Laureano? "Mortificati giovani e professionisti gravinesi"
La "Destra" all'attacco con Casareale. Dubbi e critiche sul superesperto scelto dal Comune per i musei.
domenica 5 maggio 2013
11.00
Fa discutere la decisione dell'amministrazione comunale di affidare a Pietro Laureano la progettazione del museo dell'acqua e della pietra.
Il famoso architetto materano fu, negli anni Novanta, uno dei protagonisti del progetto "Sidin" in qualità di direttore scientifico. Una triste vicenda finita nelle aule dei tribunali per una presunta truffa ai danni dello Stato, oggetto di un processo poi troncato dalla mannaia della prescrizione. La sua designazione non è piaciuta a tutti. La "Destra", ad esempio, il partito guidato a livello nazionale da Francesco Storace, con uno dei suoi referenti cittadini, Sergio Casareale, critica apertamente la scelta definendola senza mezzi termini "indecente per la nostra comunità, considerando che essa non è in linea con quelli che erano i buoni propositi di questa amministrazione comunale, che in campagna elettorale aveva promesso trasparenza e bandi pubblici". Invece, il professor Pietro Laureano è stato ingaggiato dall'amministrazione comunale, che ha deciso di affidargli direttamente la progettazione dell'ecomuseo dell'acqua e della pietra finanziato dalla Provincia di Bari, in qualità di "esperto internazionale" a cui affidare l'arduo compito di "organizzare insieme all'amministrazione comunale e ai suoi tecnici le attività del laboratorio, coordinare e gestire direttamente le giornate di formazione residenziale a Gravina; gestire la partecipazione e il coinvolgimento di associazioni, operatori, imprenditori e portatori di interesse; partecipare ad attività di divulgazione e promozione cittadina dell'esperienza; garantire la stesura del progetto degli itinerari dell'ecomuseo dell'acqua e della pietra; affrontare, nell'ambito di questa attività, la tematica generale dell'integrazione del sistema museale e progettuale della città di Gravina, della sua valorizzazione attraverso la promozione, dell'attualità che essa rappresenta all'interno dell'economia sostenibile, del marchio ecomuseo, il tutto in relazione anche ad un auspicabile inserimento della città di Gravina nella lista del patrimonio mondiale Unesco".
Ma proprio le modalità dell'affidamento dell'incarico non piacciono a Casareale: "E' un'offesa e una mancanza di rispetto ai tanti giovani gravinesi che vantano tante capacità ed esperienze di cui l'intera comunità gravinese dovrebbe approfittare per trarre beneficio economico e culturale".
Il famoso architetto materano fu, negli anni Novanta, uno dei protagonisti del progetto "Sidin" in qualità di direttore scientifico. Una triste vicenda finita nelle aule dei tribunali per una presunta truffa ai danni dello Stato, oggetto di un processo poi troncato dalla mannaia della prescrizione. La sua designazione non è piaciuta a tutti. La "Destra", ad esempio, il partito guidato a livello nazionale da Francesco Storace, con uno dei suoi referenti cittadini, Sergio Casareale, critica apertamente la scelta definendola senza mezzi termini "indecente per la nostra comunità, considerando che essa non è in linea con quelli che erano i buoni propositi di questa amministrazione comunale, che in campagna elettorale aveva promesso trasparenza e bandi pubblici". Invece, il professor Pietro Laureano è stato ingaggiato dall'amministrazione comunale, che ha deciso di affidargli direttamente la progettazione dell'ecomuseo dell'acqua e della pietra finanziato dalla Provincia di Bari, in qualità di "esperto internazionale" a cui affidare l'arduo compito di "organizzare insieme all'amministrazione comunale e ai suoi tecnici le attività del laboratorio, coordinare e gestire direttamente le giornate di formazione residenziale a Gravina; gestire la partecipazione e il coinvolgimento di associazioni, operatori, imprenditori e portatori di interesse; partecipare ad attività di divulgazione e promozione cittadina dell'esperienza; garantire la stesura del progetto degli itinerari dell'ecomuseo dell'acqua e della pietra; affrontare, nell'ambito di questa attività, la tematica generale dell'integrazione del sistema museale e progettuale della città di Gravina, della sua valorizzazione attraverso la promozione, dell'attualità che essa rappresenta all'interno dell'economia sostenibile, del marchio ecomuseo, il tutto in relazione anche ad un auspicabile inserimento della città di Gravina nella lista del patrimonio mondiale Unesco".
Ma proprio le modalità dell'affidamento dell'incarico non piacciono a Casareale: "E' un'offesa e una mancanza di rispetto ai tanti giovani gravinesi che vantano tante capacità ed esperienze di cui l'intera comunità gravinese dovrebbe approfittare per trarre beneficio economico e culturale".