Le barriere architettoniche non cadono

E Bosco-Città tronca la collaborazione col Comune. "Non hanno mostrato rispetto".

lunedì 29 aprile 2013 16.30
A cura di Antonella Testini
"I progetti si portano avanti con serietà e soprattutto mostrando rispetto nei confronti degli altri".

Non ci stanno più i ragazzi di "Bosco-Città" a collaborare con un'amministrazione comunale che, dicono, "non ha rispettato gli impegni presi con il protocollo di intesa". Va giù duro Nico Marvulli referente dell'associazione che, insieme al Comitato per l'abbattimento della barriere architettoniche (Caba), a novembre 2012 ha proposto e sottoscritto un accordo con Palazzo di città per eliminare "una barriera al mese". Il progetto prevedeva l'apertura di uno sportello informativo, a cura del Caba, presso la sede della Proloco di Gravina, dove raccogliere le segnalazioni dei cittadini. Segnalazioni che sarebbero finite in un elenco da inoltrare in Comune da dove, a sua volta, l'amministrazione comunale avrebbe dovuto provvedere a cancellarne una al mese, con l'obiettivo di procedere parallelamente anche con una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini per aumentare il senso civico e invitarli ad avere "un rispetto maggiore per coloro che hanno difficoltà motorie". I soci di "Bosco-Città" inoltre, si erano offerti per dare un supporto tecnico-progettuale a cura dei progettisti interni all'associazione, da offrire a titolo gratuito. Un supporto che è arrivato puntuale proprio con la realizzazione del progetto inaugurale, che prevedeva la realizzazione di una rampa per disabili presso l'ufficio anagrafe. Il progetto è stato puntualmente realizzato dagli ingegneri di "Bosco-Città", Michele Vicino e Giovanni Colafiglio insieme al collega Francesco Bovio, e consegnato agli uffici comunali "da cui non è mai arrivata nessuna risposta", precisa Marvulli, che continua dicendo: "Abbiamo avuto tempo fa un incontro dove ci avevano spiegato che bisognava apportare alcune modifiche ai progetti. Ne abbiamo realizzati due ma poi non abbiamo saputo più nulla, almeno ufficialmente".

Le novità viaggiano, invece, sul canale dell'ufficiosità. Il referente dell'iniziativa infatti spiega: "Ufficiosamente abbiamo saputo che per consentire l'accesso ai disabili la Soprintendenza ora preferisce optare per i montacarichi e sta bocciando tutte le rampe realizzate in muratura o in acciaio, ma nel merito del nostro progetto non è dato sapere nemmeno se questo sia stato visionato o meno dalla Soprintendenza competente".
Ma non è tutto. "Perché il tempo passa e qui nulla si muove". Un silenzio inaccettabile, che ha portato i ragazzi di "Bosco-Città" a decidere di chiudere la collaborazione con l'amministrazione comunale "perché non hanno dimostrato rispetto nei nostri confronti". Il protocollo d'intesa, infatti, stabiliva una tabella di marcia ben precisa, con l'impegno di procedere "all'individuazione di 12 barriere architettoniche nel territorio di Gravina ed il loro successivo abbattimento nella modalità di una barriera al mese a partire dal mese di novembre del 2012". Impegno, chiosa Marvulli, "che l'amministrazione comunale non ha mantenuto non solo non realizzando la rampa presso l'ufficio anagrafe, ma soprattutto non intervenendo nemmeno per le piccole segnalazioni quali la rimozione di un palo, lo spostamento dei cassonetti o anche la sistemazione dei marciapiedi in alcuni punti ben precisi, per favorire la mobilità dei disabili. Piccoli interventi che si sarebbero potuti realizzare anche a basso costo e invece, abbiamo ricevuto solo indifferenza".

Ripensamenti? Difficile. "Bosco-Città" assicura: "La nostra è una decisione non negoziabile".