Lasciate ogni speranza voi che… venite a Gravina
Cancelli chiusi al Castello Svevo, soltanto un WC e un bidet a dare il benvenuto ai turisti
domenica 1 gennaio 2017
Solamente un aggettivo può descrivere quanto è accaduto questa mattina: vergognoso.
Traspariva chiaramente l'indignazione nelle parole di alcuni turisti siracusani in vacanza a Gravina mentre raccontavano alla Redazione ciò che era accaduto poc'anzi: un attimo è bastato a dissolvere la curiosità e l'entusiasmo degli ospiti siculi, i quali una volta giunti al rinomato Castello Svevo, ansiosi di visitare e immortalare in fotografia i particolari del maniero che l'imperatore Federico II di Svevia fece erigere per le sue battute di caccia, hanno trovato non solo la strada serrata da un cancello chiuso con tanto di lucchetto, ma anche una tazza ed un bidet a fare da cornice a questo spettacolo pietoso.
"È così che accogliete i visitatori?". Parole che fendono l'animo come una lama tagliente e che sanno tremendamente di verità. Perché pare che il senso civico di alcuni cittadini gravinesi si sia suicidato in uno sciacquone, poco prima di essere divelto e gettato incivilmente dinanzi ad uno dei più importanti monumenti storici di Gravina.
Ignari che per far visita al Castello federiciano avrebbero dovuto prenotare una visita guidata rivolgendosi all'Ente gestore del bene, la Fondazione "Ettore Pomarici Santomasi", ciò che resta di una giornata invernale in quel dì Gravina, è solamente un senso di sconforto e disgusto.
E questa non è altro che l'ennesima conferma del fatto che Gravina non è ancora una città turistica a tutti gli effetti, perché non c'è rispetto né per i luoghi della città né per il forestiero che, spaesato, si ritrova dinanzi a questo scempio.
Traspariva chiaramente l'indignazione nelle parole di alcuni turisti siracusani in vacanza a Gravina mentre raccontavano alla Redazione ciò che era accaduto poc'anzi: un attimo è bastato a dissolvere la curiosità e l'entusiasmo degli ospiti siculi, i quali una volta giunti al rinomato Castello Svevo, ansiosi di visitare e immortalare in fotografia i particolari del maniero che l'imperatore Federico II di Svevia fece erigere per le sue battute di caccia, hanno trovato non solo la strada serrata da un cancello chiuso con tanto di lucchetto, ma anche una tazza ed un bidet a fare da cornice a questo spettacolo pietoso.
"È così che accogliete i visitatori?". Parole che fendono l'animo come una lama tagliente e che sanno tremendamente di verità. Perché pare che il senso civico di alcuni cittadini gravinesi si sia suicidato in uno sciacquone, poco prima di essere divelto e gettato incivilmente dinanzi ad uno dei più importanti monumenti storici di Gravina.
Ignari che per far visita al Castello federiciano avrebbero dovuto prenotare una visita guidata rivolgendosi all'Ente gestore del bene, la Fondazione "Ettore Pomarici Santomasi", ciò che resta di una giornata invernale in quel dì Gravina, è solamente un senso di sconforto e disgusto.
E questa non è altro che l'ennesima conferma del fatto che Gravina non è ancora una città turistica a tutti gli effetti, perché non c'è rispetto né per i luoghi della città né per il forestiero che, spaesato, si ritrova dinanzi a questo scempio.