Le opposizioni chiudono al dialogo con Valente
E reclamano: "Siano i partiti di maggioranza a confrontarsi con l'opposizione". Trattative difficili, ma nulla sembra scontato.
giovedì 4 aprile 2013
11.10
Torna il gelo tra maggioranza e opposizione?
Dopo l'ultimo consiglio comunale, passato agli onori della cronaca per l'appello pubblico inoltrato dal sindaco Alesio Valente verso la minoranza consiliare per "studiare un programma e portare avanti punti importanti per la città", e dopo il gelo riservate alla proposta da queste ultime, le parti sembrano ancora distanti e ferme ognuna sulle proprie posizioni.
All'invito del primo cittadino, seguito da una richiesta ufficiale di incontro inoltrata a tutti i segretari dei partiti di opposizione, aveva risposto solo Sel. Durante il faccia a faccia i rappresentanti del partito vendoliano avevano manifestato "preoccupazione per lo straordinario momento di difficoltà che la città attraversa", auspicando - recitava una nota stampa diffusa al termine della riunione - "un confronto tra i partiti piuttosto che con primo cittadino, il quale al riguardo ha convenuto sul percorso indicato. In tale sede ci riserviamo di svolgere con serenità e franchezza le nostre considerazioni".
In pratica un preludio di ciò che i partiti di opposizione, Sel compresa, sono tornati a chiedere attraverso una comunicazione ufficiale inviata a Valente per sottolineare che "l'appello (del sindaco, ndr) risulta così generico che non consente di cogliere elementi di discontinuità rispetto a quanto sin qui praticato sul piano dei comportamenti pubblici e della prassi amministrativa". Tuttavia, un'opposizione possibilista vorrebbe "cimentarsi con i problemi che attanagliano questa nostra comunità", chiedendo perciò di "ritornare alla politica".
Di qui la conferma che la porta, forse, è ancora aperta, con sette consiglieri di minoranza che chiedono "con forza che siano i partiti della maggioranza ad avviare con i gruppi di opposizione un confronto sulle cose da fare per portare a termine con profitto la attuale esperienza amministrativa". Insomma un confronto politico basato su un gioco tra squadre utile "a ritrovare entusiasmo e nuovi orizzonti".
Gli orizzonti di un dialogo politico ancora possibile? Interrogato sull'argomento, il vice capogruppo di "Per Gravina", Angelo Petrara, non si sbottona: "Innanzitutto non vi sono allo stato trattative. L'appello del sindaco, generico ed inconcludente, è ben sotto la soglia minima di avvio di una discussione seria. In ogni caso, non vi possono essere strade parallele: quella del dialogo e quella della prassi amministrativa. Il dialogo attiene strettamente alla prassi amministrativa, non può prescindere da essa. Condividere un percorso significa, essenzialmente è, condividere le scelte amministrative".
Cambiando l'ordine degli addendi, il risultato non cambia.
Dopo l'ultimo consiglio comunale, passato agli onori della cronaca per l'appello pubblico inoltrato dal sindaco Alesio Valente verso la minoranza consiliare per "studiare un programma e portare avanti punti importanti per la città", e dopo il gelo riservate alla proposta da queste ultime, le parti sembrano ancora distanti e ferme ognuna sulle proprie posizioni.
All'invito del primo cittadino, seguito da una richiesta ufficiale di incontro inoltrata a tutti i segretari dei partiti di opposizione, aveva risposto solo Sel. Durante il faccia a faccia i rappresentanti del partito vendoliano avevano manifestato "preoccupazione per lo straordinario momento di difficoltà che la città attraversa", auspicando - recitava una nota stampa diffusa al termine della riunione - "un confronto tra i partiti piuttosto che con primo cittadino, il quale al riguardo ha convenuto sul percorso indicato. In tale sede ci riserviamo di svolgere con serenità e franchezza le nostre considerazioni".
In pratica un preludio di ciò che i partiti di opposizione, Sel compresa, sono tornati a chiedere attraverso una comunicazione ufficiale inviata a Valente per sottolineare che "l'appello (del sindaco, ndr) risulta così generico che non consente di cogliere elementi di discontinuità rispetto a quanto sin qui praticato sul piano dei comportamenti pubblici e della prassi amministrativa". Tuttavia, un'opposizione possibilista vorrebbe "cimentarsi con i problemi che attanagliano questa nostra comunità", chiedendo perciò di "ritornare alla politica".
Di qui la conferma che la porta, forse, è ancora aperta, con sette consiglieri di minoranza che chiedono "con forza che siano i partiti della maggioranza ad avviare con i gruppi di opposizione un confronto sulle cose da fare per portare a termine con profitto la attuale esperienza amministrativa". Insomma un confronto politico basato su un gioco tra squadre utile "a ritrovare entusiasmo e nuovi orizzonti".
Gli orizzonti di un dialogo politico ancora possibile? Interrogato sull'argomento, il vice capogruppo di "Per Gravina", Angelo Petrara, non si sbottona: "Innanzitutto non vi sono allo stato trattative. L'appello del sindaco, generico ed inconcludente, è ben sotto la soglia minima di avvio di una discussione seria. In ogni caso, non vi possono essere strade parallele: quella del dialogo e quella della prassi amministrativa. Il dialogo attiene strettamente alla prassi amministrativa, non può prescindere da essa. Condividere un percorso significa, essenzialmente è, condividere le scelte amministrative".
Cambiando l'ordine degli addendi, il risultato non cambia.