Le prime costruzioni in pietra, vero patrimonio del nostro paesaggio rurale
All'istituto Nervi di Altamura si studia il primordiale... Le costruzioni primordiali nel territorio gravinese
martedì 8 febbraio 2011
10.04
Il territorio di Gravina in Puglia rientra nel cosiddetto ecosistema murgiano; la Murgia, che si estende per circa 4000 km², è un territorio che presenta in un paesaggio unico, molte costruzioni e manufatti in pietra utilizzati per scopi agricoli e non solo. Tra le tante costruzioni, bisogna citare i trulli, i muretti a secco, le specchie, le neviere e le lamie.
I trulli, ad esempio, sono costruzioni usate nel passato, come abitazioni momentanee dei contadini durante i lavori agricoli. Le specchie, da semplici accumuli di pietre tolte dal fondo rustico, ovvero una sorta di discarica di materiale inerte riciclabile, venivano utilizzate anche come punti di avvistamento, di difesa, luogo di sepoltura dei defunti, riserva di umidità formatesi per condensazione durante la notte e utilissima nelle giornate estive. Le neviere avevano un compito ben definito; sono state i frigoriferi dell'antichità, infatti, servivano per produrre ghiaccio, attraverso la neve che veniva raccolta in essa e tirata fuori nel periodo estivo. Il muro a secco è stato il primo esempio di manufatto umano ed è presente in tutta la cultura del pianeta; questi rappresenta il primo tentativo di modificare l'ambiente per ricavarne un qualsiasi uso, sia per costruire un riparo che per delimitare un luogo.
È necessario, però, fare delle considerazioni sul termine 'primordiale'. Per primordiale s'intende qualcosa di antico, primitivo, qualcosa che c'era ai primordi della storia di una civiltà come la nostra che ha antiche e nobili origini greche, peucete e latine.
Su queste costruzioni antiche ci sarà molto da apprendere, e diverse sono le domande da porsi, come la loro esatta origine, la tecnica costruttiva, e soprattutto come tutelarli e preservarli per il futuro.
Tale argomento, vede impegnati gli alunni della classe III C dell'Istituto Tecnico per Geometri "P.L. Nervi" di Altamura, coordinati dal docente di geopedologia, prof. Nicola Ostuni, e coinvolge allievi di Gravina, Cassano e Altamura, che, attraverso raccolte fotografiche, rilievi, studi e testimonianze, porteranno a breve alla realizzazione di una pubblicazione e una mostra fotografica sulle costruzioni primordiali in pietra del territorio murgiano.
Michele Loverre
I trulli, ad esempio, sono costruzioni usate nel passato, come abitazioni momentanee dei contadini durante i lavori agricoli. Le specchie, da semplici accumuli di pietre tolte dal fondo rustico, ovvero una sorta di discarica di materiale inerte riciclabile, venivano utilizzate anche come punti di avvistamento, di difesa, luogo di sepoltura dei defunti, riserva di umidità formatesi per condensazione durante la notte e utilissima nelle giornate estive. Le neviere avevano un compito ben definito; sono state i frigoriferi dell'antichità, infatti, servivano per produrre ghiaccio, attraverso la neve che veniva raccolta in essa e tirata fuori nel periodo estivo. Il muro a secco è stato il primo esempio di manufatto umano ed è presente in tutta la cultura del pianeta; questi rappresenta il primo tentativo di modificare l'ambiente per ricavarne un qualsiasi uso, sia per costruire un riparo che per delimitare un luogo.
È necessario, però, fare delle considerazioni sul termine 'primordiale'. Per primordiale s'intende qualcosa di antico, primitivo, qualcosa che c'era ai primordi della storia di una civiltà come la nostra che ha antiche e nobili origini greche, peucete e latine.
Su queste costruzioni antiche ci sarà molto da apprendere, e diverse sono le domande da porsi, come la loro esatta origine, la tecnica costruttiva, e soprattutto come tutelarli e preservarli per il futuro.
Tale argomento, vede impegnati gli alunni della classe III C dell'Istituto Tecnico per Geometri "P.L. Nervi" di Altamura, coordinati dal docente di geopedologia, prof. Nicola Ostuni, e coinvolge allievi di Gravina, Cassano e Altamura, che, attraverso raccolte fotografiche, rilievi, studi e testimonianze, porteranno a breve alla realizzazione di una pubblicazione e una mostra fotografica sulle costruzioni primordiali in pietra del territorio murgiano.
Michele Loverre