“Le strade della fiaba” sta per diventare realtà
Un progetto ambizioso che ruoterà attorno alla fiaba
martedì 17 luglio 2018
E stato chiaro Aldo Patruno: sono le iniziative come il filatoio a Gravina che ci fanno capire come la strada intrapresa dalla Regione Puglia sia quella giusta. "Perché senza il tema dell'identità è difficile parlare di cultura" -dice Patruno.
Allora qual è la conseguente riflessione: non si possono intraprendere politiche culturali, senza confrontarsi e partire dalle radici della memoria, incarnate dalla fiaba.
Il compito, dunque, della Regione è quello di trasformare queste operazioni culturali in un investimento della politica.
Il direttore del dipartimento cultura della Regione Puglia non a caso è venuto a Gravina, accompagnato dal funzionario regionale Daniela Mazzucca. Ha assistito ammirato al filatoio, ma ha detto parole dal peso specifico non indifferente circa i programmi progettuali dell'ente regionale. Perché la Regione ci crede e ha deciso di investire sulla fiaba.
L'idea è di Laura Marchetti, ma in Regione Puglia l'hanno subito adottata. Il ragionamento è semplice, ma a monte c'è un immane lavoro di studi e ricerca. Se la fiaba costituisce un percorso di identità culturale, che valica i confini territoriali, tanto da potersi considerare un archetipo di portata planetaria; se l'identità pugliese, come sosteneva Alessandro Leogrande, è una identità meticcia "non è fatta solo di radici, ma anche di ali. Non solo di passato, ma anche di futuro. Non solo di memoria, ma anche di progetto"; se i fratelli Grimm nelle loro fiabe hanno attinto a piene mani dai racconti raccolti da Gianbattista Basile e se in terrà tedesca hanno deciso di creare un percorso dedicato alle fiabe dei Grimm (Deutsche Märchenstraße): allora perché non realizzare lo stesso anche qui da noi?
L'idea si sviluppa attraverso due filoni principali. Quello destinato alla ricerca, allo studio; e quello, invece, che serve a connettere elementi diversi che, partendo dalla fiaba, arrivano ad esplorare altre forme di arte, ma anche altre espressioni di natura economica, come il commercio, il turismo e l'artigianato, ad esempio.
Il percorso delle "strade della fiaba" appare dunque tracciato.
E allora guardiamo agli obiettivi: innanzitutto, candidare il sistema della fiaba a far parte del patrimonio immateriale dell'Unesco; Creare una connessione tra operatori per la valorizzazione turistica del territorio; intrecciare una rete della fiaba che coinvolga anche le regioni limitrofe di Campania e Basilicata; ma anche considerare la fiaba come strumento di internazionalizzazione (per questo si ha intenzione di coltivare il progetto strategico transnazionale tra Italia e Grecia, che proponga dei punti di contatto tra mito e fiaba).
Il progetto è ambizioso, un parco che si svilupperà su oltre 1300 km di strada. Un lavoro che metterà in moto una rete di connessione straordinaria, ma una opportunità ed una occasione che sembra non voler sfuggire alla Regione Puglia, con un ritorno sul territorio non di poco conto.
"Infatti-, conclude Patruno- il piano di lavoro non è fine a sé stesso. Le strade della fiaba sono un progetto finanziato con fondi strutturali, destinato a sopravvivere al suo finanziamento, con il merito di riqualificare il territorio".
Allora qual è la conseguente riflessione: non si possono intraprendere politiche culturali, senza confrontarsi e partire dalle radici della memoria, incarnate dalla fiaba.
Il compito, dunque, della Regione è quello di trasformare queste operazioni culturali in un investimento della politica.
Il direttore del dipartimento cultura della Regione Puglia non a caso è venuto a Gravina, accompagnato dal funzionario regionale Daniela Mazzucca. Ha assistito ammirato al filatoio, ma ha detto parole dal peso specifico non indifferente circa i programmi progettuali dell'ente regionale. Perché la Regione ci crede e ha deciso di investire sulla fiaba.
L'idea è di Laura Marchetti, ma in Regione Puglia l'hanno subito adottata. Il ragionamento è semplice, ma a monte c'è un immane lavoro di studi e ricerca. Se la fiaba costituisce un percorso di identità culturale, che valica i confini territoriali, tanto da potersi considerare un archetipo di portata planetaria; se l'identità pugliese, come sosteneva Alessandro Leogrande, è una identità meticcia "non è fatta solo di radici, ma anche di ali. Non solo di passato, ma anche di futuro. Non solo di memoria, ma anche di progetto"; se i fratelli Grimm nelle loro fiabe hanno attinto a piene mani dai racconti raccolti da Gianbattista Basile e se in terrà tedesca hanno deciso di creare un percorso dedicato alle fiabe dei Grimm (Deutsche Märchenstraße): allora perché non realizzare lo stesso anche qui da noi?
L'idea si sviluppa attraverso due filoni principali. Quello destinato alla ricerca, allo studio; e quello, invece, che serve a connettere elementi diversi che, partendo dalla fiaba, arrivano ad esplorare altre forme di arte, ma anche altre espressioni di natura economica, come il commercio, il turismo e l'artigianato, ad esempio.
Il percorso delle "strade della fiaba" appare dunque tracciato.
E allora guardiamo agli obiettivi: innanzitutto, candidare il sistema della fiaba a far parte del patrimonio immateriale dell'Unesco; Creare una connessione tra operatori per la valorizzazione turistica del territorio; intrecciare una rete della fiaba che coinvolga anche le regioni limitrofe di Campania e Basilicata; ma anche considerare la fiaba come strumento di internazionalizzazione (per questo si ha intenzione di coltivare il progetto strategico transnazionale tra Italia e Grecia, che proponga dei punti di contatto tra mito e fiaba).
Il progetto è ambizioso, un parco che si svilupperà su oltre 1300 km di strada. Un lavoro che metterà in moto una rete di connessione straordinaria, ma una opportunità ed una occasione che sembra non voler sfuggire alla Regione Puglia, con un ritorno sul territorio non di poco conto.
"Infatti-, conclude Patruno- il piano di lavoro non è fine a sé stesso. Le strade della fiaba sono un progetto finanziato con fondi strutturali, destinato a sopravvivere al suo finanziamento, con il merito di riqualificare il territorio".