sono state più volte meditate nel corso di questi mesi - spiega l'assessore- durante l'ultimo incontro con il sindaco e i dirigenti del partito ho solo ribadito ciò che ripetevo da tempo e cioè che serve maggiore coinvolgimento nelle decisioni, soprattutto quelle importanti che possono condizionare il futuro della comunità".

Decisioni e provvedimenti che riguardano diversi campi: " Sono diversi gli esempi che potrei fare – aggiunge - uno su tutti è l'appalto per la gestione dei rifiuti su cui ho chiesto che vengano coinvolti la giunta, il consiglio e anche l'intera cittadinanza".
Un malumore "condiviso anche da altri esponenti politici" spiega Lagreca che però quando gli viene chiesto se tra questi esponenti politici ci sia anche qualche assessore si limita a rispondere "Non ho sentito nessuno in questi giorni".

Del resto che il suo modo di fare sia diverso da quello utilizzato dal primo cittadino e dalla giunta, Lagreca lo ha scritto benissimo nella sua nota: "Ho ribadito che la strada da me scelta sui provvedimenti di mia competenza più importanti è quella del percorso partecipato ampio che coinvolge dalle rappresentanze istituzionali fino ai singoli cittadini (trasferimento del mercato; esternalizzazione delle entrate; Piano Commerciale; Distretto Urbano del Commercio; ecc.). E ho chiesto che alla stessa maniera bisognerà operare per tutti i grandi temi che interessano la città che vuole e deve essere partecipe del proprio futuro. Io sono profondamente convinto che non abbiamo ricevuto una "delega in bianco" a governare questa Città".
In una sola parola: trasparenza.
Una richiesta che in tanti, anche dai diversi partiti, hanno condiviso con l'assessore e su cui, a quanto pare, la maggioranza ha deciso di fermarsi e di riflettere.
" Dopo l'incontro con i dirigenti e gli scritti del Pd abbiamo deciso che urge un cambio di passo. Un cambio che dovrà coinvolgere l'intera maggioranza anche perché non ha senso celebrare delle riunioni con i partiti di coalizione per dire che va tutto bene, salvo poi manifestare i propri malumori fuori. Così non si arriva da nessuna parte".
Argomentazioni che a quanto pare hanno convinto il Pd e soprattutto il sindaco: " Di fronte a tali forti assicurazioni – scrive ancora Lagreca - che si tramuteranno a breve in atti politici consequenziali e, soprattutto, dinanzi all'invito accorato del sindaco a voler necessariamente continuare assieme a me questa esperienza amministrativa, mi sono trovato a dover fare una scelta".

A questo punto tutti a lavoro. "Ripartendo esattamente da dove avevo lasciato ossia Duc e Piano del commercio. Poi trasferimento del mercato nella zona artigianale per cui occorrerà capire come mai non sono partiti i lavori di sistemazione della zona. Tutto in attesa di portare in consiglio comunale il provvedimento per l'esternalizzazione dei tributi in vista della scadenza del contratto con la Andreani Tributi e poi ovviamente stiamo lavorando al bilancio 2014 che spero di approvare in tempi ragionevoli".