Lavori Fontana di Ticchio, Verna interpella il Comune
Verna: “consentiti lavori, per i quali non vi è stato alcun rispetto della vigente normativa in materia ambientale”
martedì 24 ottobre 2023
9.37
Al bosco Difesa Grande si stanno facendo lavori che violano la legge in materia ambientale. A denunciare quanto accaduto presso la masseria San Canio è stato il consigliere comunale di Una Bella Storia, Saverio Verna.
Il consigliere di opposizione ha scritto una interpellanza al sindaco Lagreca e all'assessore Schinco per approfondire la questione che riguarda la "Fontana di Ticchio", ubicata nei pressi della Masseria San Canio (in Contrada San Domenico), a ridosso del Bosco Difesa Grande. Si tratta di una struttura per la raccolta delle acque, da cui parte il Canale dell'Annunziata. Verna dice di aver notato la tabella dei lavori che sono finanziati con il PNRR e abilitati in conseguenza del deposito di apposita CILA.
Secondo quanto descritto dall'esponente di Una Bella Storia i lavori invasivi andrebbero a danneggiare una zona di particolare pregio storico, architettonico e naturalistico che adesso appare già trasformata. "Non è più visibile una piccola zona umida con vegetazione igrofila (caratterizzata da giunchi, carici, ecc.), nei pressi della fontana; tutta l'area appare completamente interessata da attività di eliminazione del sottobosco. Sembrano realizzate di recente alcune palizzate con corde e la fontana – già luogo di ritrovo di molte specie animali protette – appare oggi interessata da interventi di restauro impattanti, rispetto al contesto circostante. Lo stesso alveo dell'annesso torrente sembrerebbe manomesso, con movimentazioni di terra. Con tutta probabilità, sono stati effettuati anche dei livellamenti del terreno, con creazione di nuovi stradelli, per consentire il facile passaggio delle persone. È evidente anche la presenza di pozzetti in cemento, di cordoli con previsione di illuminazione e di pali metallici, presumibilmente necessari per dare luce all'area boschiva, destinata a diventare un cosiddetto "Parco Avventura" - afferma Verna, sottolineando che l'area è soggetta a numerosi vincoli che vieterebbero: la realizzazione di qualsiasi nuova opera edilizia; la rimozione della vegetazione arborea od arbustiva; la trasformazione profonda dei suoli e qualsiasi intervento che turbi gli equilibri idrogeologici; la realizzazione di nuovi tracciati viari, solo per citarne alcuni.
Di qui l'interpellanza di Verna che chiede all'amministrazione, alla luce del fatto che le opere presso la Fontana del Ticchio sono già state eseguite, le ripercussioni che le stesse potranno avere "sulla flora e sulla fauna presenti nella zona, oltre che sull'intero corso d'acqua che da tale fontana prende le mosse". Inoltre, il conisgliere di minoranza vorrebbe avere contezza delle autorizzazioni: sia quella paesaggistica che quella relativa al Parere dell'Autorità di Bacino, alla Valutazione di Incidenza e al Parere Forestale, "ove mai gli stessi siano mai stati rilasciati".
"In mancanza delle prescritte autorizzazione e dei pareri, soprattutto se gli stessi non erano allegati alla CILA, domando di conoscere le motivazioni per le quali sono stati consentiti lavori, che non potevano essere realizzati e per i quali non vi è stato alcun rispetto della vigente normativa in materia ambientale" -afferma in conclusione il consigliere di Una Bella Storia.
Il consigliere di opposizione ha scritto una interpellanza al sindaco Lagreca e all'assessore Schinco per approfondire la questione che riguarda la "Fontana di Ticchio", ubicata nei pressi della Masseria San Canio (in Contrada San Domenico), a ridosso del Bosco Difesa Grande. Si tratta di una struttura per la raccolta delle acque, da cui parte il Canale dell'Annunziata. Verna dice di aver notato la tabella dei lavori che sono finanziati con il PNRR e abilitati in conseguenza del deposito di apposita CILA.
Secondo quanto descritto dall'esponente di Una Bella Storia i lavori invasivi andrebbero a danneggiare una zona di particolare pregio storico, architettonico e naturalistico che adesso appare già trasformata. "Non è più visibile una piccola zona umida con vegetazione igrofila (caratterizzata da giunchi, carici, ecc.), nei pressi della fontana; tutta l'area appare completamente interessata da attività di eliminazione del sottobosco. Sembrano realizzate di recente alcune palizzate con corde e la fontana – già luogo di ritrovo di molte specie animali protette – appare oggi interessata da interventi di restauro impattanti, rispetto al contesto circostante. Lo stesso alveo dell'annesso torrente sembrerebbe manomesso, con movimentazioni di terra. Con tutta probabilità, sono stati effettuati anche dei livellamenti del terreno, con creazione di nuovi stradelli, per consentire il facile passaggio delle persone. È evidente anche la presenza di pozzetti in cemento, di cordoli con previsione di illuminazione e di pali metallici, presumibilmente necessari per dare luce all'area boschiva, destinata a diventare un cosiddetto "Parco Avventura" - afferma Verna, sottolineando che l'area è soggetta a numerosi vincoli che vieterebbero: la realizzazione di qualsiasi nuova opera edilizia; la rimozione della vegetazione arborea od arbustiva; la trasformazione profonda dei suoli e qualsiasi intervento che turbi gli equilibri idrogeologici; la realizzazione di nuovi tracciati viari, solo per citarne alcuni.
Di qui l'interpellanza di Verna che chiede all'amministrazione, alla luce del fatto che le opere presso la Fontana del Ticchio sono già state eseguite, le ripercussioni che le stesse potranno avere "sulla flora e sulla fauna presenti nella zona, oltre che sull'intero corso d'acqua che da tale fontana prende le mosse". Inoltre, il conisgliere di minoranza vorrebbe avere contezza delle autorizzazioni: sia quella paesaggistica che quella relativa al Parere dell'Autorità di Bacino, alla Valutazione di Incidenza e al Parere Forestale, "ove mai gli stessi siano mai stati rilasciati".
"In mancanza delle prescritte autorizzazione e dei pareri, soprattutto se gli stessi non erano allegati alla CILA, domando di conoscere le motivazioni per le quali sono stati consentiti lavori, che non potevano essere realizzati e per i quali non vi è stato alcun rispetto della vigente normativa in materia ambientale" -afferma in conclusione il consigliere di Una Bella Storia.