Lapolla attacca, Vicino risponde
L’accusa del consigliere all’assessore è di inconferibilità e incompatibilità. Vicino “smentisco categoricamente”
venerdì 18 ottobre 2024
Pesanti accuse da parte del consigliere comunale di maggioranza Angelo Lapolla all'indirizzo dell'assessore Leo Vicino. Secondo quanto dichiarato da Lapolla in un suo documento inviato, oltre che al sindaco e al segretario comunale, anche al Prefetto e alla procura di Bari, l'assessore in questione non potrebbe ricoprire quel ruolo a causa di una incompatibilità dovuta a pendenze tributarie nei confronti dell'ente. Ad aggravare la vicenda -secondo Lapolla- sarebbe stata anche la dichiarazione rilasciata dallo stesso in autocertificazione "a rilevanza penale".
Lapolla avrebbe segnalato già nello scorso settembre questa situazione al Segretario Generale dell'ente comunale, dirigente che per funzioni istituzionali è predisposto al controllo, chiedendo tutta la documentazione. Ebbene -afferma Lapolla- da questi documenti "è emerso in modo certo che, effettivamente, alla data di assunzione dell'incarico assessorile e di sottoscrizione della prefata autocertificazione il Geom. Vicino aveva pendenze personali tributario nei confronti dell'Amm.ne Comunale e pertanto, contrariamente a quanto dal medesimo falsamente autocertificato, versava in una situazione di incompatibilità".
Oltre a rivolgersi alla dott.ssa Gentile, Lapolla si rivolge anche al sindaco Lagreca in quanto organo responsabile dell'amministrazione comunale. Secondo il consigliere di "Sud al Centro" il primo cittadino "è tenuto ad esercitare le proprie funzioni di vigilanza e controllo non solo dell'operato degli assessori, ma anche in ordine alle suindicate cause di inconferibilità e incompatibilità".
Tutte queste ragioni hanno spinto Angelo Lapolla a chiedere la revoca della nomina assessorile per Leo Vicino; la perdita di conferibilità di ogni carica per i prossimi 5 anni e la trasmissione degli atti alle autorità competenti per le eventuali verifiche penali, esortando gli organi competenti ad agire nell'esercizio delle proprie funzioni di controllo e di vigilanza.
Alle parole del consigliere è seguita la replica dell'assessore Vicino. "smentisco categoricamente quanto affermato dal consigliere Lapolla" - dice Vicino, che sottolinea: "non ho nessuna pendenza con il comune e non ho nessuna incompatibilità, così come certificato dalla nota del Segretario Generale in risposta al Consigliere comunale Lapolla, datata 1 ottobre".
In conclusione Vicino afferma: "sono tranquillo e certo di aver agito in buona fede e di non aver commesso nessun Illecito".
Basteranno queste parole a far rientrare la querelle?
Lapolla avrebbe segnalato già nello scorso settembre questa situazione al Segretario Generale dell'ente comunale, dirigente che per funzioni istituzionali è predisposto al controllo, chiedendo tutta la documentazione. Ebbene -afferma Lapolla- da questi documenti "è emerso in modo certo che, effettivamente, alla data di assunzione dell'incarico assessorile e di sottoscrizione della prefata autocertificazione il Geom. Vicino aveva pendenze personali tributario nei confronti dell'Amm.ne Comunale e pertanto, contrariamente a quanto dal medesimo falsamente autocertificato, versava in una situazione di incompatibilità".
Oltre a rivolgersi alla dott.ssa Gentile, Lapolla si rivolge anche al sindaco Lagreca in quanto organo responsabile dell'amministrazione comunale. Secondo il consigliere di "Sud al Centro" il primo cittadino "è tenuto ad esercitare le proprie funzioni di vigilanza e controllo non solo dell'operato degli assessori, ma anche in ordine alle suindicate cause di inconferibilità e incompatibilità".
Tutte queste ragioni hanno spinto Angelo Lapolla a chiedere la revoca della nomina assessorile per Leo Vicino; la perdita di conferibilità di ogni carica per i prossimi 5 anni e la trasmissione degli atti alle autorità competenti per le eventuali verifiche penali, esortando gli organi competenti ad agire nell'esercizio delle proprie funzioni di controllo e di vigilanza.
Alle parole del consigliere è seguita la replica dell'assessore Vicino. "smentisco categoricamente quanto affermato dal consigliere Lapolla" - dice Vicino, che sottolinea: "non ho nessuna pendenza con il comune e non ho nessuna incompatibilità, così come certificato dalla nota del Segretario Generale in risposta al Consigliere comunale Lapolla, datata 1 ottobre".
In conclusione Vicino afferma: "sono tranquillo e certo di aver agito in buona fede e di non aver commesso nessun Illecito".
Basteranno queste parole a far rientrare la querelle?