Le barriere architettoniche? Tutte ancora al loro posto
Fermo alla firma il protocollo “Una barriera al mese”. Restano i disagi: dopo cinque mesi, nulla di fatto.
giovedì 18 aprile 2013
11.40
Che fine ha fatto il protocollo d'intesa "Una barriera al mese"?
Il progetto che mirava a garantire facile transito a quanti sono costretti a muoversi in carrozzina, con l'obiettivo di individuare dodici barriere architettoniche e provvedere al loro abbattimento nella modalità di una barriera al mese, è fermo alla firma dei tre sottoscrittori. La vergata di penna seguita da un coro di applausi, lasciata sul documento dall'alto senso civico a dicembre scorso da amministrazione comunale, associazione "Bosco Città" e "Caba" (Comitato Abolizione Barriere Architettoniche), non ha avuto alcun seguito.
E ora i fischi hanno subissato gli applausi iniziali. Perché la crociata dei disabili è interminabile. E il toto-barriere architettoniche da rimuovere ha troppi candidati: si parte dall'ufficio anagrafe per spostarsi all'ufficio elettorale e alla sala consiliare. E poi biblioteca Finya, Cattedrale, alcune confraternite nel cimitero, parco "Robinson", ufficio postale di via Carso, ufficio Asl, oltre agli edifici scolastici di san Giovanni Bosco e san Domenico Savio (entrambi anche sedi di seggio elettorale), fino ai marciapiedi di via Garibaldi e di corso Di Vittorio.
Ma della rimozione anche di uno solo di questi ostacoli nessuno sa niente. Le ultime notizie risalgono alla consegna da parte degli ingegneri incaricati, del progetto preliminare relativo all'ufficio anagrafe. Poi più nulla. E sono proprio i tre tecnici a non avere alcuna notizia in merito alle eventuali evoluzioni della storia.
Così, mentre le barriere restano, che ne sarà della luna di miele tra amministrazione comunale, "Bosco città" e "Caba"?
Il progetto che mirava a garantire facile transito a quanti sono costretti a muoversi in carrozzina, con l'obiettivo di individuare dodici barriere architettoniche e provvedere al loro abbattimento nella modalità di una barriera al mese, è fermo alla firma dei tre sottoscrittori. La vergata di penna seguita da un coro di applausi, lasciata sul documento dall'alto senso civico a dicembre scorso da amministrazione comunale, associazione "Bosco Città" e "Caba" (Comitato Abolizione Barriere Architettoniche), non ha avuto alcun seguito.
E ora i fischi hanno subissato gli applausi iniziali. Perché la crociata dei disabili è interminabile. E il toto-barriere architettoniche da rimuovere ha troppi candidati: si parte dall'ufficio anagrafe per spostarsi all'ufficio elettorale e alla sala consiliare. E poi biblioteca Finya, Cattedrale, alcune confraternite nel cimitero, parco "Robinson", ufficio postale di via Carso, ufficio Asl, oltre agli edifici scolastici di san Giovanni Bosco e san Domenico Savio (entrambi anche sedi di seggio elettorale), fino ai marciapiedi di via Garibaldi e di corso Di Vittorio.
Ma della rimozione anche di uno solo di questi ostacoli nessuno sa niente. Le ultime notizie risalgono alla consegna da parte degli ingegneri incaricati, del progetto preliminare relativo all'ufficio anagrafe. Poi più nulla. E sono proprio i tre tecnici a non avere alcuna notizia in merito alle eventuali evoluzioni della storia.
Così, mentre le barriere restano, che ne sarà della luna di miele tra amministrazione comunale, "Bosco città" e "Caba"?